Lo stabile della Facoltà di Teologia di Lugano.
Ticino e Grigionitaliano

In Pretura il prof. Hauke della FTL direttore editoriale di una rivista che avrebbe pubblicato un articolo ritenuto omofobo

Diversi organi d’informazione hanno riportato il fatto che oggi, martedì 9 aprile, ha avuto luogo a Bellinzona la prima udienza in merito a un’accusa di discriminazione e incitamento all’odio a causa dell’orientamento sessuale, fatta al prof. dr. Manfred Hauke, della Facoltà di Teologia di Lugano (FTL).

Questi i fatti a processo: un articolo apparso nel 2021 sulla rivista tedesca «Theologisches», in due puntate, scritto dal teologo polacco Dariusz Oko in cui denuncia l’esistenza di una «lobby» gay all’interno della Chiesa cattolica che sarebbe alla radice della maggior parte degli abusi commessi dal clero. Questa lobby viene descritta da Oko con termini durissimi che l’associazione LBGTIQ Pink Cross ha deciso di denunciare ritenendole discriminatorie rispetto alle persone omossessuali tutte.

Ma questa mattina l’imputato non era però Oko, bensì il sacerdote e professore della Facoltà di teologia di Lugano Manfred Hauke, che della rivista «Theologisches» (1.600 abbonati, 59 in Svizzera) è direttore editoriale. Un ruolo sufficiente per addossargli responsabilità penali per uno scritto altrui?

«A complicare il lavoro della giudice Petra Vanoni – scrive il Corriede del Ticino – vi è poi l’articolo di legge sotto il cui cappello è stato impostato il processo: quello per punire la discriminazione o l’incitamento all’odio a causa dell’orientamento sessuale. Esso è stato introdotto, giuridicamente parlando, l’altro ieri, quando l’ha votato la popolazione il 9 febbraio 2020 e, come ha notato l’avvocato difensore di Hauke, il legale Luigi Mattei, non vi è giurisprudenza al riguardo. Si viaggia in terre processuali inesplorate».

Da notare inoltre che il prof. Hauke non è stato coinvolto in un processo analogo per lo stesso articolo tenutosi in Germania, che ha invece riguardato Oko e il caporedattore della rivista Johannes Stöhr, e che si è concluso con una risoluzione amichevole in cui i due hanno versato delle somme in denaro senza che ciò implicasse un’ammissione di colpevolezza.

Nel frattempo in data 9 aprile 2024 la FTL ribadisce – in un comunicato firmato dal rettore René Roux – i propri principi di inclusione e di non discriminazione per cultura, religione o orientamento sessuale e l’impegno a essere un’istituzione formativa coerente e attiva per il territorio ticinese, elvetico e internazionale. I principi della FTL su questi temi sono esplicitamente condivisi dal prof. Hauke che, sulla base delle informazioni attualmente in possesso, in nessuna attività d’insegnamento e ricerca presso la FTL ha mai veicolato alcun messaggio discriminatorio o di incitamento all’odio, dice il comunicato.

L’USI e la FTL attivano una commissione ad hoc

La FTL ricorda – nel medesimo comunicato – che il prof. Hauke gode di stima per la sua integrità scientifica ed accademica presso docenti e studenti di FTL, al suo riguardo non è mai stato rilevato alcun atteggiamento, scritto o comunicazione che potesse essere riprovevole. FTL attende con serenità gli esiti del procedimento. Il caso era stato fin da subito portato, d’accordo con l’allora Rettore dell’USI, alla valutazione del comitato etico della FTL, che collaborerà con il Comitato etico dell’USI per un ulteriore approfondimento ed eventuali misure conseguenti.

Leggi anche: la vicenda del 2021

red

Lo stabile della Facoltà di Teologia di Lugano.
9 Aprile 2024 | 18:36
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