Renata Asal-Steger, Presidente della RKZ
Svizzera

La RKZ festeggia 50 anni, nel segno della sinodalità

cath.fr (Raphaël Zbinden) / Red

La Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) ha celebrato il suo 50° anniversario il 24 giugno 2022 a Soletta. L’aggregazione delle organizzazioni ecclesiastiche cantonali ha riaffermato in questa occasione il suo impegno a lavorare per e con il popolo di Dio.

La RKZ è stata fondata nel 1971, sulla scia del Concilio Vaticano II. I festeggiamenti per i 50 anni si sono svolti con un anno di ritardo a causa della pandemia. All’evento hanno partecipato un centinaio di personalità delle Chiese, delle autorità civili e dei media.

I relatori che sono intervenuti durante la giornata di festa hanno ricordato la «specificità svizzera» della RKZ, legata al particolare sistema duale della Chiesa nel Paese. Quest’ultimo, come noto, distingue le strutture di diritto canonico da quelle di diritto pubblico ecclesiastico.

Un invito ad agire

«Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nella Chiesa», ha detto Renata Asal-Steger dal podio installato nell’edificio del Vecchio Ospedale di Soletta. La presidente della RKZ ha subito posto l’anniversario dell’istituzione sotto il segno dell’impegno inclusivo. Lo slogan dei festeggiamenti, «Avanti. Insieme», illustra questo desiderio.

Renata Asal-Steger è Presidente della RKZ dal 2020

Renata Asal-Steger ha sottolineato che la modalità del «partenariato» è stata il fondamento della collaborazione tra la RKZ e la Conferenza episcopale svizzera (CVS). Una cooperazione che è ancor più essenziale rispetto a 50 anni fa, dal momento che la Chiesa affronta oggi sfide senza precedenti nella società. «Bisogna mettersi in cammino con fiducia, decidere con coraggio e agire». Un impegno deciso che, secondo la laica lucernese, non può essere lasciato solo ai vescovi. «Tutti i battezzati hanno il diritto e il dovere di decidere insieme», ha sottolineato, osservando come questo sia il movimento di fondo del processo sinodale in corso nella Chiesa universale.

La Chiesa tedesca «guarda con invidia» alla Svizzera

Dopo il suo intervento, Renata Asal-Steger ha presentato le due ospiti dell’evento: Christine Pedotti e suor Philippa Rath. Due donne «esperte» di questioni di inclusività nei rispettivi paesi, Francia e Germania.

«In Germania, guardiamo con un po’ di invidia alla Chiesa in Svizzera», ha detto suor Philippa. Oltre al fatto che le donne ricoprono incarichi importanti in alcune diocesi, la suora si è riferita positivamente al sistema duale che dà valore alla presenza dei laici. «In Germania i poteri sono più concentrati nelle mani dei vescovi. Ma questo è anche motivo di sofferenza per il peso dei loro compiti, e c’è fatica nel delegare qualche responsabilità». La suora benedettina ha rivolto un vero e proprio appello ai non ordinati nella Chiesa, senza i quali – ha detto – l’istituzione «non avrebbe avuto alcuna possibilità di avanzare».

Suor Philippa Rath è delegata degli ordini religiosi all’interno del processo sinodale tedesco

Una «dissonanza» nella voce della Chiesa

Christine Pedotti non è stata tenera con il clero del suo paese, e ha definito la Francia come una «figlia forse indegna» della Chiesa. La scrittrice, giornalista ed editorialista ritiene che la Chiesa francese sia «molto arretrata» rispetto a Svizzera e Germania. «Siamo lontani dalla collaborazione tra clero e laici che si può trovare in Svizzera», ha affermato, evidenziando in particolare il valore del sistema duale.

Christine Pedotti, co-fondatrice con Anne Soupa del «Comitato della gonna» e della «Conferenza cattolica delle battezzate e dei battezzati francofoni», sostiene che l’assenza di uguaglianza tra uomini e donne nella Chiesa sia la causa di una «dissonanza» nel parlare della Chiesa stessa, che ha contribuito a renderne la voce «inaudibile» nel mondo di oggi. Secondo Pedotti, i cristiani devono essere portatori di speranza in una società «disperata»; e ha invitato la Chiesa a «farsi il tavolo attorno al quale tutti dobbiamo dialogare».

L’autrice francese Christine Pedotti

Un chiarimento nelle relazioni

Le relatrici sono state applaudite calorosamente durante questa festa di compleanno, intervallata dall’esecuzione di alcuni brani musicali. L’evocazione di elementi un po’ più delicati riguardo al percorso della RKZ non ha intaccato l’atmosfera cordiale. Anche monsignor Felix Gmür, Presidente della CVS, ha parlato del «successo» della Conferenza centrale nel complesso contesto della Svizzera, con le molte differenze a livello cantonale. Il Vescovo di Basilea ha tuttavia rilevato la necessità di «un chiarimento» nelle relazioni tra i vertici del sistema duale.

Per un «nuovo slancio sinodale»

La collaborazione tra CVS e RKZ ha conosciuto qualche momento di «freddezza», in particolare nel 2013 quando i vescovi svizzeri hanno pubblicato il loro Vademecum. Il documento ribadiva, rivolgendosi alle organizzazioni ecclesiastiche cantonali accusate di eccedere le proprie prerogative, che «sono i vescovi a governare la Chiesa, con l’aiuto dei loro collaboratori che sono i sacerdoti».

I rapporti si sono poi rinsaldati specialmente negli ultimi anni, e oggi monsignor Gmür spera in un «nuovo slancio sinodale». Il vescovo ha invitato la RKZ e la CVS a impegnarsi insieme secondo il principio della «teologia del popolo di Dio».

L’evento di Soletta è stato anche l’occasione per presentare un estratto dei sei video realizzati dal vallesano Pierre Pistoletti in occasione del giubileo. I video ripercorrono la storia della RKZ e le grandi tematiche legate all’istituzione.

Renata Asal-Steger, Presidente della RKZ
28 Giugno 2022 | 13:40
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