Presentazione del libro di padre Paolo dall’Oglio. Presenti a Mendrisio da sinistra: Elena Bolognesi, Jihad Youssef, Luigi Mafezzoli, mons. Alain De Raemy
Ticino e Grigionitaliano

Intensa e commovente serata a Mendrisio per il libro di padre Paolo dall’Oglio «Il mio testamento»

Momenti intensi, interessanti, inediti e a tratti anche intimi  e commoventi quelli vissuti martedì sera a Presenza Sud a Mendrisio per la presentazione del libro di padre Paolo dall’Oglio «Il mio testamento», edito dal Centro Ambrosiano di Milano e promosso congiuntamente dal Vicariato del Mendrisiotto, dalla parrocchia di Mendrisio, dall’Azione Cattolica, da «Spighe» e da Articolo 18.  

Padre Jihad  Youssef, oggi abate della Comunità di Deir Mar Musa in Siria e al tavolo dei relatori con  Elena Bolognesi, traduttrice del testo dall’arabo all’italiano, Luigi Maffezzoli curatore del libro e mons. Alain de Raemy, presente in veste di presidente della Commisisone per il dialogo con i musulmani della Conferenza dei vescovi svizzeri, ha ripercorso l’intenso cammino della Comunità fondata nel deserto della Siria negli anni ›90 a partire da un antico convento abbandonato,  da padre Paolo dall’ Oglio, gesuita italiano rapito dall’Isis dieci anni fa (era il 29/2013) a Raqqa, in Siria.

Senza idealizzazioni, Padre Jihad ha raccontato di padre Paolo. Uomo dal carattere focoso, intelligente, appassionato, esigente, capace di parlare l’arabo meglio degli stessi arabi, con il germe del dialogo interreligioso profondamente iscritto nella sua vocazione di gesuita. Dove «dialogo» non significa strategia politica ma semplicemente amore per il prossimo che, nel deserto della Siria, non può che essere il musulmano. Accanto alla sua storia nel corso della serata se ne sono evocate altre. Diverse ma simili: quella di San Charles de Foucault, il piccolo fratello che spese la sua vita nel deserto algerino con i Tuareg, dai quali fu poi ucciso. O quella dei sette monaci trappisti sequestrati dal loro monastero di Thiberine in Algeria, nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, e uccisi (uno solo di essi sopravvisse) due mesi dopo.

A questo proposito padre Jihad ha rievocato come la loro comunità -ancora insieme a Padre Paolo- guardò il film dedicato alla vicenda dei monaci di Thiberine ( «Gli uomini del silenzio») e che annunciava a loro allora ignari, quello che avrebbe potuto essere anche il loro destino. «Allora non lo sapevamo e forse neppure lo immaginavamo, ma anni dopo, quando lo riguardai, piansi tutte le mie lacrime». 

Oggi i riflettori sulla Siria si sono spenti, non così la guerra, per la quale non è mai stata siglata alcuna una pace. «Ogni tanto, dice padre Jihad, echeggiano dei colpi di fucile» e la situazione rimane estremamente volatile: pronta a riaccendersi da un momento all’altro.

Anche oggi i profeti continuano a vivere e a morire. Come si fa a capire se un uomo ha doti profetiche? Semplice -conclude padre Jihad- se le cose che profetizza poi si avverano. Nel caso di padre Paolo, e il libro ne è la limpida testimonianza, oggi alla prova della storia, le sue parole pensate e pronunciate oltre 10 anni fa, si sono avverate. Non solo per quanto riguarda il suo tragico destino personale (da dieci anni il silenzio lo ha risucchiato) ma anche su quello che fu ed è il destino della Siria (che Paolo comprese e annunciò in giro per tutt’Europa dal momento che venne espulso dal paese) ma anche per quanto concerne il dialogo interreligioso. Un dialogo difficile, capace di interrompersi per una parola sbagliata, costruito a dispetto di una storia che spesso ha visto i cristiani del Medio Oriente discriminati, perseguitati.  Ma che resta l’unica ragione d’essere della piccola comunità di Deir Mar Musa e forse anche per tutto quell’inquieto Medio Oriente che non riesce a trovare né equilibri né tantomeno la pace.

Corinne Zaugg

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Presentazione del libro di padre Paolo dall’Oglio. Presenti a Mendrisio da sinistra: Elena Bolognesi, Jihad Youssef, Luigi Mafezzoli, mons. Alain De Raemy | © Marco Fantoni
4 Ottobre 2023 | 14:57
Tempo di lettura: ca. 2 min.
mar musa (3), padredalloglio (8), siria (231)
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