Ticino e Grigionitaliano

La chiesa del Sacro Cuore di Lugano in cammino verso la dedicazione del nuovo altare

La Basilica del Sacro Cuore di Lugano si appresta ad inaugurare domenica 6 novembre alle ore 10 il nuovo altare, i cui lavori di realizzazione si stanno avviando verso la conclusione. La liturgia di dedicazione sarà presieduta dall’amministratore apostolico di Lugano mons. Alain de Raemy. «In una chiesa non si dedica tutti i giorni un altare e tanto più in una così simbolicamente importante per la chiesa ticinese come quella del Sacro Cuore», sottolinea il parroco don Italo Molinaro. Un evento che cade a 100 anni dalla posa della prima pietra e a 95 dalla sua apertura al culto, avvenuta il 6 novembre 1927. «La chiesa non è mai stata adattata alle disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano. Ci sono stati vari tentativi per rendere la liturgia più coinvolgente ma, per un motivo o per un altro, nessuno era andato in porto. Era quindi giunto il momento di immaginare una soluzione per questo presbiterio, il cui spazio non favoriva un’educazione del popolo di Dio di tipo comunitario». La risposta è arrivata dal progetto curato dall’architetto Edy Quaglia. L’altare e l’ambone sono opera dell’artista Paolo Foletti. Lo spirito di fondo di questa realizzazione è di donare alla Basilica un «polo» che sia limpido richiamo a Cristo e aiuti le persone a lasciarsi attrarre dalla sua presenza d’amore che genera fraternità. Nasce insomma una «situazione celebrativa» che avrà un impatto educativo evangelizzante deciso e profilato, poetico e mite, attuale e profondamente tradizionale allo stesso tempo.

«È importante partire da questi segni che sono l’altare e l’ambone nuovi per un cammino spirituale e ecclesiale attorno al nostro modo di celebrare l’eucarestia, al desiderio che abbiamo di riunirci, di essere riuniti attorno al Signore Gesù, che ci nutre, ci parla, fa festa con noi», sottolinea don Italo Molinaro. «Queste sono dimensioni che abbiamo bisogno ogni tanto di riscoprire, per tornare a celebrare l’eucarestia in maniera più attiva, coinvolgente, consapevole per ricevere in maniera ancora più fruttuosa il dono della comunione, dell’unione, che in quel luogo viene festeggiato e celebrato». Ecco perché si propone anche un avvicinamento spirituale durante il quale sono previsti in particolare tre momenti.

I nuovi altare e ambone della chiesa del Sacro Cuore a Lugano, i cui lavori di realizzazione sono ancora in corso (foto parrocchia Sacro Cuore)

In una prima catechesi, guidata giovedì 20 ottobre al Centro Cittadella da don Italo Molinaro, saranno messi al centro i nuovi altare e ambone. Ci spiega il parroco del Sacro Cuore: «L’altare è Cristo, è il polo che unisce, non separa. Gesù, è la vite, noi siano i tralci, portiamo frutto grazie a lui: questo altare continuamente pregherà e intercederà per noi. L’ambone è un luogo, non un oggetto funzionale, rappresenta la tomba vuota di Gesù, il luogo da cui l’angelo il mattino di Pasqua dona l’annuncio della Risurrezione, la tomba rovesciata e scoperchiate che deve parlare anche quanto non c’è nessuno che legge. Il nuovo ambone del Sacro Cuore è circondato da scritte sulla parola di Dio, che ci fanno capire che abbiamo bisogno di una grande lavoro di attenzione, di cura, di amore, per raccoglierne il suo significato. Il messaggio è da interpretare, lasciar lavorare dentro di noi. Abbiamo bisogno di meditare, di lasciare che la parola di Dio possa veramente irradiare il suo significato, il suo valore, la sua forza di consolazione, di amore, di incoraggiamento, di speranza, di fiducia».

In una seconda catechesi, giovedì 27 ottobre, con Andrea Grillo e Daniela Conti sarà approfondita la celebrazione dell’eucarestia. Sono molte le domande dalle quali prendere spunto che si propone don Italo: «Partiamo dal cuore: che cosa stiamo celebrando nell’eucarestia, come la chiesa ci invita a celebrare questo sacramento, quale è il suo significato profondo, come guardarlo con occhi più vicini al nostro modo di vivere e di essere oggi, come ricoprire la dimensione umana di questo rito e tutta la dimensione legata ai segni della creazione che sono presenti in esso. Stiamo parlando di un sacramento dove si ascolta, si condivide, dove si fa festa insieme, dove si mangia, dove si beve, dove ci si raduna, dove ci si muove con il corpo, dove con il corpo si parla, si canta: queste dimensioni umane sono importantissime per educarci alla fede, al senso di comunione, perché Dio non viene incontro agli umani in modo astratto, ma viene attraverso la sua incarnazione, attraverso i segni del creato: pane, vino, acqua, pietra, colori, profumi, sapori, cibo, musica, ambienti, spazi, silenzi. Tutte dimensioni che oggi la teologia e la spiritualità cattolica cercano di rilanciare. Lo ha fatto anche papa Francesco nella sua recente lettera apostolica Desiderio Desideravi».

L’ultima catechesi sarà sul rito della dedicazione dell’altare, giovedì 3 novembre, con don Emanuele Di Marco.


Il programma degli eventi

  • Catechesi: «La Vigna e la Parola», i simboli dei nuovi elementi liturgici, Giovedì 20 ottobre, ore 20.15, Centro Cittadella. Con don Italo Molinaro
  • Catechesi: «La Messa con occhi nuovi» – Giovedì 27 ottobre, ore 20.15, Centro Cittadella. Con Andrea Grillo e Daniela Conti.
  • Catechesi: «Il rito di dedicazione dell’altare», giovedì 3 novembre ore 20.15, Centro Cittadella. Con don Emanuele Di Marco.
  • Concerto popolare con il Coro Val Genzana di Massagno, venerdì 4 novembre, ore 20.15 in Basilica.
  • Veglia di preghiera e adorazione, sabato 5 novembre, ore 19 in Basilica.
  • Domenica 6 novembre alle ore 10, liturgia di dedicazione presieduta dall’amministratore apostolico di Lugano mons. Alain de Raemy. Al termine sul sagrato sarà offerto l’aperitivo. Seguirà il pranzo (40.-) al Centro Cittadella (iscrizioni entro il 23 ottobre con messaggio o mail a don Italo: 079.240.06.40 donitalo@bluewin.ch).
19 Ottobre 2022 | 07:38
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