Papa e Vaticano

Il Papa celebrerà la Messa «in Coena Domini» nel carcere di Velletri

La visita prevede gli incontri con i detenuti, il personale civile e gli agenti della Polizia penitenziaria; la Celebrazione Eucaristica con il rito della lavanda dei piedi a dodici detenuti.

E’ la quinta volta nel suo Pontificato che Francesco sceglie per il Giovedì Santo un Istituto di pena. Il 28 marzo 2013, poco dopo esser stato eletto Papa, era andato nel carcere minorile di «Casal del Marmo». Il 2 aprile 2015 ha celebrato la Messa ›in Coena Domini’ nel carcere di Rebibbia. Il 13 aprile 2017, è entrato nella Casa di Reclusione di Paliano, in provincia di Frosinone. E infine il 29 marzo dello scorso anno, si era recato nel carcere romano di Regina Coeli.

Inoltre, sempre il Giovedì Santo, Francesco si era recato: il 17 aprile 2014 nel Centro riabilitativo Santa Maria della Provvidenza della Fondazione Don Gnocchi dove ha lavato i piedi a 12 disabili ed il 24 marzo 2016, tra gli stranieri del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto.

Il Giovedì Santo con i detenuti come a Buenos Aires
Papa Francesco a pochi giorni dall’inizio del suo Pontificato ha scelto di celebrare il primo Giovedì Santo come successore di Pietro, in un carcere, così come faceva nella sua Buenos Aires per la Messa in Coena Domini nel penitenziario di Devoto. «Come prete e come vescovo – diceva – devo essere al loro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo». E da Papa ha continuato a ritagliarsi spazi per chiamare o visitare i carcerati anche nelle visite pastorali in Italia e nel mondo.
«Ci fa bene uscire dai nostri recinti, perché è proprio del Cuore di Dio traboccare di misericordia, straripare, spargendo la sua tenerezza», ha twittato due anni fa Papa Francesco, offrendo così la chiave interpretativa di questi e di tanti altri suoi gesti tra i detenuti.

Il cappellano di Velletri: la visita del Papa, una medicina contro l’emarginazione
Sulla prossima visita di Papa Francesco al carcere di Velletri, il commento di don Franco Diamante, cappellano dell’istituto di pena da 11 anni.

Ascolta qui l’intervista su Vatican News

3 Aprile 2019 | 18:00
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