Yu Garden, Shanghai, China
Internazionale

Shangai: nomina unilaterale del locale vescovo da parte del governo cinese viola l'accordo con il Vaticano

Roma (AsiaNews) – Mons. Shen Bin è il nuovo vescovo di Shanghai. Come riporta AsiaNews, la cerimonia d’insediamento è avvenuta oggi. La lettera di nomina è del Consiglio dei vescovi cinesi, di cui mons. Shen è il capo. L’organismo non è riconosciuto dalla Santa Sede ed è strettamente sottomesso al Partito comunista cinese (Pcc). Dall’origine dell’investitura emerge che l’Associazione patriottica (ufficiale) cinese non abbia concordato la scelta con il Vaticano.

Fonti vaticane hanno riferito ad AsiaNews che la nomina è «unilaterale», non avendo l’approvazione papale. Il direttore della Sala Stampa della Santa sede nella giornata del 4 aprile 2023 ha affermato che la Santa Sede era stata informata pochi giorni fa della decisione delle autorità cinesi di trasferire mons. Shen Bin, vescovo di Haimen, nella diocesi Shanghai e ha appreso dai media dell’avvenuto insediamento del 4 aprile 2023. Interpellato da AsiaNews, il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni ha risposto così oggi alla richiesta di chiarimenti in merito alla vicenda, spiegando che al momento non vi sono dichiarazioni riguardo alla valutazione dell’accaduto. Una conferma indiretta arriva anche dai fedeli cattolici in Cina, che hanno espresso tristezza per l’investitura, arrivata a loro dire senza il mandato del papa: un motivo di grande turbamento per la comunità cattolica di Shanghai.

L’accordo

In base all’accordo sino-vaticano del 2018, rinnovato poi nell’ottobre 2020 e 2022, la scelta dei nuovi vescovi cinesi dovrebbe essere condivisa da Santa Sede e autorità di Pechino. A novembre il Vaticano aveva denunciato la violazione dell’intesa da parte delle autorità cinesi con la nomina di mons. Giovanni Peng Weizhao come vescovo ausiliare della diocesi di Jiangxi. Ora si apre anche la questione della diocesi di Haimen (Jiangsu), di cui mons. Shen era il pastore – una ordinazione arrivata con riconoscimento papale nel 2010.

Come circolato sul sito cinese WeChat, mons. Shen ha dichiarato oggi che continuerà a portare avanti la tradizione di «patriottismo e amore» per la Chiesa a Shanghai. In un forte richiamo ai dettami del Partito, egli ha sottolineato che aderirà al principio di indipendenza e auto-amministrazione, e si atterrà agli sforzi di sinicizzazione del cattolicesimo in Cina.

Alla guida di una sede vacante

Nei fatti la sede vescovile di Shanghai era vacante da 10 anni. Il vescovo riconosciuto da Vaticano e governo, mons. Ma Daqin, è agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan per essersi dimesso dall’associazione patriottica cinese. Sebbene in seguito egli sia ritornato nell’organismo dipendente dal Pcc, il governo non lo ha voluto riconoscere come vescovo della diocesi.

fonte: asianews/red

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4 Aprile 2023 | 18:54
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