La morte di Beatrice Stöckli rivendicata da un gruppo jihadista

La morte dell’ostaggio svizzero Beatrice Stöckli, annunciata lo scorso ottobre dal Dipartimento federale degli affari esteri, è stata rivendicata in un video da un gruppo jihadista. Questa informazione è stata ottenuta da RTS in Mali, a margine della visita del consigliere federale Ignazio Cassis.

Béatrice Stöckli, una missionaria evangelica di Basilea, è stata rapita nel gennaio 2016 a Timbuktu, in Mali. Finora, l’annuncio della sua morte si è basato sulle testimonianze di altri ostaggi che sono stati liberati, in particolare quella della francese Sophie Pétronin. Il video conferma che la donna svizzera è stata effettivamente una vittima dell’organizzazione terroristica «Support Group for Islam and Muslims».

Nel 2012, la giornalista basilese era già stata rapita per la prima volta da Aqmi (il gruppo di Al-Qaeda nel Maghreb islamico). Beatrice Stöckli non ha fatto mistero della sua appartenenza alla confessione evangelica. È stata rilasciata dopo circa dieci giorni. Ha poi deciso di tornare a Timbuktu.

Berna lo sa da diversi mesi
Non c’è modo di sapere quando questo video è stato girato. Tuttavia, le autorità svizzere ne erano a conoscenza da diversi mesi e sono state in grado di autenticarlo.

Negli screenshot ottenuti da RTS, l’organizzazione terroristica «Support Group for Islam and Muslims» si riferisce a un «tentativo fallito» che avrebbe portato alla morte dell’ostaggio svizzero, senza che si sappia a quale tipo di tentativo si riferisce. L’organizzazione accusa anche la Francia di essere responsabile di questo tragico risultato.

La morte di Béatrice Stöckli è stata annunciata lo scorso ottobre, pochi giorni dopo la liberazione di diversi ostaggi, tra cui Sophie Pétronin. Era lei che aveva dichiarato che la basilese era stata uccisa dai suoi rapitori qualche settimana prima.

Secondo le informazioni che ha dato all’intelligence francese, la donna svizzera è stata portata dietro una duna, poi c’è stato il rumore di un colpo di pistola e non è stata più vista.

Ignazio Cassis cerca di ottenere risposte
Questa testimonianza lascia diverse domande senza risposta: perché i rapitori hanno giustiziato Beatrice Stöckli dopo quattro anni di prigione? E dov’è il suo corpo oggi? Domande alle quali il ministro Ignazio Cassis, in visita in Mali, ha cercato di trovare risposte, ma senza successo.

Il Mali non sembra essere in grado di fornire ulteriori informazioni in questa fase. I tentativi di negoziare per recuperare il corpo di Beatrice Stöckli, una delle richieste della Svizzera, sembrano essersi arenati. Questo video e questa richiesta confermano che non c’è più alcuna speranza di trovare la missionaria viva. Questa è la ragione espressa da Berna per giustificare la sua mancanza di comunicazione sull’argomento.

(cath.ch/rts/vg/bh/red)

10 Febbraio 2021 | 17:08
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