Uno dei dipinti di padre Cyril Thomas esposti alla mostra
Ticino e Grigionitaliano

Parroco e artista: padre Cyril espone le sue opere alla Galleria degli «Amici dell'Arte» a Brissago

Un parroco, ma anche un artista. È questa la «doppia» vocazione di padre Cyril Thomas, che a Brissago, la parrocchia che guida da ormai cinque anni, espone, presso la locale Galleria degli «Amici dell’Arte» e su loro iniziativa, la sua produzione artistica, maturata tra l’India, l’Italia e il Ticino sin dagli anni del seminario. Una trentina i quadri in tutto esposti, alcuni anche di due o tre metri, altri più esili, esposti fino al 23 dicembre con l’intenzione di sostenere le opere, proprio nel Paese indiano, della Chiesa siro-malabarese, a cui padre Cyril, quale religioso della Congregazione del Santissimo Sacramento, appartiene. Il ricavato, ci spiega, andrà in particolare «in favore di una piccola struttura, che ospita a Karnataka, nel sud dell’India, donne anziane, che rischiano di essere altrimenti abbandonate dalla società. Attualmente la casa di riposo ospita 15 persone. Tutte sono anziane e molte di loro sono malate e costrette a letto».

Gli aderenti nel Paese alla Chiesa siro-malabarese, ci racconta, sono circa 3 milioni; il suo riconoscimento, da parte della Chiesa cattolica, avviene nel Novecento. In questo contesto si intreccia il percorso vocazionale di don Cyril. «Sono state soprattutto le mie guide spirituali a chiedermi di proseguire, prima in parrocchia e poi durante la formazione da seminarista, con questa mia passione», racconta. Un incoraggiamento che lo porta a intraprendere, una volta ordinato sacerdote, dei percorsi di studi molto concreti, prima presso l’Università delle Belle arti di Nuova Dehli e poi, giunto, in Europa nell’Accademia delle Arti di Bologna.

A Brissago i quadri sono riproposti secondo un percorso espositivo che intende condurre i visitatori a una riflessione sulla trascendenza: «Ho voluto intitolare la mostra «Sguardi dalla finestra» perché molti dei quadri nascono semplicemente dall’osservazione di ciò che vedo dalla mia casa parrocchiale. Si parte così dalla prima parte, in cui espongo una serie di panorami esteriori, per poi passare, in una seconda sezione, ai panorami «interiori», una riflessione più generale sulla natura umana, terrena e quanto ciascuno di noi può vivere e sperimentare interiormente».

Un percorso riproposto «anche attraverso materiali che rievocano questa materialità, ad esempio proprio la terra», nonché «scegliendo di dipingere soggetti e temi che richiamino il reciproco rapporto tra immanente e trascendente: le nuvole, che ci sembrano a occhio nudo tanto reali ma che poi si rivelano essere semplice accumulo di acqua e vapore, oppure la luna piena che, come ci insegna la scienza, si manifesta nel momento di maggiore attrazione gravitazionale tra la terra e il cielo, agitando le acque del mare. Simboli, assieme, di un discorso più vasto e immagine del camminare e del procedere dell’uomo».

Il linguaggio «è volutamente più astratto di una parabola o di un racconto. Vorrei che si riflettesse sul nostro modo di comunicare la fede: qualcosa di non attingibile, «trasparente», che ci spinge ad andare verso qualcosa di oltremondano, verso l’altro e verso l’alto».

Per aiutare la Casa anziani sostenuta in India da padre Cyril: Associazione «Amici dell’Arte», via Costa di fuori 2, 6614 Brissago, IBAN CH33 0076 4113 1926 C000 C.

Maggiori informazioni su amiciartebrissago.ch.

(LQ)

Uno dei dipinti di padre Cyril Thomas esposti alla mostra | © Galleria degli «Amici dell'arte»
18 Dicembre 2023 | 07:10
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