Il vescovo Lazzeri salutato dalla gente all'uscita dalla Cattedrale (23.10.2022)
Ticino e Grigionitaliano

L'abbraccio commosso e il ringraziamento della Diocesi di Lugano e dei vescovi svizzeri a mons. Valerio Lazzeri

L’emozione era tanta. E tanta è stata la gente convenuta per ringraziare il vescovo Lazzeri per i suoi 9 anni di episcopato. Gente confluita in Cattedrale a Lugano fin dal primo pomeriggio per la Messa di ringraziamento. Anziani, giovani, uomini e donne, famiglie. E chi non è venuto per altri impegni, ha affidato una preghiera e un saluto a chi è andato in Cattedrale. Testimoniando con la presenza, la stima per colui che ha guidato la diocesi di Lugano fino all’inattesa rinuncia. La cattedrale di Lugano era piena come altrettanto affollato risultava il tendone allestito nel cortile della curia, dal quale si poteva seguire su grande schermo la funzione. Con il vescovo Valerio hanno concelebrato il vescovo emerito di Lugano Pier Giacomo Grampa, mons. Alain de Raemy, amministratore apostolico, i vescovi svizzeri Felix Gmür (Basilea), Joseph Marie Bonnemain (Coira), Charles Morerod (Losanna, Ginevra e Friborgo) e il vescovo Jean Marie Lovey (Sion). Tra le personalità convenute il segretario della Conferenza dei vescovi svizzeri Davide Pesenti, l’addetta stampa Julia Moreno e la ex responsabile della comunicazione, Encarnacion Berger Lobato. Insomma una famiglia si è stretta attorno al vescovo Valerio: preti diocesani, laici, religiosi con padre Mauro Jöhri, religiose, vescovi. Tutti per dirgli «grazie».

Lugano: Santa Messa di saluto e ringraziamento per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri. Nella foto un momento durante la celebrazione della Santa Messa di saluto per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri, un bagno di folla al termine della cerimonia. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi

L’omelia di mons. Lazzeri: dal motto «non impedias musicam” uno stile

Rileggendo il suo episcopato, mons. Lazzeri ha descritto il suo operare come quello di un «fratello, a cui è stato chiesto, per ragioni note fino in fondo solo a Dio, di farvi da pastore e padre». Poi commentando il brano del Vangelo odierno (Lc 18, 9-14) che parla del fariseo che si crede giusto davanti a Dio, il vescovo Valerio ha spiegato: «Il Signore fa vivere e gustare la sostanza dell’unità ecclesiale solo a chi rinuncia a puntellare la propria fragilità con la lista delle proprie riuscite. Nutre nel segreto chi non ha bisogno di farsi forte, convincendosi di essere migliore degli altri. Per questo esiste la Chiesa! Non per promuovere individui, impegnati a costruirsi una buona coscienza a scapito degli altri, ma per favorire in ciascuno la libertà interiore, l’esperienza rigenerante della misericordia, la vita nuova nello Spirito, la capacità di amare». Mons. Lazzeri ha ripreso il suo motto episcopale, che così si è sentito di esprimere: «Proprio questa la musica, a cui fa riferimento il motto da me scelto, quando sono diventato vostro vescovo. Non mi sono mai illuso che tutto potesse sempre svolgersi tra noi in maniera idilliaca. Non ho mai ingenuamente pensato che bastasse lasciare suonare ciascuno a modo suo, perché ci fosse unità e condivisione perfetta d’intenti. Ho solo osato credere, e non cesserò mai di farlo, all’unica vera autorità, all’unica exousia, che Cristo ha affidato agli apostoli e, attraverso di loro, alla Chiesa intera: l’inesauribile forza di persuasione dello Spirito Santo, effuso nei nostri cuori, l’efficace tenerezza di Cristo, a noi accessibile nei suoi sacramenti, il desiderio ostinato del Padre di guarirci nel Figlio, di sottrarci a tutto ciò che ci separa da una vita liberata per sempre dalla morte. Che bisogno abbiamo, allora, di fare ancora strepito con noi stessi per darci la convinzione di esistere, di essere migliori degli altri? Che necessità possiamo ancora coltivare di fare l’elenco delle cose che siamo riusciti a fare, mascherando le nostre debolezze, di ostentare i nostri successi, occultando i nostri errori? Possiamo lasciarci raggiungere, anche fermandoci a distanza e senza osare alzare i nostri occhi, dall’infinita benevolenza del Signore, di Colui che, nella sua perfetta innocenza, ha voluto assumere la nostra condizione di peccatori. permettetemi di andare un po’ oltre. Quale radice ultima possono mai avere i cosiddetti problemi della nostra Diocesi, le difficoltà della Chiesa o della società complessa in cui viviamo, se non il rumore del nostro ego, il frastuono interiore che ci distoglie dall’ascolto dell’essenziale? Apriamo perciò gli occhi! Apriamo il cuore! Non ci manca nulla per far salire all’Altissimo, qui e ora, la preghiera del povero, la preghiera unanime ed efficace, la preghiera capace di attraversare le nubi e sciogliere le montagne artificiali, con cui, a nostro stesso danno, ci teniamo separati gli uni dagli altri!».

La rinuncia al governo della diocesi di Lugano

Tornando sulla sua scelta di rinunciare al governo della diocesi di Lugano ha detto di non pretendere che tutti capiscano la sua scelta e di comprendere chi ha avuto da ridire sulla decisione che come vescovo, «in scienza e coscienza», è stato chiamato a prendere. «So semplicemente che a rendere sicuro il mio e il vostro cuore davanti al Signore non sarà mai una lista di prestazioni riuscite e di risultati raggiunti. Dio non pretende da noi successi da esibire come trofei. Aspetta con fiducia, incrollabile e disarmante, che le nostre vite siano versate in offerta, liberate dalla tristezza, raggiunte nel loro bisogno ultimo di amare e di essere amate».

Lugano: Santa Messa di saluto e ringraziamento per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri. Nella foto un momento durante la celebrazione della Santa Messa di saluto per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Lugano: Santa Messa di saluto e ringraziamento per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri. Nella foto un momento durante la celebrazione della Santa Messa di saluto per il Ministero episcopale del Vescovo Valerio Lazzeri, alcuni pensieri di saluto come dono. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi

Il saluto di mons. Grampa: «Hai scelto Cristo»

Commosso, al termine della funzione, il saluto del vescovo emerito Pier Giacomo. «Tu, come Zaccheo del Vangelo – ha detto Grampa rivolgendosi a Lazzeri – hai deciso di scendere non dall’albero ma dalla cattedra perché non riuscivi più a vedere Gesù come volevi tu: tutti gli oneri, amministrativi, giuridici, economici ti hanno fatto perdere la possibilità di vedere Gesù». Il tuo è un «desiderio di coerenza che ti ha fatto maturare la decisione di lasciare. Continuerai da vescovo l’avventura che solo vale la pena di non essere abbandona: mettere pace. Grazie vescovo Valerio! E grazie, per quella intuizione dei laboratori di speranza e per le tue lettere pastorali, come pure per il lavoro con i giovani ed infine, per un gesto che chiede a ciascuno di interrogarsi sulla coerenza del proprio cammino», ha concluso Grampa.

Il saluto del vescovo Alain:  la prossimità discreta del vescovo Valerio

Il vescovo Alain de Raemy ha puntato sul dare ragione ad una verità profonda dell’episcopato del vescovo Valerio: i tanti incontri personali, il suo modo discreto e non rumoroso di essere vicino alle persone, senza riflettori mediatici. Uno stile personale e pastorale che mons. de Raemy ha testimoniato condividendo un messaggio di una coppia di sposi che hanno scritto raccontando la fraternità con cui mons. Valerio li ha seguiti. «Uno dei tanti messaggi arrivati in Curia in questi giorni», tra l’altro, testimonianza dello stile pastorale fatto di prossimità che ha caratterizzato il vescovo Lazzeri. E il vescovo Alain ha anche ribadito la verità dello stile comunicativo di mons. Lazzeri, che è altro rispetto proprio al fariseo che vuole apparire, narrato nel Vangelo. Quello di Lazzeri è «un modo che non porta mai con sé il bisogno di mettersi in luce, ma bensì di provare tremando o di tremare provando ad essere luce in Cristo».

Le parole del vicario generale Nicola Zanini

Anche il vicario generale mons. Zanini ha salutato mons. Valerio con parole commosse. Tra le tante cose significative mons. Nicola ha sottolineato l’insegnamento di Lazzeri, «con la vita e con le parole», focalizzato «sulla fede nel Mistero pasquale, che è esodo di morte e di vita, i cristiani non subiscono gli eventi, ma li riconoscono e, sotto l’azione dello Spirito, li attraversano, nella certezza che per mezzo di essi Dio conduce tutto a un fine di gloria». Zanini ha voluto rispondere a chi ha accusato Lazzeri in questi giorni di non essere un vescovo attento alle relazioni. «Mi sento di smentire – ha detto Zanini – chi parla di Lei come di un vescovo spesso ritirato o poco attento alle relazioni. Lo ha fatto, lo posso testimoniare, nello spirito del Vangelo: quando fai l’elemosina, non suonare la tromba; quando preghi ritirati nella tua stanza; quando digiuni, profumati il capo (cfr. Matteo 6,16-18)».

Le parole di commiato di mons. Lazzeri

Alla fine, un ultimo grazie: «Grazie a chi ha preso la parola, ai fratelli nell’episcopato, ai presbiteri, ai collaboratori più stretti e a tutti coloro che hanno sostenuto il mio ministero. Neanche un giorno avrei resistito senza la preghiera di chi ha accompagnato il vescovo nel nascondimento». E poi, la conclusione del vescovo Valerio affidato ad un pensiero del teologo svizzero Maurice Zundel: «In Dio non ci sono problemi, e al di fuori di Dio non ci sono soluzioni».

Apprezzato il servizio d’ordine degli scout di Lourdes e di numerosi altri volontari come la presenza rigorosa e discreta del picchetto della Guardia Svizzera Pontificia.

I doni al vescovo Lazzeri

Al vescovo Lazzeri è stato fatto dono di un’icona di San Bruno e di un soggiorno in Terra Santa, la terra di Gesù. E qualcuno ha pensato al tempo fecondo di ritiro a Gerusalemme di Carlo Maria Martini, da arcivescovo emerito.

Fedeli seguono la funzione dal tendone predisposto nel cortile della Curia di Lugano foto @catt

Leggi le versioni integrali:

Omelia del Vescovo Valerio
Messaggio del Vescovo Alain
Messaggio di Don Nicola Zanini
Messaggio del Vescovo Pier Giacomo Grampa

Il vescovo Lazzeri salutato dalla gente all'uscita dalla Cattedrale (23.10.2022) | © catt.ch
23 Ottobre 2022 | 20:03
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