Morto il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso

È morto, ieri pomeriggio, negli Stati Uniti il card. Jean-Louis Tauran, 75 anni, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Si era recato nel Connecticut per curare la malattia di cui soffriva da tempo, il parkinson. Risiedeva presso la comunità delle Suore francescane dell’Eucaristia nell’arcidiocesi di Hartford.

Il 13 marzo 2013, da camerlengo, era stato lui ad annunciare dalla Loggia centrale della basilica San Pietro l’elezione di Papa Francesco. Era stato ordinato sacerdote il 20 settembre 1969. Chiamato a Roma nel 1973, ha frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica, dove si forma il personale diplomatico della Santa Sede, e la Pontificia Università Gregoriana, ottenendo la laurea in Diritto Canonico. Dal marzo 1975 era entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Assegnato alla Nunziatura Apostolica nella Repubblica Domenicana, fino al 1979, era stato trasferito poi alla Nunziatura Apostolica in Libano. Qui è rimasto fino al luglio del 1983, quando è stato chiamato a lavorare presso il Consiglio degli Affari Pubblici della Chiesa. Eletto arcivescovo titolare di Telepte, è stato nominato Segretario del Consiglio che, qualche mese più tardi, ha preso il nome di Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove ha lavorato per 13 anni. Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale nel Concistoro del 21 ottobre 2003. Il 25 giugno 2007 Benedetto XVI lo ha nominato presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, mentre il 26 giugno 2013 Papa Francesco lo ha nominato membro della Pontificia commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione.

Famosi i suoi interventi. In una intervista rilasciata nel novembre scorso all’indomani dell’attentato alla Moschea di Rawda nel Sinai, che aveva definito un nuovo passo verso l’abisso, aveva lanciato un nuovo appello agli uomini di buona volontà a continuare a lavorare per il dialogo, la pace e la libertà. Un invito ribadito nel maggio scorso nel Messaggio ai musulmani per il Ramadan. Rivolgendosi ai buddisti nel Messaggio di auguri per la festa di Vesakh, nell’aprile scorso, aveva esortato a lavorare uniti contro la corruzione per una cultura di legalità e trasparenza.

Con la sua scomparsa i porporati elettori scendono a 124. E il collegio cardinalizio perde uno dei suoi membri più autorevoli e colti. Tauran suonava pianoforte e organo. Grande ammiratore di Johann Sebastian Bach, gradiva le musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e quelle di Frédéric Chopin. Appassionato anche di lirica, la sua opera preferita era la Tosca di Giacomo Puccini. Gran divoratore di libri, lo appassionavano soprattutto le biografie dei grandi personaggi storici.

l cardinale Jean-Louis Tauran «ha donato tutta la sua vita al servizio del Vangelo e della Chiesa e nella diplomazia della Santa Sede, sempre al servizio della pace nel mondo nel dialogo interreligioso»: così lo ricorda anche monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, appena appresa la notizia della morte di mons. Tauran. «Secondo lui le religioni non sono la causa delle guerre nel mondo ma non si può comprendere il mondo senza le religioni – afferma mons. Pontier -. La sua fede e il suo coraggio nelle prove che ha attraversato hanno suscitato l’ammirazione di tutti. Fino alla fine ha servito e testimoniato. Ringraziamo Dio per il suo ministero e lo affidiamo alla sua misericordia».

E pochi minuti fa è arrivato anche il telegramma di cordoglio di Papa Francesco: »Conservo un ricordo commosso di quest’uomo di profonda fede che ha servito coraggiosamente, fino in fondo, la Chiesa di Cristo nonostante il peso della malattia», scrive il Pontefice.

Agenzia/red

6 Luglio 2018 | 12:30
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