Il Papa alla Via Crucis a Lisbona: Gesù aspetta di vedere le finestre aperte delle nostre anime

«Gesù cammina, ma aspetta qualcosa. Aspetta la nostra compagnia, aspetta che lo guardiamo. Aspetta dall’anima di ognuno di noi che non siamo anime chiuse, ma che sorridono dentro». E’ una delle frasi della breve, ma intensa meditazione di Papa Francesco, all’inizio della Via Crucis con oltre 800’000 giovani nel Parque Eduardo VII a Lisbona, questa sera, venerdì 4 agosto, lo stesso luogo della cerimonia di accoglienza della Gmg.

La testimonianza dei giovani

Ad ogni stazione, 50 ragazzi provenienti da 21 Paesi del mondo, accompagnati da un coro di 62 elementi e 30 strumentisti, hanno rievocato il martirio di Cristo, declinandolo insieme alle paure e alle fragilità che i ragazzi sentono nel mondo di oggi. Sentono che viene tolto loro il futuro, «gli viene detto che la vita è piena di opportunità, ma è difficile vedere dove siano quelle opportunità quando i soldi non sono sufficienti, quando non si riesce a trovare lavoro e quando l’accesso all’istruzione spesso è praticamente impossibile». Lo lamentano loro stessi nelle meditazioni scritte dal padre gesuita Nuno Tovar de Lemos, che ha elaborato le risposte di un sondaggio tra 20 giovani dei cinque continenti su quelle che sono le loro preoccupazioni più grandi. Guerre, attentati, sparatorie di massa, persecuzioni religiose per le minoranze flagellano un mondo le cui risorse vengono sfruttate in maniera incontrollata e in cui le persone muoiono di fame – mentre altri si ammalano per aver mangiato troppo – o fuggono da situazioni disumane. Violenze nei matrimoni e nelle relazioni, abusi sui minori, bullismo, abusi di potere, bullismo, ansia, depressione spesso si accompagnano alle vite dei ragazzi, in «famiglie dove si scagliano parole pesanti come macigni» e mancanza di considerazione per gli anziani. C’è poi una difficoltà di amare e un’incapacità di agire per raggiungere un modello imposto ed egocentrico di felicità, in cui ci si realizza solo nell’attesa del sorriso perfetto per un selfie e per l’attenzione artificiale di un «like” altrui, oltre alla paura di cadere nella dipendenza dalla droga, dalla pornografia, dall’alcol. «Non riusciamo a prendere decisioni, né vediamo la direzione verso cui la storia potrebbe continuare», testimoniano: «vediamo solo il percorso bloccato da grandi ostacoli davanti a noi».

Un Dio che cammina con noi

«Guardiamo a Gesù che passa e camminiamo con lui»,

il primo invito, allora, del Papa ai giovani: «Il cammino di Gesù è quello di Dio che esce da se stesso per camminare tra di noi. E’ quello che sentiamo tante volte a Messa: ›il Verbo si è fatto carne e ha camminato in mezzo a noi, è venuto ad abitare in mezzo a noi’. E questo lo ha fatto per amore, lo fa per amore. E la Croce che accompagna ogni Giornata mondiale della gioventù è l’icona, l’immagine di questo cammino. E’ il senso dell’amore più grande, questo amore con cui Gesù vuole abbracciare la nostra vita, quella di ognuno di noi».

Un amore personale

«Gesù cammina per me, dobbiamo dirlo tutti!»,

ha esclamato Francesco: «Gesù comincia questo cammino per me, per dare la sua vita per me. E nessuno ha un amore più grande di colui che dà la sua vita per gli altri: non dimentichiamoci questo, e questo ce lo ha insegnato Gesù. Per questo, quando guardiamo il Crocifisso, una cosa così dura e piena di dolore, vediamo la bellezza che Gesù dà alla vita di ciascuno di noi». 

La preghiera del Papa

Poi la citazione di una frase, sotto forma di preghiera:

«Signore, per la tua ineffabile agonia, io posso credere nell’amore».

«Gesù cammina, ma aspetta qualcosa», ha proseguito il Papa: «Aspetta la nostra compagnia, aspetta che lo guardiamo.

Aspetta dall’anima di ognuno di noi che non siamo anime chiuse, ma che sorridono dentro.

Cammina Gesù, e aspetta, spera con il suo amore, con la sua tenerezza di darci consolazione, di asciugare le nostre lacrime». 

Per tornare a sorridere

«Vi faccio una domanda», le parole al popolo giovane della Gmg: «Io piango qualche volta? Ci sono cose nella vita che mi fano piangere? Tutti nella vita abbiamo pianto e ancora piangiamo, e Gesù piange con noi, perché lui ci accompagna nell’oscurità che c’è con il pianto».

«Ognuno di noi dica adesso in silenzio perché piange nella vita»,

l’esortazione di Francesco: «Gesù con la sua tenerezza asciuga le nostre lacrime nascoste. Vuole colmare con la sua vicinanza la nostra solitudine, vuole colmare le mie paure, le tue paure oscure, con la sua consolazione vuole spingerci ad abbracciarci. Amare è rischioso, e lui sa meglio di noi che amare è rischioso. Amare è un rischio, e vale la pena correrlo, e lui ci accompagna sempre, è sempre vicino a noi in ogni tappa della vita Oggi faremo il cammino con lui, della nostra sofferenza, delle nostre ansie, delle nostre solitudini. Ognuno di noi pensi alle proprie sofferenze, alle proprie ansie, alla proprie miserie che fanno paura. Ci pensi e pensi alla voglia che l’anima torni a sorridere.

E Gesù cammina verso la croce, perché la nostra anima possa sorridere».

4 Agosto 2023 | 23:11
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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