Il progetto della nuova caserma della Guardia Svizzera in Vaticano
Svizzera

L'UNESCO sostiene il progetto di ricostruzione della caserma della Guardia Svizzera

Il progetto di ricostruzione della caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano ha superato un ostacolo decisivo: l’approvazione dell’UNESCO. Il 7 dicembre 2023,

Il Vaticano è un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO. In quanto tale, qualsiasi progetto edilizio di rilievo sul suolo della Città del Vaticano deve essere sottoposto a un esame da parte di esperti al fine di preservare questo status», ha dichiarato Jean-Pierre Roth, Presidente del Consiglio di Fondazione. L’UNESCO ha chiesto agli esperti dell’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) e dell’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) di riferire in merito alla nuova caserma della Guardia Svizzera.

Un progetto di alta qualità

Consegnato nel settembre 2023, il rapporto è ora disponibile. Il rapporto evidenzia la fatiscenza degli attuali edifici della caserma, con forti dislivelli, collegamenti poco pratici e locali angusti privi di servizi igienici individuali. Apprezza la qualità del progetto realizzato dagli architetti Durisch + Nolli e dagli ingegneri Schnetzer Puskas in collaborazione con la Commissione Vaticana per i Monumenti Storici (Tutela).

Mantenimento delle facciate attuali

Gli esperti dell’UNESCO affermano inoltre che la Guardia Svizzera può essere considerata come una delle istituzioni viventi che contribuiscono all’»eccezionale valore universale» del Vaticano come patrimonio culturale.

La valutazione complessiva del progetto è quindi positiva, anche se devono essere fatte ancora alcune precisazioni, ha osservato Jean-Pierre Roth. I punti più importanti possono essere mantenuti. In primo luogo, le facciate delle caserme esistenti che si affacciano sull’Italia e su via Sant’Anna saranno restaurate e conservate. Questa opzione, che comporterà un costo aggiuntivo di circa 2 milioni di franchi, era stata prevista fin dall’inizio dagli architetti, che avevano progettato gli spazi interni tenendo conto di questo possibile vincolo.

Riduzione dei volumi e riprogettazione degli interni

Un altro punto visibile è che gli edifici della caserma saranno liberati dal corridoio di evacuazione medievale «Passetto di Borgo» costruito nel muro che collega il Palazzo Apostolico a Castel Sant’Angelo. Tuttavia, questo cambiamento comporterà una riduzione del volume dell’edificio. Il risultato sarà una riorganizzazione degli spazi interni. Saranno previste camere doppie per le reclute e singole per gli alabardieri, e saranno disponibili anche alloggi per le famiglie. Secondo gli architetti, la caserma guadagnerà comunque una quantità significativa di spazio rispetto alla situazione attuale.

Dal 1927, una fontana commemorativa nella Cour d’Honneur blocca un’antica via di pellegrinaggio (Via del Pellegrino). Si sta progettando di spostarla. In questo modo si ripristinerà la vista del Cortile d’Onore da via Sant’Anna. La riapertura consentirà anche di ripristinare l’antico percorso di pellegrinaggio diretto a Piazza San Pietro attraverso la Porta Sancti Petri, un ingresso al Vaticano.

Il rapporto dell’UNESCO ritiene che la valorizzazione dei siti storici attualmente integrati nel complesso della caserma (Passetto di Borgo e Porta Sancti Petri) e il recupero della Via del Pellegrino apportino un valore aggiunto al progetto proposto. Anche il Passetto e la Porta devono essere restaurati, ma questo lavoro non rientra nelle competenze della Fondazione e sarà realizzato dal Vaticano, osserva Jean-Pierre Roth.

I lavori inizieranno nel 2026

Questa relazione segna una tappa importante nella realizzazione del progetto della nuova caserma. La pianificazione dettagliata potrà iniziare nel 2024. Ciò porterà all’approvazione definitiva del progetto da parte del Vaticano e alla gara d’appalto per i lavori di costruzione. L’inizio dei lavori è previsto per la fine dell’Anno Santo, all’inizio del 2026. La durata prevista è di tre anni.

Capitale di 51 milioni di franchi

La fondazione dispone attualmente di un capitale di 51 milioni di franchi provenienti da donazioni e promesse di autorità statali ed ecclesiastiche, privati, aziende e fondazioni. Il Vaticano contribuirà inoltre con 5 milioni di franchi per allestire una caserma temporanea per le guardie durante i lavori di costruzione. Jean-Pierre Roth ha concluso che la pianificazione dettagliata e l’appalto dei lavori determineranno se saranno necessari ulteriori contributi. (cath.ch/com/mp – trad. catt.ch)

Il progetto della nuova caserma della Guardia Svizzera in Vaticano | © Durisch + Nolli
7 Dicembre 2023 | 20:22
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