Mons. Nicola Zanini, Delegato dell’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano
Ticino e Grigionitaliano

Gordemo e la Messa in latino per il Sopraceneri: la precisazione di mons. Zanini

La precisazione della Curia

Nei giorni scorsi, a seguito di un articolo del quotidiano ticinese La Regione contenente un’intervista al signor Scolari riguardante le celebrazioni in rito antico a Gordemo e in Diocesi, mons. Zanini, delegato dell’Amministratore apostolico Alain de Raemy, ha diffuso una comunicazione interna ai presbiteri, che è poi finita pubblicata su La Regione del 24 gennaio 2024. Nella comunicazione mons. Zanini precisa: «Queste notizie hanno creato qualche discussione tra i presbiteri. Al riguardo vi informo che le notizie riportate dal quotidiano non corrispondono a quanto l’amministratore diocesano sta valutando al riguardo anche con i responsabili della fraternità San Pietro. Posso assicurare tutti che il vescovo Alain è a conoscenza della Traditionis Custodes e sta studiando un progetto diocesano che tenga conto di quanto essa richiede. Al riguardo verranno coinvolti il Collegio dei Consultori e i «vicari foranei». Al momento la prassi delle celebrazioni in rito antico continua, a livello diocesano, come negli anni scorsi: due celebrazioni al mese vengono celebrate a Carona, presso la chiesa di Santa Marta, una celebrazione al mese a San Carlo a Lugano, una celebrazione al mese a Gordemo. Da gennaio, ad experimentum, la Santa Messa a Gordemo è settimanale. Questo è l’unico oggetto ora in discussione. Qualcuno ha pure indicato che si stanno cercando oratori in altri Vicariati ove poter celebrare in rito antico. Anche in questo caso attesto che ciò non corrisponde alle intenzioni attuali della Diocesi». Questa la precisazione.

Una breve storia di questa usanza a Gordemo

Nel sito messatridentina.ch predisposto dai fedeli che seguono questo rito, si apprende anche una breve storia recente di questa tradizione in Ticino. L’attuale cappellano della comunità è don Benjamin Durham, della Fraternità San Pietro.

Cos’è la fraternità San Pietro?

La Fraternità Sacerdotale S. Pietro è una società di Vita Apostolica di Diritto Pontificio, ed è una comunità di sacerdoti Cattolici Romani che non prendono i voti ma che lavorano insieme per una comune missione nel mondo. La missione della Fraternità ha due obiettivi: la formazione e santificazione dei sacerdoti nella liturgia tradizionale latina del rito Romano; assegnazione dei sacerdoti al servizio della Chiesa.

Storia della fraternità

La Fraternità che esiste a livello mondiale fu fondata il 18 luglio 1988 presso l’Abbazia di Hauterive (Friborgo) da una dozzina di sacerdoti e una ventina di seminaristi. Poco tempo dopo la fondazione della Fraternità, e su richiesta del Cardinale Ratzinger, il vescovo Joseph Stimpfle di Augsburg, Germania, concesse alla Fraternità una casa in Wigratzbad, un santuario della Beata Vergine Maria in Baviera dove oggi ha sede il Seminario Europeo della Fraternità. Fortemente legata alla tradizione liturgica latina, ma in comunione con la Chiesa Cattolica, la Fraternità celebra la Messa in latino.  I sacerdoti fondatori appartenevano alla Fratenità sacerdotale San Pio X fondata dall’ arcivescovo Lefebvre e quando quest’ultimo decise di ordinare quattro vescovi senza l’autorizzazione papale incorrendo nella scomunica latae sententiae e nello stato di scisma, decisero di allontanarsene per restare pienamente nell’ambito della Chiesa cattolica.

Per ulteriori informazioni esiste un sito della fraternità

redazionecatt

Mons. Nicola Zanini, Delegato dell’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano | © fotogonnella
25 Gennaio 2024 | 11:14
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