Il prof. Krienke tra gli organizzatori del Festival.
Ticino e Grigionitaliano

I veri pacificatori, ovunque siano, abbracciano la via del dialogo

Di Daria Lepori*

Attualmente il mondo è lacerato da quarantuno conflitti armati di maggiore entità, mentre alla fine della Seconda guerra mondiale se ne contavano soltanto nove. È uno dei tanti elementi che ha avuto modo di conoscere il numeroso pubblico accorso a Massagno, venerdì e sabato 9 e 10 dicembre, al festival della Dottrina Sociale che si è tenuto, per la terza volta, nella Svizzera Italiana. Organizzatrice dell’evento è la Rete Laudato Si’ della Svizzera italiana, formata da quattordici istituzioni e che si propone di coordinarsi nello sforzo di realizzare i valori messi in evidenza da Papa Francesco con l’Enciclica sulla «cura della casa comune».

ll titolo dell’evento «La pace in un mondo di guerra: temi, tesi e testimonianze» è stato affrontato e interpretato sotto una decina di angolature differenti: l’educazione e la formazione continua, l’emigrazione, la Bibbia e il Vangelo, il cinema e la narrativa, la cooperazione internazionale, la satira sociale e politica, l’economia, il diritto internazionale. Questo è stato reso possibile dalla presenza di quasi quaranta tra relatori e relatrici, intervenute sia di persona sia in modalità virtuale. Quello che a prima vista poteva sembrare un programma sovraccarico si è dimostrato essere, grazie alla validità delle testimonianze portate e delle riflessioni proposte, un’appassionante successione di momenti forti. La formula adottata, ossia suddividere il programma in eventi della durata un’ora al massimo – due venerdì e sette sabato – si è dimostrata azzeccata. Il pubblico ha mostrato di gradirla come ha apprezzato i contenuti ed è stato generoso nell’ascolto attento e sensibile. Un pubblico ha interagito sino all’ultimo minuto (ossia dopo lo spettacolo teatrale conclusivo sui migranti): facendo domande e portando a sua volta testimonianze.

Elemento comune, emerso da praticamente tutti gli interventi, è la centralità e l’importanza del dialogo. Sapere dialogare, imparare o reimparare a farlo è la premessa affinché i conflitti che inevitabilmente nascono nella convivenza, – ovunque siano, nel locale come a livello globale – possono essere superati. Ciò avviene nella ricerca di soluzioni che non si basano sulla prevaricazione di una o più delle parti in causa. Possiamo certo informarci e riflettere sui conflitti che insanguinano il mondo; dobbiamo continuare a saperci indignare e manifestare la nostra indignazione e non cadere nel pessimismo o, peggio, assuefarci alla violenza delle guerre. E per dare un vero contributo personale a un mondo di pace, la cosa più necessaria e importante è che ogni persona si ponga in una posizione di dialogo e non di affermazioni indiscutibili.

*Azione Quaresimale e Rete Laudato si’

Il prof. Krienke tra gli organizzatori del Festival.
16 Dicembre 2022 | 06:36
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