Svizzera

Frana di Brienz: l'evacuazione riguarda anche la chiesa

Il villaggio montano di Brienz (GR) deve essere evacuato al più tardi entro il 12 maggio 2023 a causa della minaccia di una frana. La parrocchia, come gli abitanti del villaggio grigionese, in questi giorni sono stati coinvolti. Anche se gli eventi si succedono rapidamente, la frana fa parte da tempo della vita religiosa della parrocchia. Vivere a Brienz infatti, da secoli, significa fare i conti con una montagna e i suoi movimenti Federico Pelicon, il parroco moderatore, spiega a cath.ch il trasloco e «la speranza dei fedeli di tornare».

La speranza dei fedeli

Padre Pelicon ha celebrato la messa con i fedeli il 7 maggio, senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima funzione religiosa a Brienz fino a nuovo ordine. Tuttavia, «la gente ha una grande speranza», dice il sacerdote. Le cose stanno accadendo velocemente nel villaggio grigionese. La montagna si sta muovendo più velocemente e più fortemente del previsto. Tanto che le autorità hanno deciso che il villaggio deve essere evacuato al più tardi entro il 12 maggio. I geologi avevano previsto una grande frana entro tre settimane.

Come le case degli abitanti, anche la chiesa parrocchiale del villaggio grigionese deve essere evacuata. kath.ch ha tracciato una panoramica storica della situazione e di cosa significa un’evacuazione.

I precedenti

A Brienz (Brinzauls) GR la terra si muove dalla notte dei tempi. La terrazza su cui sorge il villaggio scivola inesorabilmente verso il basso. La terra si muove anche sopra il villaggio. Nel 1877, una parte del pendio della montagna scivolò a valle per diverse settimane. Questo lasciò il segno sul villaggio, ad esempio sul campanile della chiesa parrocchiale di San Callisto, che presenta una leggera curva.

Preghiere e novene

Il pericolo costante delle frane ha trovato un’eco anche nella vita religiosa dei cattolici locali. Ogni anno, a gennaio, si svolge la Novena di Brienz. «La novena è saldamente ancorata nel calendario annuale della parrocchia», ha dichiarato a kath.ch Kurt Susak, direttore del decanato Ob dem Schin-Davos, di cui Brienz fa parte. Susak aggiunge che non si sa quando sia iniziata questa antica tradizione.

La novena si apre e si chiude sempre con una messa festiva. Nei giorni feriali, il Santissimo Sacramento viene esposto la sera dopo la lettura di un testo biblico e un’omelia del sacerdote. «Ancora oggi, durante la preghiera della novena che segue, i salmi musicati in romancio, latino e tedesco sono cantati alternativamente da uomini e donne su una melodia tramandata di generazione in generazione», spiega il decano. Nella preghiera finale viene esplicitamente menzionato il pericolo di una frana e nella benedizione eucaristica si invoca la protezione e l’assistenza di Dio sul villaggio e sui suoi abitanti.

Il patrono della chiesa è San Callisto, vescovo di Roma e martire dell’antichità. Il suo nome si trova in un’iscrizione latina sul grande campanile: «Con la tua mano potente, Callisto, trattieni le rocce scivolose e proteggi questo luogo, santo patrono».

Per il decano Kurt Susak, l’iscrizione rivela la fiducia in Dio della gente di Brienz di fronte alla costante minaccia. Susak lo ha sperimentato personalmente anche tra la gente del villaggio quando era amministratore parrocchiale nella Valle dell’Albula. Ancora oggi gli abitanti di Brienz celebrano due o tre messe al mese nella chiesa di San Callisto.

L’altare è una sfida particolare

La chiesa parrocchiale ospita da oltre 500 anni una pala d’altare tardogotica. Secondo il rettore, gli esperti d’arte la considerano una delle più belle e preziose d’Europa. La rimozione della pala d’altare rappresenta una sfida tecnica particolare. Per questo motivo gli specialisti della ricerca e della protezione dei monumenti l’hanno già presa in considerazione in passato. Lo dimostra un’intervista alla restauratrice Karolina Soppa nella newsletter del Comune di Albula/Alvra, pubblicata nel giugno 2022. Secondo la restauratrice, la difficoltà maggiore nell’evacuare un edificio è la mancanza di tempo. «Più velocemente ci si deve muovere, maggiore è il rischio di danni. Più lungo è il tempo di preparazione, più veloce è lo smontaggio», spiega (cath.ch/kath.ch/bl/bh/traduzione e adattamento catt.ch).

12 Maggio 2023 | 10:55
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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