Ticino e Grigionitaliano

GMG a Lisbona: le testimonianze dei giovani ticinesi

I partecipanti ticinesi alla GMG di Lisbona sono rientrati negli scorsi giorni dal loro viaggio. Qui di seguito una raccolta di testimonianze che raccontano la loro esperienza e il loro vissuto.

«Quando ho deciso di partire per la GMG mi aspettavo di vivere una bella esperienza comunitaria con la Pastorale Giovanile e di incontrare grandi masse di giovani cattolici. In particolare ci tenevo a conoscere tutti quei ragazzi che normalmente non frequentano gli eventi della PG. I momenti più belli sono stati quelli in cui il papa era presente o ci parlava. Sono stata molto colpita dalla via crucis, accompagnata da una coreografia spettacolare e da testimonianze personali di alcuni giovani che avevano vissuto la sofferenza sulla propria pelle. La veglia è stata scomoda e polverosa ma il momento con il papa è stato bellissimo, in particolare mi è rimasto impresso il fatto che bisogna sempre rialzarsi, anche quando si è stanchi e stufi. Inoltre, è importante aiutare gli altri a rialzarsi. Come ha ribadito il Papa l›unico momento in cui è lecito guardare qualcuno dall›alto è per aiutarlo a rialzarsi. Personalmente quello che mi porto a casa da questa esperienza è che l›altro è un dono. Specialmente durante i momenti di condivisione con i ragazzi più giovani mi è diventato chiaro che lo Spirito semina una sete di Dio nel cuore di tutti noi, sia vicini sia lontani dalla fede». (Anoja Muthusamy, 30 anni)

«Mi aspettavo di fare un’esperienza diversa da una vacanza comune, non mi aspettavo che farne una meravigliosa nello stare nelle famiglie portoghesi , non mi aspettavo che ci fosse così tanta apertura verso il prossimo, il diverso e verso paesi diversi dal tuo ed ero pronta per farmi sorprendere.
Mi porto la testimonianza di Fede da parte di giovani di tutto il mondo, il sentire la presenza che qualcuno la sopra ci sia che non ci lasci mai soli, la voglia di continuare a fare esperienze di questo tipo che ti fanno vivere la vita a pieno, l’importanza di sapere lingue internazionali per poter comunicare con persone di tutto il mondo senza problemi e di quanto sia bello essere aperti verso il prossimo perché ti può donare davvero tanto.
Ho trovato una grande apertura verso il prossimo, il non sentirsi giudicati, la libertà di essere sé stessi, la gioia di vivere e una grande accoglienza, presenza e gentilezza da parte delle famiglie portoghesi.» (Nora Scalzi, 18 anni)

«Sinceramente io mi aspettavo meno persone che venivano e invece ne sono venute un milione e mezzo, mi sono quai spaventato di quante persone c’erano e quanto erano amichevoli nei nostri confronti.
Prima di partire sono andato a un incontro di preparazione e avevo paura, paura di restare solo per 2 settimane, invece ho trovato un sacco di amici e persone disponibili e gentili, alcune con problemi ma mi piaceva comunque stare con loro. Restavo impressionato quando altre persone di diversi paesi ci salutavano come se ci conoscessimo da una vita. 
Alla GMG ho ritrovato il me stesso di una volta, un nuovo ma vecchio me, solo grazie a questo incontro, certo non è stato facilissimo affrontare il pellegrinaggio perché era molto faticoso ma é stata un esperienza che farei tutti i giorni, non posso fare altro che sottolineare la bellezza di questi giorni.
Come ho già detto prima ho trovato tanti amici e persone disponibili ma ho la percezione di aver rafforzato e ritrovato l’amicizia di un mio grandissimo amico: Dio.
All’inizio non ero molto sicuro dell’esistenza di Dio e sono andato proprio per questo alla GMG e come avrete notato ora come ora sono sicurissimo su questo punto, anche perché dopo la GMG ci é arrivata la notizia di un possibile miracolo: una ragazza ceca ha riavuto la vista e ciò ha sconvolto in senso positivo tutti.
Mi porto a casa l’amore e la bellezza di Dio.» (Giovanni Fia, ho 14 anni)

«Sinceramente, mi aspettavo tutt’altro da quello che è successo alla GMG. Non avevo la minima idea di cosa fosse la GMG, quindi andavo in un campo inesplorato, dove pensavo ci sarebbero state solo passeggiate e messe. Invece no, tutto quello che ho trascorso qui mi è piaciuto da impazzire. Ho amato l’ambiente in cui mi sono ritrovata, mi sono sentita libera e leggere. Mi hanno – e avete – fatto provare emozioni di spensieratezza che probabilmente non avevo mai provato così forti. Il ritrovarmi in mezzo a tutta quella gente mi ha messo un po’ in panico, ma l’essere stata lì con la mia migliore amica mi ha aiutato. Non vedevamo l’ora di partire, ed io ero elettrizzata di fare questa esperienza insieme a lei. E sono fiera di aver accettato la sua proposta di venire a questa GMG. Mi porto a casa degli amici fantastici, un’esperienza meravigliosa e nuovi obbiettivi.
Le persone che ho conosciuto grazie alla GMG mi sono entrate nel cuore immediatamente, e non volevo che finisse mai. Mi porto a casa emozioni mai provate, esperienze da raccontare ai miei amici e familiari a casa.
Mi porto a casa la voglia di rifare all’infinito questa fantastica esperienza, sperando che i miei amici più cari potranno accompagnarmi in futuro. Mi porto a casa realizzazioni, pensieri e più sicurezza.
Alla GMG ho trovato una totale libertà. Credo che non ridessi così tanto da troppo tempo. In queste due settimane i miei problemi si sono fatti da parte e ho avuto la possibilità di vivere la vita e godermela. Ho trovato modi di vedere il mondo in un altro modo – anche se già lo vedevo diversamente. Ho scoperto che riesco anche a dormire in mezzo a milioni di persone, e non credevo di farcela, con tutta sincerità.
Mi ha fatto piacere vedere tutti questi giovani riuniti a Lisbona per lo stesso nostro obiettivo, il fatto che tutti noi contribuissimo.» (Rebecca Greppi, 16 anni)

«Il dialogo è un comunicare reciprocamente, entrambe le parti formulano domande e danno risposte. Il dialogo è uno scambio di informazioni, è un mondo i far fluire le questioni senza interruzioni. Il dialogo può essere verbale o non verbale, può essere immateriale o anche terribilmente materiale, lineare oppure fastidiosamente confusionale, formale o colloquiale, acceso o spento, monotono o per alcuni esuberante. Alle volte può diventare anche completamente gestuale e teatrale. Per quanto tu possa utilizzare quello che più ti piace, rimane sempre e comunque dialogo. Ed è proprio qui che nasce la GMG. Nasce da questa varietà esorbitante di dialoghi. La GMG è fatta per dialogare. Dialogare innanzitutto con te stesso, per poi dialogare con i tuoi compagni, i tuoi amici, i preti, i vescovi, arrivi a dialogare anche con la tua fede, dialogare con Dio. Già solo pregare, è un modo di dialogare su un piano trascendente. Alla GMG cerchi di leggere attraverso quelle persone che mai avresti visto, erano semplicemente impegnate a vivere la loro vita dall’altra parte del mondo. Tutti, da tutte le parti del monto, portano testimonianza della loro esperienza, e lo fanno, dialogando proprio con te. Tutto questo diventa possibile grazie a un eterno filo conduttore che ognuno stringe nel palmo delle proprie mani e che lentamente, passo dopo passo, cerca di seguire. Con due milioni di persone si forma dunque, capirete, un gigantesca ragnatela fatta di un unico filo. Il filo della fede. Ed è proprio in questo dedalo aggrovigliato di speranza che si vive la GMG. (Abele, 17 anni)

«La GMG, ma con lei pure tutti i pellegrinaggi/colonie dell’AC/campi della CMSI/Taizé/… sono momenti necessari ad un sano ›spaesamento’ e per rimettere al centro della vita ciò che veramente è importante, Dio. La routine di queste settimane è normalmente scandita da ritmi diversi (spesso caratterizzati da meno ore di sonno) e da uno stile di vita semplice (dove il materasso per dormire è un lusso),… ma soprattutto dall’incontro continuo con gli altri. È questa nuova realtà che mi aiuta a smussare alcuni tratti del mio stile di vita di tutti i giorni che finisce per concedere più spazio all’ascolto, ai sorrisi, alle messe,… a scapito di tempo passato su Instagram, spotify, netflix e altre piattaforme. Lungi da me demonizzarle, ma l’essenziale a volte fa fatica a trovare il suo posto in vite che rischiano di diventare frenetiche.
Questa GMG è stata un po’ diversa per me, in quanto ho dovuto rinunciare al culmine della settimana a Lisbona, ovvero la veglia con il Papa sulla spiaggia di Cascais. Il veto cordiale ma fermo del dottore riguardo ad un’ulteriore notte in sacco a pelo, mi aveva costretta a chiedere una notte in più alla famiglia d’accoglienza nella campagna portoghese, a due ore da Lisbona. Non senza qualche lacrimuccia da adolescente in castigo un venerdì sera, ho dovuto far pace con questa condizione. Da sola, in una casetta per gli ospiti di una coppia anziana di una generosità che non necessitava traduzioni, ho dovuto riorganizzare la mia serata. Mentre da una parte mi sentivo assolutamente legittimata a riposarmi guardandomi un film, mi sono velocemente resa conto che non ne avevo voglia. Mi sono ritrovata a sgranare il rosario di Fatima mentre in sottofondo sentivo la diretta della veglia. Ed è scandendo un ave Maria dopo l’altra, che mi sono accorta che la GMG per me era quello: dei giovani alla ricerca di un legame più forte con Dio. Malata, in una casetta che non avrei potuto situare su una mappa, lontana dai miei amici che sapevo essere tutti assieme in riva al mare, non mi sono mai sentita sola.» (Valérie, 27 anni)

| © catt
16 Agosto 2023 | 11:31
Tempo di lettura: ca. 6 min.
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