Mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano.
Ticino e Grigionitaliano

Il vescovo Grampa sul papa emerito: «fu straordinario il suo gesto di rinunciare al governo della Chiesa»

di Pier Giacomo Grampa*

Di essere stato un grande Papa l’ha dimostrato quando ha sentito la sua funzione non come un privilegio irrinunciabile, ma un servizio che, non potendolo  svolgere per le forze che venivano meno e il contesto di disordine che si era formato attorno  a lui, decise, dopo lunga riflessione e ripensamento, di dare le dimissioni. Aveva  capito che un Papa non poteva servire nel disordine di una Chiesa, che stava andando contro il Concilio Vaticano II e quindi non doveva restare in carica.

Nonostante tutto il blaterare inutile che si è fatto sulle dimissioni di papa Benedetto, questo gesto davvero «straordinario», compiuto da un Papa teologo, mite, lucido, responsabile, esemplare per virtù, fedele per dottrina e dimostrazione eroica di servizio, lo ha reso grande. Quando si parlava del Papa «panzer», «carrarmato», «rottweiler della fede», difensore estremo dell’ortodossia tutto andava bene, per me continuò ad andare bene anche quando Benedetto capì di non essere più in grado di fronteggiare le deviazioni del corso della storia della Chiesa.

*vescovo emerito di Lugano

Mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano. | © catt
31 Dicembre 2022 | 18:00
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benedetto XVI (48), PapaEmerito (47), ticino (902)
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