Santa Messa crismale in cattedrale a Lugano, 28.3.2024
Ticino e Grigionitaliano

Mons. de Raemy alla Messa crismale: «La nostra priorità è portare ovunque consolazione, respiro, libertà, speranza»

Si è svolta oggi, giovedì 28 marzo, nella cattedrale di Lugano, la Santa Messa crismale presieduta dall’amministratore apostolico, mons. Alain de Raemy. La partecipazione dei presbiteri è stata alta: erano presenti quasi duecento parroci della Diocesi e anche molti diaconi, seminaristi, laici e fedeli. Assenti i vescovi emeriti Pier Giacomo Grampa e Valerio Lazzeri, perché impegnati a presiedere altre funzioni similari fuori cantone.

Tre volte «Si, lo voglio»

Nella sua omelia, mons. de Raemy ha esordito con il ringraziare i confratelli. «Fra poco, per tre volte risponderete › Sì, lo voglio’: voglio rinnovare le promesse fatte al momento dell’ordinazione, voglio rinunziare a me stesso per amore di Cristo e della Chiesa, voglio dispensare i ministeri di Dio e adempire al ministero della parola, lasciandomi guidare solo dall’amore per tutti. La versione in latino è volo. Come per dire mettere le ali. Questi ‘sì’ fanno volare, sognare, mi sollevano, mi innalzano. Ma dall’alto si può cadere. San Pietro ne ha fatto l’amara esperienza, lui che davvero voleva fare tutto per Gesù, che era disposto ad ogni sacrificio per lui. Quando venne interrogato: ma tu fai parte del gruppo che dice di sì a questo Gesù. No. Ma sì, ne fai parte. No. Ma dai, si. No. Oggi, per tutti noi, che tanto gli assomigliano è davvero un’occasione benedetta per sentire Gesù porci ancora le tre domande. Risponderemo tre volte sì ed è la ragione della nostra festa. L’amore per Cristo ci metta di nuovo le ali per il ministero e ci infondi un altissimo amore per tutti».

Il compito dei presbiteri: fare in modo che si compia la scrittura

Mons. Alain ha in seguito preso spunto dalle parole della liturgia per ricordare il compito dei presbiteri, scelti e chiamati da Cristo. «Tu vuoi Padre, che nel suo nome, i sacerdoti rinnovino il sacrificio, preparino ai tuoi figli la mensa Pasquale, e servano premurosi il tuo popolo, lo nutrano con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti. Allora, carissimi, insieme, tutti cristi fidelis, unico sacerdozio regale, laici, diaconi, presbiteri e vescovi, abbiamo il sacro compito di far si che oggi, qui, in questa diocesi si compia la scrittura proclamata a Nazareth in sinagoga: ai poveri il lieto annunzio, alle piaghe dei cuori spezzati una fasciatura, agli afflitti la consolazione, agli oppressi la libertà, una corona invece delle ceneri, olio di letizia invece dell’abito da lutto, vesti di lode al posto di uno spirito smesso. Tutti noi conosciamo i bisogni, i disagi dei nostri contemporanei, che spesso sono anche i nostri. Come sacerdozio unico di Cristo, portiamo ovunque consolazione, respiro, libertà, speranza. Non c’è altra priorità. Non facciamo mentire il Vangelo, non contraddiciamo Gesù quando dice ›oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato’».

In preparazione dell’Anno Santo

Infine, l’amministratore apostolico, ha ricordato l’Anno Santo, previsto a partire dal prossimo Natale. «L’intuizione di quest’Anno Santo, che prepariamo con la preghiera, da parte del successore di Pietro, non ci chiede di tornare nel passato, ma di farci oggi pellegrini di speranza. Diciamolo con chiarezza: è una provocazione, una sfida del Papa, indirizzata a tutti noi. Perché con un Anno Santo gli occhi sono fissati su di noi. E guai se oggi non si compie in noi la scrittura che abbiamo ricevuto ed essa si compie solo come si è compiuta in Gesù, con quella unica, prioritaria, consacrazione ai poveri, ai cuori spezzati, agli afflitti, agli oppressi, ai nostri contemporanei in difficoltà o in ricerca».

L’invito alla preghiera di mons. Alain de Raemy

«Fratelli e sorelle carissimi, voi battezzati e cresimati, vi prego dunque di pregare per i vostri sacerdoti. pregate per loro e con loro. E voi, cari confratelli, pregate gli uni per gli altri. E pregate anche per me, perché sia fedele al mio servizio particolare di amministratore apostolico. Voi lo sapete, vi voglio bene. Senza eccezioni. E questa sera, mentre saremo a tavola con Gesù, ricordiamoci le sue parole quando diceva: ›in verità io vi dico, uno di voi mi tradirà’. Prendiamo esempio dagli apostoli, che hanno fatto la domanda giusta ›sono forse io?’ Non chiesero degli dell’altri». E torniamo a dire per tre volte sì.

Santa Messa crismale in cattedrale a Lugano, 28.3.2024 | © diocesi di Lugano
28 Marzo 2024 | 18:34
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