Ticino e Grigionitaliano

Pastorale giovanile: «la fede nell’imprevedibile»

La parola chiave, senza troppi giri di parole, é proprio «imprevedibile»: è il XVII convegno della pastorale giovanile italiana. «In questo tempo di pandemia – ci racconta don Carlo Vassalli, responsabile della Pastorale giovanile della diocesi di Lugano – abbiamo riflettuto proprio sulla imprevedibilità della Fede. Infatti, questo modo di vedere, di vivere, di condividere la fede tra più comunità, diocesi, tra una nazione e noi come «ospiti» del Ticino a questo grande raduno, possiamo comprendere sempre di più come la chiesa deve camminare insieme. È il mio primo congresso dove ho la possibilità di confrontarmi con altri assistenti, laici, responsabili e giovani che operano nella pastorale giovanile. Forse l’obiettivo più importante di questi convegni è proprio quello di tessere una rete tra le diverse realtà, di promuovere collaborazioni, di creare amicizie e di condividere esperienze».

Interessanti anche i momenti di testimonianza e formazione, che si sono susseguiti con momenti di confronto e di lavori a gruppo.

Primo giorno

Un dialogo al femminile su cosa significhi oggi uscire dal buio nel quale, peraltro, siamo ancora immersi: come se non fosse bastata la pandemia, si sono aperti scenari di guerra tutt’altro che rassicuranti. Ad animare il tema due donne abituate ad abitare la crisi: Violette Khoury e Luigina Mortari. Un modo originale per riflettere sulla resilienza e sulla forza nella fede con una conterranea di Gesù stesso, Violette che è nata e vive a Nazareth.

Secondo giorno

Focus sugli adolescenti con il prof. Franco Nembrini e il prof. Matteo Lancini.

Terzo giorno

Il terzo giorno, padre Costa ha aiutato i presenti ad entrare nello spirito del sinodo per scoprire come questo processo di Chiesa diventa uno stile che può cambiare il cuore di tutti.

Una ricchezza da portare in Ticino

Tre giorni intensi arricchiti da momenti di conoscenza reciproca. «Abbiamo visitato la regione – continua don Carlo – accompagnati dalla pastorale giovanile locale e abbiamo pregato per la pace sulla piazza di Gorizia dove un tempo c’era il confine, un «muro» di separazione tra due mondi».

«Vivere questi giorni in compagnia di tanti altri responsabili, assistenti, laici, preti, suore e giovani è stato veramente una ricchezza. In Ticino ci confrontiamo con la pastorale giovanile a livello svizzero, cerchiamo di camminare e di coordinarci con alcune piccole iniziative come la GMG nazionale, ma un dialogo e un confronto con le pastorali sorelle della vicina Italia ci aiuta a respirare una nuova aria di fratellanza. La fede imprevista e specchio di una vita imprevista dove Colui che si è fatto uomo in modo improvviso e imprevisto è stato capace di cambiare il cuore dell’uomo e rinnovarlo nell’Amore. Ora lo sguardo è rivolto a Lisbona 2023, la prossima GMG. Anche la diocesi di Lugano si sta già preparando», conclude con Carlo.

2 Giugno 2022 | 13:37
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