Commento

Olio sulle ferite

Racconto una storia tratta nella sostanza da esperienze reali sia pure qui molto modificate. Una coppia tra i 35 e i 40 anni si è costituita da poco e già cominciano i problemi. Litigi furibondi, gelosie, freddezze… Sono capaci di rovinare a tutti le serate tra amici. Per fortuna tra questi ci sono alcuni davvero cari, molto credenti, che li accolgono con amore nonostante tali pesanti difficoltà. E cercano in ogni modo di aiutarli a comprendersi tra loro. La loro vicinanza sarà fondamentale lungo tutta questa storia, anche al di là degli errori involontari.

Dopo quasi un anno i parenti più stretti cominciano a preoccuparsi seriamente. Propongono loro di farsi aiutare da specialisti. Col trascorrere del tempo tali consigli vengono anche dagli amici summenzionati. Perché nessuno sembra riuscire a sbrogliare in un modo o nell’altro la matassa. La coppia parla con un prete, senza grossi risultati. Decide poi di andare da uno psicologo cristiano che accoglie i fidanzati con disponibilità. Li invita a vivere la fede con impegno, rileva alcune ferite umane che li condizionano. Forse anch’egli esprime, sia come cristiano che come psicologo pareri, consigli, un po’ astratti, intellettualistici. Qualche conforto, qualche aiuto, lo sperimentano ma il problema resta.

Il meglio delle opinioni e dei commenti, ogni mattina nella tua casella di posta
Ormai tutti suggeriscono loro di lasciarsi. I due tentano una forse ultima carta confidandosi con una catechista sulla cinquantina che hanno conosciuto nella loro parrocchia. Una donna di cuore, semplice e accogliente. Di lungo cammino nella fede. La signora li ascolta molto, ciascuno da solo e anche insieme. Comincia a vedere, nel tempo, che quei fidanzati si portano dentro varie ferite dovute alla storia della loro esistenza. Ma nota anche alcuni segni spirituali e umani non indifferenti. Anzi virtualmente molto potenti.

Litigano tantissimo, parlano loro stessi di lasciarsi ma stanno sempre insieme, hanno tanto in comune, la fede, interessi, sensibilità; chiedono continuamente aiuto a Dio in quella loro vicenda; e persino cercano insieme il consiglio di qualche persona che li possa aiutare. Mentre tutti ritengono che il rapporto sia esaurito e debba terminare la donna chiede loro se si vogliono bene. E loro affermano di non farcela più ma al tempo stesso di volersene tanto.

La catechista risponde che sta a loro decidere se lasciarsi ma che lei vede in tutti e due e nella coppia possibili segnali profondi di speranza, al di là di tutto. Li aiuta a camminare con semplicità e serenità nella fede, nell’umanità. Secondo il loro autentico passo portati gradualmente da Gesù verso i riferimenti della crescita. Li aiuta così tendenzialmente al momento, nei modi, opportuni, a riorientare gli sguardi. Superando via via ripiegamenti, paure, ferite, incomprensioni. Proposte integrali, spirituali e umane, non scisse.

Ogni fragilità senza base fisica è dovuta ad un amore non percepito o non percepito serenamente. Un amore a misura, non logiche meccaniche, spirituali e/o psicologiche, magari appunto giustapposte. La signora incoraggia ciascuno circa sé stesso e circa l’altro evidenziando i progressi. Talora piccoli ma scoperti come significativi. Se ne vanno via dai colloqui sempre con nuova fiducia in Dio e anche in loro stessi e nella loro storia di coppia. Più leggeri. Vedono con semplicità piste di crescita.

Olio sulle ferite, vino di speranza, anche di tanti momenti belli tra loro che prima dimenticavano e ora invece infondono in essi il coraggio di andare avanti. Le forti tensioni continuano per tre anni ma tendenzialmente diminuendo, attenuandosi. Finché si avvedono di essere entrati in una discreta armonia, personale e di coppia. E con un cammino di sempre nuove luci da percorrere. Giungono ad un matrimonio ben maturato.

Così la fede vissuta, semplice, la sintonia del cuore, nello Spirito, ha reso possibile un rinnovamento che pareva utopia. Certo, si tratta di consapevolezze che si possono fare, per grazia, sempre più profonde, incisive. Ma non è proprio questo percorso nell’identità e nello scambio tra di esse ciò che manca anche nella nostra società? Il potere, talora, vuole dominare tecnicizzando, omologando, tutto, a cominciare dalla scuola. Mentre forse, per esempio, nella Chiesa le oscillazioni tra estremi come l’ideologismo della ragione astratta, lo spiritualismo dell’anima disincarnata, il pragmatismo del mero incontro, possono aiutare a cercare con l’aiuto di tutti una tendenzialmente sempre più adeguata, viva, dal vivo, integrazione nel cuore divino e umano di Gesù. La via percorsa con naturalezza da quella piccola catechista. Una via di reciproca accettazione, di mutuo aiuto, di pacificazione anche sociale.

(Giampaolo Centofanti su Vatican News)

| © unsplash.com
5 Giugno 2019 | 06:30
Tempo di lettura: ca. 3 min.
amore (34), coppia (5)
Condividere questo articolo!