Egitto, omicidio in monastero. Ucciso un vescovo copto

Era uomo di preghiera e comunione Anba Epifanio, vescovo copto ortodosso e abate del monastero di San Macario il grande. Celebrava il martirio cristiano come imitazione di Cristo e esperienza di vittoria, segno di una fede che non si stanca di domandare allo Spirito Santo anche il dono della piena comunione «tra noi cristiani». È stato trucidato nel suo monastero, all’alba, mentre si recava in chiesa a recitare con gli altri monaci le preghiere del mattino. E la sua morte appare connotata da un tratto martiriale. Anche e ancor più se a d ammazzarlo non sono stati i jihadisti, o qualche ladro venuto da fuori ma qualcuno – ipotesi inquietante, ma finora non esclusa – che partecipava alla vita ordinaria della sua comunità monastica.

La Chiesa copta ortodossa, tramite il suo portavoce, ha parlato di «incertezze intorno alle circostanze della morte di Anba Epifanio». Il suo corpo è stato trovato in una pozza di sangue, all’alba di domenica 29 luglio, lungo l’itinerario che anche quella mattina lo avrebbe dovuto portare dalla sua cella alla chiesa. Secondo le ricostruzioni dei media locali, il vescovo sarebbe stato colpito alla testa con un oggetto pesante e appuntito. Nelle indagini disposte dalle autorità giudiziarie vengono interrogati anche i membri della comunità monastica, alla ricerca di indizi che aiutino a individuare l’autore e il movente dell’omicidio. Mentre il patriarca copto ortodosso Tawadros II segue attraverso alcuni inviati personali gli sviluppi della tragica vicenda accaduta in una comunità monastica che è molto cara anche a lui. per tanti motivi.

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31 Luglio 2018 | 13:44
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copti (8), martirio (10)
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