I giovani a Bellinzona con il Vescovo per una Veglia: al centro la Parola di Dio

Non è facile pensare a delle proposte che avvicinino i giovani ad un cammino cristiano, soprattutto oggi, circondati come si è da mille messaggi. La Pastorale giovanile della Diocesi di Lugano ci sta provando su fronti diversi: il corso del Vescovo rivolto ai giovani dai 17 anni e focalizzato quest’anno su una lettura del Vangelo di Giovanni è un’occasione che molti scelgono per entrare con una lettura guidata nella Parola di Dio. Ma anche altri appuntamenti scandiscono la proposta educativa offerta dalla diocesi ticinese alle nuove generazioni: la festa di inizio in ottobre, la Veglia d’Avvento prima di Natale, l’incontro delle Palme prima di Pasqua e un evento a fine anno scolastico. Quest’anno la Veglia d’Avvento sarà in Collegiata a Bellinzona sabato 1. dicembre con inizio alle ore 20.

«Sarà una Veglia con al centro la preghiera e una liturgia legata all’attesa, caratteristica peculiare del tempo di Avvento – spiega don Rolando Leo, assistente della Pastorale Giovanile Diocesana. Il vescovo ci proporrà una riflessione sviluppata nella forma di dialogo. Verrà letto il Vangelo della prima domenica di Avvento e il vescovo lo commenterà dialogando con un gruppo di giovani. I ragazzi porranno delle domande a mons. Lazzeri e il vescovo stesso rivolgerà loro altre domande». Il cuore della veglia sarà dunque questo dialogo attorno alla Parola di Dio.

Don Rolando, nei giovani c’è ancora un desiderio di incontro con la Parola di Dio? C’è  curiosità oppure i ragazzi la considerano una cosa «superata», o «data scontata»?   

In generale è vero che non trovo una sensibilità alla Parola di Dio da parte dei giovani. Questo perché i ragazzi, in molti casi, non hanno  l’occasione di approfondirla semplicemente per la mancanza di figure che siano in grado di proporgliela. Il mese scorso ero in una parrocchia a celebrare. Ho spiegato la Parola di Dio ad un paio di adolescenti che erano presenti come ministranti, cercando di offrirne loro una lettura esistenziale. ‘Peccato – mi hanno detto – che nessuno ci spighi mai così la Parola di Dio’. Le occasioni non ci sono o se ci sono talvolta gli stessi giovani se le lasciano scappare. In quella circostanza  ho ricordato la visione che mette in moto Filippo -negli Atti degli Apostoli- muovendolo incontro all’Etiope (Cf. Atti 8,26-40). Quando Filippo incontra l’Etiope, lo trova intento a leggere un brano del Profeta Isaia. Filippo gli chiede se sta capendo ciò che legge. ‘Ma come faccio a capirlo, se nessuno me lo spiega?’, gli replica l’Etiope. Ecco, i nostri ragazzi sono in questa situazione: come fanno ad amare la Parola di Dio se nessuno gliela spiega, anzi se non gli viene offerta un’occasione di incontro con il testo biblico?.

Cosa succede quando la proposta c’è?

Quando la proposta c’è -e mi riferisco al corso del vescovo, iniziato a novembre e che andrà avanti al sabato mattina- vedi che c’è anche la risposta. Il percorso sul Vangelo di Giovanni è molto seguito dai giovani. Io stesso sto accompagnando alcuni ragazzi che stanno riscoprendo la Parola di Dio in una lettura attualizzata ed esistenziale. Lo faccio anche grazie a forme di commenti del Vangelo che ci sono nella rete e che sono molto valide. Questi ragazzi leggono tutti i giorni la Parola di Dio, poi alcuni di loro interagiscono con il sottoscritto via whatapp. Posso testimoniare che tra loro ci sono giovani che vivono la loro giornata scandita dalla Parola di Dio.

Quindi se «si semina», vien da dire, «si raccoglie pure»…

Chi è sollecitato e aiutato anche con una certa creatività e destrezza, poi si sente interpellato. È anche vero che sulla massa dei giovani, chi ha l’opportunità di entrare in contatto con un percorso di questo tipo? Per i più -si sa- la Bibbia non c’entra con la loro vita. Ma coloro che si lasciano sfidare dalla Parola di Dio, scoprono un tesoro per la vita.

(red/catt)