Ticino e Grigionitaliano

L’impegno dei cristiani in politica

«Il cattolico, in quanto cittadino tedesco, ha il dovere non solo di acquisire tutto il sapere politico necessario, ma anche di considerare criticamente le decisioni dell’ambito politico e dello Stato dal punto di vista della sua visione del mondo. La critica lo deve portare a combattere in ogni caso per la realizzazione della giustizia e del diritto con i princìpi cristiani»–conquest’affermazionelo statista tedesco Konrad Adenauer (1876 – 1967) ha sottolineato che le convinzioni religiose del cristiano costituiscano una forte motivazione per impegnarsi in politica. Considerando che è stata pronunciata nel 1933, si comprende il peso di queste parole nonché la «battuta» sempre attribuita a Paolo VI ma in realtà già pronunciata da Pio XI qualche anno prima dell’insistenza di Adenauer sull’importanzadeivaloricristianiin politica, ossia «che la politica sia la più alta forma di carità che esita». Una battuta di spirito ripresa anche da papa Francesco, e da cui ha tratto ispirazione il

gesuita Francesco Occhetta nel suo ultimo libro «Le politiche del popolo». Volti, competenze e metodo. Libro che a sua volta ha ispirato l’Osservatore Democratico di Massagno ad organizzare, il 20 maggio scorso, un dibattito, proprio in quella Svizzera, dove, di recente il Partito Democratico-Cristiano ha deciso di cancellare la «C» dal proprio nome.

Il principio base dell’impegno cristiano in politica è quello della persona umana in cui si concentra, secondo lo statista italiano Alcide De Gasperi (1881-1954), il «retaggio europeo comune, […] quella morale unitaria che salda la figura e la responsabilità della persona umana col fermento di fraternità evangelica ». Questa etica mira al consenso e non alla divisione, ed è pertanto l’effettivo antidoto contro il populismo e altri fenomeni di «post-democrazia ». Ed è proprio la presenza cristiana in politica che impedisce che i valori cristiani portino ad una politica identitaria esclusiva, invece di venir interpretati come un impegno per il dialogo e l’inclusione.

Due principi che animano il «popolarismo », si dimostrano rilevanti per le sfide attuali della Svizzera: la solidarietà e la sussidiarietà. Il compito dei cristiani in politica è quello di tradurre questi princìpi in proposte politiche concrete, in particolar modo in vista delle sfide future quali l’interpretazione della neutralità svizzera nell’ordinamen- to internazionale, la qualità della democrazia e delle istituzioni, la digitalizzazione, la resilienza del sistema sanitario in vista di sfide future, l’integrazione della responsabilità ambientale in un’economia competitiva e molte altre ancora.

La Dottrina sociale della Chiesa che con i suoi temi anima l’impegno dei cristiani in politica contiene una ricchezza straordinaria di valori e princìpi, puntando proprio sul carattere laico della politica: è l’ambito secolare della politica dove essa contribuisce attivamente alla rigenerazione delle nostre istituzioni e dei nostri sistemi economici e sociali. Rinnovare la coscienza personalista e culturale dell’Europa è pertanto il compito più urgente che i cristiani in politica sono chiamati ad attuare, e ciò sarà possibile nella misura in cui sapranno realizzare la capacità a fare rete e a intensificare la collaborazione transnazionale europea.

di Markus Krienke, prof. di filosofia moderna e di etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano

22 Maggio 2021 | 14:11
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