Mons. de Raemy: «Maria ci insegna l’umiltà»
Ad accompagnare i fedeli al pellegrinaggio diocesano che si è concluso da poco è stato quest’anno per la prima volta mons. Alain de Raemy, al quale abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.
Vescovo Alain, era già stato a Lourdes?
Si, tante volte. Le prime esperienze le ho vissute con il gruppo Les jeunes de Lourdes, accompagnando per diversi anni i giovani partecipanti al pellegrinaggio interdiocesano della Svizzera romanda. Poi, sono stato dodici volte nella funzione di Cappellano delle Guardie Svizzere al pellegrinaggio militare internazionale, appuntamento a cui non manco ancora oggi, accompagnando i militari dell’Esercito Svizzero, visto il mio ruolo di responsabile del Dicastero «cappellania militare» all’interno della Conferenza dei Vescovi Svizzeri sono.
Vescovo Alain, cosa porta a casa da questo pellegrinaggio?
Un’esperienza di grande rispetto reciproco davanti al Signore che, offrendoci l’umiltà della sua serva Maria, ci permette di capire meglio a che punto Dio accoglie tutte le nostre sofferenze, ma anche tutte le nostre differenze. È un’esperienza di umiltà attiva, gli uni verso gli altri, e di operosissima carità, in particolare da parte dei brancardier e di tutto lo staff medico.
Cosa l’ha colpita in particolare?
La dimensione universale della Chiesa, che permette per esempio il ricorso al ministero di persone sconosciute, Vescovo o Sacerdote, senza capirne lalingua.Un’universalitàchecrea legami automatici fra cristiani al di là di tutte le loro particolarità.
Ha incontrato molti ammalati: quale messaggio ha rivolto loro?
Il messaggio non viene da me, ma viene da loro a tutti noi. Mi ha colpito sentire una persona venuta a Lourdes non per chiedere una guarigione, ma per ringraziare per la «benedetta» missione svolta da una «maledetta» malattia, che è riuscita a mettere tante cose a posto nella sua vita!
Qual è il messaggio che invia da Lourdes al Ticino?
Non ho la pretesa di avere un messaggio per il Ticino, ma un incoraggiamento per i cattolici: lasciate che anche in Ticino la fede porti i suoi frutti! Quando a Lourdes il più povero ha davvero sempre il primo posto, è solo perché viene capito fino in fondo che Gesù è davvero Dio fatto uomo e che Maria è Madre di Dio!