La mostra sui Miracoli Eucaristici ideata dal beato Carlo Acutis a Bellinzona, Massagno e Canobbio

Fino al 11 giugno a Canobbio e Massagno e fino al 29 giugno nella Chiesa della Collegiata di Bellinzona si potrà vedere una parte della mostra dei miracoli eucaristici ideata dal beato Carlo Acutis (1991-2006), il giovane italiano salito agli altari nel 2010, dopo una vita breve, intensa, vissuta con grande fede e purezza di cuore. Carlo era un giovane molto devoto all’Eucaristia, per questo diede vita ad un sito web che presenta molti dei miracoli eucaristici avvenuti nel mondo e validati dalla Chiesa.

La mostra sarà esposta nelle Chiese (a Canobbio nella sala parrocchiale) nel mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù e in vista della festa del Corpus Domini (giovedì 8 giugno). La Mostra presenta, con un’ampia rassegna fotografica e con descrizioni storiche, alcuni dei principali Miracoli Eucaristici (circa 136) verificatisi nel corso dei secoli in diversi Paesi del mondo e riconosciuti dalla Chiesa. Attraverso i pannelli è possibile «visitare virtualmente» i luoghi dove sono accaduti questi Miracoli. La mostra completa (virtuale) è disponibile sul sito miracolieucaristici.org.

Abbiamo chiesto a Luisa Mini, promotrice della mostra nella sua parrocchia di Massagno e nella Zona Pastorale di S. Bernardo, come l’ha conosciuta: «Casualmente durante una vacanza in Toscana con mio marito e mio fratello», – ci risponde Luisa. «Al termine della nostra visita a Montepulciano siamo ancora entrati in un’ultima chiesa e qui c’era esposta una mostra sui miracoli eucaristici del beato Carlo Acuts. Io non ho mai avuto particolare interesse per questi fatti, ma spinta dalla curiosità ho iniziato a leggere qualche pannello per poi leggerli tutti, perché ne sono rimasta colpitissima, scoprendo soprattutto che questo tipo di miracolo non appartiene ai secoli passati, molto lontani dai giorni nostri come ho sempre pensato. Essi sono avvenuti addirittura anche negli anni duemila! Allora mi sono detta che conoscere questi avvenimenti sarebbe stato bellissimo, soprattutto per i ragazzi e i giovani. Perciò ho proposto agli amici della Zona Pastorale di San Bernardo di esporre dei pannelli della mostra nelle nostre chiese, sperando che quanto aveva colpito profondamente me, avrebbe potuto impressionare anche qualcun altro, convinta che non siamo a conoscenza di tanti avvenimenti legati alla presenza di Dio fra gli uomini».

Cosa ti ha colpito dei miracoli eucaristici? «Il fatto – continua Luisa – che le analisi scientifiche più recenti attestano che l’ostia miracolosa contiene davvero sangue carne di un cuore umano «con alterazioni che appaiono di frequente durante un’agonia», come si legge nel resoconto degli scienziati che hanno studiato l’ostia consacrata con il miracolo avvenuto nel 2013 a Legnica, in Polonia. Oltretutto si dice che gli esami riflettono quelli del Miracolo eucaristico di Lanciano del 700 dopo Cristo, o di Sokolka, Polonia, del 2008, o di Tixtla, in Messico, del 2006 o di altri ancora. Mi hanno pure impressionato le conclusioni del 1971 a cui sono arrivati gli studiosi del miracolo di Lanciano. Essi affermano, tra altro, che la Carne e il Sangue sono senza ombra di dubbio di natura umana del gruppo sanguigno AB, come quello dell’Uomo della Sindone e caratteristico delle popolazioni mediorientali».

Cosa dicono questi miracoli alla vita di un credente? «Per me questi miracoli – prosegue Luisa – sono un’ulteriore prova che Gesù ci ama infinitamente e che ci accompagna davvero nella nostra vita quotidiana, che non ci lascia mai, nonostante la nostra miseria e che, talvolta, con la complicità di Dio Padre, desidera rendersi presente concretamente agli uomini. È come se ci dicesse: «Ehi, ricordatevi che io esisto davvero, che sono stato un uomo come voi e che vi amo tantissimo, tanto da sorprendervi ancora nel Duemila con questi fatti inspiegabili anche per la vostra scienza più all’avanguardia». M’immagino il sorriso di Gesù, quando decide gratuitamente di farsi presente a noi con questi prodigi. A noi sta solo di accoglierli con gratitudine, meraviglia e gioia immensa».

Leggi anche il commento di suor Sandra alla mostra