Ticino e Grigionitaliano

L’educazione dei bambini è alleanza tra scuola e famiglie

Le scuole gestite dalla Fondazione San Benedetto in Ticino nascono dall’iniziativa di alcune famiglie, e in forza di questa origine hanno sempre considerato l’educazione come il frutto del lavoro di una comunità composta da docenti e genitori. Per meglio comprendere questa collaborazione, oggi confrontata con nuove sfide educative, recentemente è stata invitata per una serata di dialogo (disponibile integralmente online) la dr.ssa Nicoletta Sanese. Pedagogista laureatasi all’Università Cattolica di Milano, oggi formatrice di insegnanti presso un consultorio di Rimini e fondatrice di una cooperativa che gestisce asili nidi e scuole dell’infanzia, negli ultimi anni la Sanese ha approfondito in modo specifico il tema della nascita psicologica del bambino. Con lei parliamo, in particolare, del rapporto genitori-scuola.

Dr.ssa Sanese, quanto è centrale per una scuola coltivare il rapporto con le famiglie? 

Educare i figli è un compito impegnativo. Farsi compagnia in questo cammino, non sempre facile, è fondamentale. Camminare insieme vuol dire provare ad aiutarsi costruendo una fiducia reciproca. Pensate al primo lockdown: nel giro di poco tempo si è avvertito una mancanza: le famiglie hanno percepito un vuoto senza la scuola e viceversa. Cosa è mancato? L’essere insieme.  

Entrando nella scuola i figli iniziano ad uscire di casa. C’è un distacco che può essere a volte accompagnato da un po’ di ansia…

Oggi avverto, nel mio lavoro che svolgo in consultorio, una cura genitoriale a volte eccessiva. C’è un po’ di fatica a far uscire i nostri figli dal «mondo mamma». Quando un figlio nasce ha bisogno dell’attaccamento materno, come dell’ossigeno, ma a partire dai 3 anni un bambino è pronto ad aprirsi al mondo esterno, è in grado di imparare da altri. Oggi si incontrano sempre più bambini che faticano in questo distacco perché c’è un’eccessiva protezione genitoriale che vorrebbe preservarli da ogni fatica e delusione.

Quindi sarebbe ideale riuscire ad osservare i figli con un po’ di distacco per vedere che esperienza stanno facendo…

Mi piace osservare i genitori all’uscita dell’asilo nido o della scuola dell’infanzia. Spesso la preoccupazione maggiore riguarda il cosa è stato svolto durante la giornata e sorgono grandi preoccupazioni quando i figli raccontano poco o nulla della loro vita scolastica. Trovo invece questo atteggiamento, più o meno silenzioso, molto sano perché denota che il bambino ha capito che la scuola è un luogo per se, ben distinto dalla famiglia. I genitori dovrebbero porre l’accento non tanto su «cosa» il figlio svolge a scuola ma sul «come» affronta le sfide scolastiche. Provate a chiedere ai vostri figli a fine giornata: è stato bello? Sei stato felice? Ti sei divertito?

I compiti a casa sono un punto di contatto tipico tra la scuola e la famiglia. E’ giusto aiutare i figli in questo lavoro?

Lo studio è il duro lavoro dei nostri figli. Il compito è una modalità di rapporto tra alunno e docente. Io penso che i genitori non debbano mai inserirsi troppo nei compiti perché occorre che i bambini piano piano imparino a rispondere personalmente ai loro maestri. Che bello invece quando un figlio chiede spontaneamente l’aiuto della mamma o del papà: queste sono occasioni propizie per mettersi al fianco, per accompagnarli, senza sostituirsi a loro.

Quando ci sono delle divergenze di vedute come si continua a lavorare insieme senza  ledere il rapporto di fiducia che c’è tra scuola e famiglia? 

Io penso che ci voglia, come tra marito e moglie, un’alleanza tra scuola e famiglia che valorizza le differenze. Questo rafforza l’autorità di entrambi. Anche quando ci sono delle divergenze i nostri figli avvertono se tra genitori e docenti c’è un rapporto di reciproco sostegno capace di mantenere un legame di stima. Per i nostri ragazzi è fondamentale sperimentare che l’altro, così diverso da me, non è un nemico ma una ricchezza per la mia crescita.

Federico Anzini

Sabato 26 marzo: Open Day alle Scuole San Benedetto

«Diventare grandi scoprendo cose grandi» è il titolo dell’Open Day delle Scuole San Benedetto che si svolgerà Sabato 26 marzo 2022.

Durante la mattina sarà possibile visitare le scuole dell’infanzia, elementare e media, dove gli allievi le allieve esporranno e presenteranno alcuni percorsi didattici svolti con i loro docenti.

Si è pensato a questo appuntamento per il desiderio di condividere con i genitori il lavoro che quotidianamente viene realizzato in aula e come occasione per far conoscere le scuole e continuare a promuovere le iscrizioni per l’anno scolastico 2022/2023.

Si è deciso di organizzare l’Open Day di sabato per favorire una partecipazione di tutti e per aprire la possibilità a molti di venire a conoscere la proposta educativa, il corpo docente e le strutture.

Durante la giornata ci sarà anche l’occasione di fare qualcosa di concreto a sostegno delle persone colpite dall’emergenza umanitaria derivante dal conflitto in corso in Ucraina. Grazie all’iniziativa di alcuni genitori sarà organizzata una vendita di vestiti second hand selezionati per bambini e adulti. Tutto il ricavato sarà devoluto a AVAID Svizzera – emergenza Ucraina.

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La Fondazione San Benedetto gestisce dal 1990 tre scuole parificate: la scuola dell’infanzia La Carovana, la scuola elementare Il Piccolo Principe e la scuola media Parsifal. Le scuole hanno la sede a Porza nel Nuovo Quartiere di Cornaredo e accolgono oltre 300 allievi.

Per maggiori informazioni:

Segreteria 
 Scuole San Benedetto
 T. 091 930 88 45

Sito: www.scuolesanbenedetto.ch

Mail: info@scuolesanbenedetto.ch

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24 Marzo 2022 | 13:02
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