Marzio Frigerio con la moglie Edda
Ticino e Grigionitaliano

Madagascar: il missionario ticinese Marzio Frigerio si è spento mercoledì, tra i suoi poveri

«Speriamo che le forze non mi vengano a mancare e che la mia attività continui, a 82 anni ogni giorno è…regalato», scriveva così a Natale il missionario Marzio Frigerio, già imprenditore originario di Chiasso, dalla sua missione in Madagascar dove viveva ormai da anni e dove se n’è andato in Cielo, mercoledì 23 febbraio, per complicazioni post Covid. Da tempo diceva di non sentirsi bene. Insieme alla moglie Edda (deceduta in terra malgascia due anni fa) si era trasferito in Madagascar dopo aver operato per molti anni dal Ticino a favore di un’opera missionaria, un orfanotrofio cattolico, che Marzio aveva conosciuto nel 1994, su indicazione dei padri gesuiti di Villapizzone. Nel 1998 per sostenere l’orfanotrofio Marzio Frigerio insieme alla moglie Edda davano vita all’Associazione ticinese Arfam.ch. Poi, quasi 20 anni fa i coniugi avevano raggiunto il centro sud del Madagascar, Fianarantsoa, per stabilirvisi e portare avanti in prima persona la missione: l’attività del «Foyer de l’Orphélinat», un atelier di cucito e taglio dove giovani in gran parte provenienti da famiglie poverissime del quartiere di Ankofafao, dai «Foyer Monique e Madelaine», che si occupano della rieducazione di bambine prostitute, dall’orfanotrofio cattolico o da altre situazioni difficili, hanno ancora oggi l’opportunità di formarsi. Oggi l’azienda – sostenuta anche grazie agli aiuti raccolti in Svizzera dall’Associazione ticinese arfam.ch offre un lavoro sicuro a 80 ragazze, che possono contare pure su prestazioni sociali. Un asilo-nido accoglie e si prende cura dei bambini delle lavoratrici. Con il contratto d’assunzione le operaie ricevono una quota di partecipazione. «Ogni anno – raccontava nell’agosto 2020 lo stesso Frigerio a catt.ch – formiamo 10 ragazze alla professione di sarta. Oggi il 90% delle nostre lavoratrici sono ex apprendiste che sono rimaste in azienda, alcune sono partite per un paio di anni nella capitale Antananarivo e poi sono ritornate con un bagaglio ancor più interessante. Le nostre lavoratrici sono ricercate, hanno una buona reputazione e hanno una buona formazione». E ciò significa molto in un Paese in cui più della metà delle famiglie digiunano una o due volte alla settimana perché non hanno i soldi per acquistare il cibo. Un Paese colpito da calamità naturali che minano la vita della popolazione. Il lavoro manca e chi ne ha uno rischia facilmente di perderlo. È proprio con l’intento di inserire i giovani nella vita attiva, garantire loro un posto di lavoro e un futuro che i coniugi Frigerio hanno dato vita nel 1998 all’Associazione Ambalakilonga Madagascar che ha per scopo la raccolta dei fondi necessari ad aiutare gli orfani del Madagascar partecipando in modo particolare ai costi del loro mantenimento, della loro formazione e del loro inserimento nella vita lavorativa, così come i costi di edificazione, mantenimento e gestione delle strutture necessarie all’Orfanotrofio di Fianarantsoa.

Nel porgere le più sentite condoglianze ai figli di Marzio e Edda, Paolo e Marco che da Ticino seguono le attività benefiche del padre, ricordiamo il sito arfam.ch per coloro che volessero conoscere il progetto, mentre per chi desidera sostenerlo ecco il numero di conto: UBS Lugano, Associazione Arfam Chiasso, IBAN CH66 0023 6236 3089 68M1E (red).

Domenica 27 febbrai alle 17 nella chiesa dedicata alla Madonna di Fatima a Chiasso ci sarà un momento di preghiera guidato dal parroco don Gianfranco Feliciani.

Qui il link ad una recente intervista a Marzio Frigerio

Marzio Frigerio con la moglie Edda
24 Febbraio 2022 | 15:23
Tempo di lettura: ca. 2 min.
lutto (42), madagascar (27)
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