Papa Francesco al Bahrein National Stadium. (Foto Twitter)
Papa e Vaticano

Il Papa ai giovani: «Fate scelte senza paura e mai da soli!»

«L’amore non è una telenovela o un film romantico: amare è avere a cuore l’altro, prendersi cura dell’altro, offrire il proprio tempo e i propri doni a chi ne ha bisogno, rischiare per fare della vita un dono che genera ulteriore vita». Lo ha detto oggi pomeriggio Papa Francesco durante il suo incontro con 800 giovani nella Scuola del Sacro Cuore nel suo viaggio apostolico in Bahrein.

«Amici – così si è rivolto ai giovani – non dimenticatevi mai una cosa: siete tutti – nessuno escluso – un tesoro, un tesoro unico e prezioso. Dunque, non tenete la vita in cassaforte, pensando che sia meglio risparmiarsi e che il momento di spenderla non sia ancora venuto! Molti di voi sono qui di passaggio, per motivi lavorativi e spesso per un tempo determinato. Se però viviamo con la mentalità del turista, non cogliamo il momento presente e rischiamo di buttare via pezzi interi di vita! Che bello, invece, lasciare adesso una traccia buona nel cammino, prendendosi cura della comunità, dei compagni di classe, dei colleghi di lavoro, del creato… Ci fa bene chiedercelo: io, che traccia sto lasciando ora, qui dove vivo, nel luogo dove la Provvidenza mi ha messo?». Il primo invito del Papa ai giovani è stato dunque quello di «abbracciare la cultura della cura», ossia «sviluppare un atteggiamento interiore di empatia, uno sguardo attento che ci porta fuori da noi stessi, una presenza gentile che vince l’indifferenza e ci spinge a interessarci degli altri». «Questa è la svolta, l’inizio della novità, l’antidoto contro un mondo chiuso che, impregnato di individualismo, divora i suoi figli; contro un mondo imprigionato dalla tristezza, che genera indifferenza e solitudine». «Mi permetto di dirvi – ha aggiunto a braccio – quanto male fa lo spirito di tristezza». «Perché – ha proseguito – se non impariamo a prenderci cura di ciò che ci sta attorno – degli altri, della città, della società, del creato – finiamo per trascorrere la vita come chi corre, si affanna, fa tante cose, ma, alla fine, rimane triste e solo perché non ha mai gustato fino in fondo la gioia dell’amicizia e della gratuità. E non ha dato al mondo quel tocco unico di bellezza che solo lui, o lei, e nessun altro poteva dare». Papa Francesco ha invitato i giovani ad avere cura anche della «vostra anima, il vostro cuore», ascoltando Dio «in silenzio», ritagliando «spazi per stare a contatto con la vostra interiorità, per sentire il dono che siete, per accogliere la vostra esistenza e non farvela sfuggire di mano. Non vi accada di essere ›turisti della vita’, che la guardano solo all’esterno, superficialmente. E nel silenzio, seguendo il ritmo del vostro cuore, parlate a Dio».

Viaggio Apostolico nel Regno del Bahrein: Santa Messa – Attività del Santo Padre Francesco | Vatican.va

La Messa al National Stadium: «Per ristabilire la pace serve disinnescare la catena del male»

«Ecco che cosa ci domanda il Signore: non di sognare irenicamente un mondo animato dalla fraternità, ma di impegnarci a partire da noi stessi, cominciando a vivere concretamente e coraggiosamente la fraternità universale, perseverando nel bene anche quando riceviamo il male, spezzando la spirale della vendetta, disarmando la violenza, smilitarizzando il cuore». È l’audace proposta di Papa Francesco lanciata sabato mattina dal Bahrain National Stadium nell’omelia pronunciata alla Santa Messa, ad Awali. Gesù – ha detto il Santo Padre – chiede «di amare come ha amato Lui. Come? In modo incondizionato: non soltanto quando le cose vanno bene e ci sentiamo di amare, ma sempre; non soltanto nei riguardi dei nostri amici e vicini, ma di tutti, anche dei nemici. Sempre e a tutti. Amare sempre e amare tutti: riflettiamo un po’ su questo». Il Papa ha messo in guardia dal rischio di vivere «un amore sentimentale o romantico come se nelle nostre relazioni umane non esistessero momenti di conflitto e tra i popoli non vi fossero motivi di ostilità». Il Papa ha fatto riferimento ai rapporti quotidiani dove spesso si scontrano, anche dentro di noi, «amore e odio», «la luce e le tenebre» ma poi la riflessione si è allargata a quanto sta accadendo «ai nostri giorni, in tante parti del mondo». Il Papa ha parlato di «esercizi del potere che si nutrono di sopraffazione e violenza, che cercano di aumentare il proprio spazio restringendo quello degli altri, imponendo il proprio dominio e limitando le libertà fondamentali, opprimendo i deboli». «Dunque – ha argomentato il Papa – esistono conflitti, oppressioni e inimicizie. Di fronte a tutto ciò la domanda importante da porsi è: che cosa fare quando ci troviamo a vivere situazioni del genere? La proposta di Gesù è sorprendente, ardita, audace. Egli chiede ai suoi il coraggio di rischiare in qualcosa che sembra apparentemente perdente. Chiede di rimanere sempre, fedelmente, nell’amore, nonostante tutto, anche dinanzi al male e al nemico». «La semplice reazione umana – incalza Francesco – ci inchioda all’›occhio per occhio, dente per dente’, ma ciò significa farsi giustizia con le stesse armi del male ricevuto. Gesù osa proporci qualcosa di nuovo, di diverso, di impensabile, di suo». È l’insegnamento evangelico del porgere l’altra guancia. «Ci saranno frizioni, momenti di tensione, conflitti, diversità di vedute, ma chi segue il Principe della pace deve tendere sempre alla pace», dice il Papa dal Bahrein. «E non si può ristabilire la pace se a una parola cattiva si risponde con una parola ancora più cattiva, se a uno schiaffo ne segue un altro: no, serve ›disinnescare’, spezzare la catena del male, rompere la spirale della violenza, smettere di covare risentimento, finire di lamentarsi e di piangersi addosso. Serve restare nell’amore, sempre: è la via di Gesù per dare gloria al Dio del cielo e costruire la pace in terra. Amare sempre», «amare tutti».

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Agenzia Sir/red

Papa Francesco al Bahrein National Stadium. (Foto Twitter)
5 Novembre 2022 | 17:15
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