Commento

Il Papa e il nuovo assetto del Sinodo nell'orizzonte della collegialità

La Costituzione apostolica di papa Francesco «Episcopalis Communio” sul Sinodo dei vescovi è stata accolta dalla opinione pubblica con grande interesse. Una lettura pacata e attenta del documento e il confronto con quel che ha inteso essere ed è effettivamente stato in questi decenni il Sinodo dei vescovi consente di farsi una idea più precisa, capace di mettere in luce gli indubbi elementi di novità, l’orizzonte teologico dentro cui viene collocato il Sinodo dei vescovi e, insieme, quel che rimane ancora da pensare. Gli elementi di novità paiono rintracciabili nella intenzione di «immergere», per così dire, l’istituto del Sinodo dei vescovi nella più ampia e radicale sinodalità della Chiesa. Ascolto dei vescovi – Pastori, dei laici, dei religiosi e del Popolo di Dio e, dopo il Sinodo, di ricaduta nel tessuto del Popolo di Dio e nella vita delle Chiese dei risultati raggiunti dal Sinodo dei vescovi, in una recezione che deve essere differenziata perché «incarnata» nelle diverse culture abitate dalla Chiesa (n. 7). Si tratta di un aspetto così significativo che all’articolo 21 si prevede pure una commissione per l’attuazione, formata da esperti. Queste sono le due principali novità.  Per chi desidera approfondire c’è questo contributo dell’agenziasir

1 Ottobre 2018 | 18:10
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chiesa (579), Papa (1256), vescovi (150)
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