Ticino e Grigionitaliano

Essere «mamme in equilibrio» conta

«I nostri maestri sono loro, i bambini, tutti i nostri Piccoli Principi per cui «l’essenziale è invisibile agli occhi». Per loro, prima di conoscere gli oggetti del mondo, le cose fondamentali sono gli abbracci, i baci, le cure, la voce, il gioco, le storie». Sono davvero tante le frasi che si potrebbero estrapolare dal piccolo-grande manuale «Mamme in equilibrio» (Aldenia Edizioni), scritto da Eveline Moggi, educatrice materna di formazione, poi madre di quattro figli e oggi titolare di un piccolo ed accogliente studio ad Origlio, dove propone corsi di mentoring e coaching familiare. Ma questa mi è piaciuta perché chiarisce sin da subito il particolare approccio che questo «manuale per mamme», propone. Niente consigli calati dall’alto, ma tanto, tanto ascolto. 

Ascolto prima di tutto di sé stessi e poi dei nostri bambini, esperti di tutte le cose che sono invisibili agli occhi: i baci, gli abbracci, le storie e la cura; forse le uniche cose che contano davvero. E che rimangono conficcate nella memoria e nel cuore dei figli, una volta che si sono lasciati alle spalle l’infanzia. Non è però un manuale zuccheroso, che rincorre il «bel tempo che fu» quando le mamme stavano a casa e le famiglie erano numerose. È, invece, un libro di una grande attualità, come anche mette in luce Silvia Vegetti Finzi, che ne ha scritto la prefazione. In quanto si rivolge a mamme che «non sono più disposte a sedersi nel banco come brave scolarette ad ascoltare i consigli di veri o presunti esperti, ma che sono abituate a comunicare alla pari nell’universo liquido della rete, dove chiedono un colloquio, non una lezione». Il libro parte proprio dalle mamme, chiedendo loro come stanno, come si sentono, perché dalla loro capacità di trovare un equilibrio interiore, dipendono tutte le varie, e a volte complicate, relazioni all’interno delle famiglie. Eveline Moggi non propone un modello, un metodo, non dispensa consigli: vuole «dare valore».

Alle mamme. Alle coppie, alle famiglie. A ciascuno nella situazione in cui si trova. E non lo fa fornendo risposte («nessuno sa meglio di noi stessi quello che è giusto fare») ma ponendo domande: chi sei? Cosa ti piace? Cosa vuoi? Cosa non vuoi? Domande che a furia di essere soffocate dall’affanno dei giorni che si rincorrono, all’improvviso ci fanno deviare verso dove non volevamo andare. Il mestiere delle mamme è complicato, comprende un numero indefinito di ruoli, un indefinito elenco di mansioni, socialmente fatica ancora ad essere riconosciuto, spesso deve sapersi conciliare con un lavoro retribuito, e soprattutto: non c’è nessuno che ci insegna come affrontarlo. Anche per questo non di rado si fanno strada frustrazione, senso di inadeguatezza, ansia, incomprensioni. Condividere aiuta. Tra amiche. Tra mamme. Coi padri.

Il piccolo-grande manuale di Eveline Moggi può diventare un compagno di strada. Un libro da tenere sul comodino, per tenere la barra al centro del «progetto-famiglia» che si sta vivendo. Non manca, naturalmente anche un capitolo dedicato ai padri. La giornalista-scrittrice Sara Rossi Guidicelli ha raccolto una serie di storie di vita che corredano il volume, mentre copertina ed illustrazioni sono di Pamela Fumasoli. Per informazioni sull’attività di Eveline Moggi: increscita.org.

Corinne Zaugg

| © unsplash.com
2 Dicembre 2021 | 06:57
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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