Padre Pierluigi Carletti, missionario ticinese in Ecuador
Ticino e Grigionitaliano

L’infaticabile padre Pierluigi Carletti, missionario ticinese in Ecuador da 54 anni

Padre Pierluigi Carletti, missionario ticinese di Cavigliano, da 54 anni in Ecuador, a causa della pandemia, non è riuscito a venire in Ticino a trovare i suoi cari e i molti amici che lo sostengono finanziariamente. Ma qui i suoi fedeli benefattori non sono stati con le mani in mano e, come ci racconta la sorella Ester, sono stati organizzati nelle scorse settimane due mercatini – a Verscio e Cavigliano – e un concerto ad Avegno che hanno permesso di raccogliere oltre 18’000 franchi che andranno interamente a sostenere i progetti in questo Paese povero dell’America Meridionale. 

L’entusiasmo di padre Carletti è palpabile quando ci racconta della sua abitudine di cantare all’alba, per svegliare allegramente la gente, soprattutto i bambini che devono essere a scuola alle 7. «Dalle 6 alle 7 del mattino mi metto con il microfono a cantare dal campanile della mia chiesa. La mia voce si sente nel raggio di un chilometro». Arriva dunque fino al mare, che così poco dista dall’abitazione del missionario ticinese. Nessuno si lamenta per quella singolare sveglia anzi «qualcuno si è lamentato quando mi sono svegliato tardi e non ho cantato», ci dice divertito.

La giornata prosegue nella scuola del quartiere, dove alle 7.15 ancora canta un po’ con i bambini. Alle 10 apre a turno una chiesa per l’Adorazione (cantata) e alla sera celebra la Messa. Tra questi appuntamenti quotidiani vi sono i lavori di conservazione delle chiese, a cui spesso partecipa o che guida, la catechesi a scuola, l’assistenza alle varie opere parrocchiali: è recente la creazione di un centro di accoglienza per anziani. Padre Carletti ha edificato anche molte cappelle – capanne dal pavimento in cemento e dalle pareti di bambù – in modo che la gente possa riunirsi senza allontanarsi troppi da dove abita. «Ogni sera dico il rosario e la Messa in una cappella diversa. Poi chi vuole può fermarsi per mettere qualcosa sotto i denti, abitualmente pane e banane».

Dopo aver costruito e avviato sei scuole a Guayaquil – città con quasi 4 milioni di abitanti – padre Carletti da sei anni si è trasferito nella parrocchia di San Patrizio situata nei sobborghi più disagiati della città di La Libertad. Gente povera, proveniente dalle campagne, dalle Ande e soprattutto dal Venezuela, oggi particolarmente in crisi. In Ecuador la situazione continua a peggiorare, ci spiega padre Carletti: «il Paese si è indebitato con la Cina e il petrolio non frutterà più soldi per molti anni, essendo impegnato per ripagare i debiti. La disoccupazione supera il 20% e le persone si arrangiano come possono, vendendo frutta e bibite».

Padre Carletti, 77 anni, una vita passata tra i più poveri, guarda con speranza il futuro: «Sono felice che ci sono giovani che continuano le opere che ho iniziato. Tutte le scuole costruite sono sempre più frequentate e funzionano meglio di quelle dello Stato. Nello spirito di don Bosco, credo fermamente che il cambiamento passa dall’educazione e il futuro è sempre nelle mani dei più giovani che però vanno accolti con amore, incoraggiati nello studio e sostenuti nelle sfide della vita», conclude il missionario ticinese.

Chi volesse contribuire all’opera del missionario originario di Caviglianolo può farlo versando un’offerta sul conto CH75 8080 8006 3595 7522 2 presso la Banca Raiffeisen Losone Pedemonte Valle Maggia a nome dell’Associazione Opera di P. Carletti, Via Cesura 5, 6654 Cavigliano.

Padre Pierluigi Carletti, missionario ticinese in Ecuador
27 Dicembre 2021 | 14:30
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