Rilancio del sito delle Botteghe del Mondo per la Giornata Mondiale del Commercio Equo

Sabato 9 maggio, ricorre la Giornata Mondiale del Commercio Equo
(https://www.swissfairtrade.ch/it/argomenti-principali/centro-di-competenze/giornata-
mondiale-del-commercio-equo/ ). Per le Botteghe del Mondo, le restrizioni imposte
dall’emergenza sanitaria, imprimeranno un carattere diverso all’edizione 2020, grazie anche al
rilancio del loro sito internet, rivisto nella forma e nei contenuti.
Le Botteghe del Mondo sono una pietra miliare del commercio equo nelle nostre città. Eppure
cambiano, si adattano alla domanda del pubblico, pur restando fedeli alla loro missione di
promozione di un commercio internazionale più giusto, nel quale ogni anello della catena produttiva
possa vivere decorosamente del proprio lavoro.
Rilanciare un sito Internet non significa ripartire dal nulla e reinventare l’acqua calda, in particolare il
commercio equo. Significa piuttosto mostrare il nostro impegno sotto un’altra prospettiva, alla luce
delle nuove alleanze all’interno del movimento internazionale e con i movimenti legati al rispetto
della nostra Terra, qui e altrove. Significa valorizzare gli scambi tra partner del Sud e nel Nord del
mondo in una globalizzazione virtuosa strutturata dal basso. Significa anche mostrare che etica e
sostenibilità possono andare di pari passo con qualità e moda.
Rilanciare un sito permette inoltre alle nostre 11 Botteghe del Mondo di contrastare la pubblicità
aggressiva della grande distribuzione anch’essa desiderosa di surfare sull’onda della sostenibilità e
del rispetto. Come l’abbiamo fatto in questi tempi di coronavirus, un sito agile permette, per
esempio, di dare voce ai partner – produttori e artigiani – che raccontano la loro quotidianità, i loro
problemi, ma anche i progetti per il futuro. Un sito aggiornato permetterà di rendersi conto del ruolo
del commercio equo come attore di cambiamento, di resilienza e di solidarietà: pensiamo per
esempio alla coesione esemplare dimostrata dai nostri importatori che hanno dichiarato la ferma
intenzione di non ribaltare la crisi sui produttori del Sud e di non cancellare gli ordini in corso.