Cantori della Stella con mons. Lazzeri (foto archivio)
Ticino e Grigionitaliano

I bambini aiutano i bambini

Un proverbio africano recita: «Se vuoi andare veloce, vai da solo. Ma se vuoi andare lontano, vai con gli altri». Questo detto mi sembra proprio adatto al messaggio che i Cantori della Stella ogni anno portano durante il tempo di Avvento nelle case dei ticinesi: camminare insieme per compiere azioni che hanno un impatto sul mondo intero. Con il motto «i bambini aiutano i bambini», quest’anno sono una ventina i gruppi di bambini e ragazzi che hanno deciso di donare una parte del loro tempo in favore di bambini sfavoriti a causa della loro salute e della povertà, in Africa in particolare. Lo faranno con la tradizionale Azione andando di casa in casa vestiti da pastori, Magi e angeli per portare una benedizione e qualche nota musicale festiva e al contempo raccogliere delle offerte per i loro coetanei. Ma grazie alle nuove esperienze fatte lo scorso anno, altri gruppi porteranno il loro aiuto tramite azioni diverse: mercatini, vendita di biglietti di Natale e di cioccolato. Ognuno con la propria particolarità, tanti bimbi ticinesi si metteranno in cammino insieme per annunciare la pace alla gente, aprire i cuori e dare a questo periodo di feste cristiane il senso sacro della condivisione.

I progetti sostenuti

In Ghana, vengono sostenuti due progetti: un programma di salute scolastica nel nord del Paese insegna agli alunni e alle scuole come rimanere in salute e sostiene i controlli sanitari trimestrali che permettono di reagire alle malattie in una fase iniziale. Il secondo progetto riguarda i bambini con disabilità motorie. Questi bambini sono spesso abbandonati dalle loro famiglie. Nel «Centro di Formazione Ortopedica», imparano a trattare le loro disabilità e possono persino formarsi come tecnici ortopedici. Nell’Alto Egitto, invece, i Cantori della Stella sostengono in particolare il «Programma Ustioni» del Centro di Assiut, dove arrivano molti bambini con ustioni causate spesso da incidenti domestici dovuti alla povertà.

In Sud Sudan invece, a causa di decenni di guerra civile e di instabilità politica, l’assistenza sanitaria è molto difficile: solo il 45% circa delle strutture sanitariesonofunzionaliel’80% di esse sono gestite da organizzazioni ecclesiastiche o ONG. In tutto il Paese sono presenti solo 200 medici, quasi nessuno specialista e spesso mancano le medicine di base. Il Sud Sudan in particolare mostra come il cambiamento climatico abbia un impatto diretto sulla salute. Per esempio, in alcune regioni le precipitazioni sono più abbondanti. La maggiore umidità favorisce la diffusione della malaria, una delle cause più comuni di morte. In altri luoghi, c’è una mancanza di acqua potabile pulita, che causa malattie che non sarebbero fatali se ci fosse una buona assistenza medica. Solo circa il 20% della popolazione raggiunge un ospedale o un centro sanitario entro 24 ore e questo è solo uno dei tanti problemi che il sistema sanitario – e la popolazione – devono affrontare in uno dei Paesi più poveri del mondo.

Chiara Gerosa

Altre info sul sito di missio.ch

Cantori della Stella con mons. Lazzeri (foto archivio)
16 Dicembre 2021 | 06:22
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