Don Tarcisio.
Ticino e Grigionitaliano

Don Tarcisio Brughelli: 90 anni di dedizione e servizio alla gente

Ha compiuto da poco 90 anni don Tarcisio Brughelli, originario di Contra, ai più noto con il simpatico appellativo «don Tà». Per un ventennio parroco delle Terre di Pedemonte, dal 2009 si è trasferito a Intragna, con l’incarico di cappellano della casa anziani San Donato. Penultimo di sette figli (quattro fratelli e tre sorelle) è rimasto orfano di madre all’età di sette anni. Famiglia di umili origini ma di profonda fede.

«Mia madre – ci racconta don Tarcisio – quando tornava dalla stalla verso casa, dopo aver accudito gli animali, passando davanti alla chiesa parrocchiale sempre si inginocchiava e recitava una preghiera. Credo siano questi semplici gesti all’origine della mia vocazione sacerdotale». A dodici anni, come si usava all’epoca, è entrato in seminario. Per la scelta vocazionale determinante è stata la vicinanza di un zio prete, don Giovanni Bulotti, persona cordiale e generosa: «Durante l’estate – continua don Tarcisio – andavo in vacanza a Cevio, in Vallemaggia, dove era parroco mio zio. La sua testimonianza di totale dedizione alle persone che gli erano affidate, in particolare a chi era più sofferente, e l’intensa vita di preghiera mi hanno aiutato a maturare il mio «sì» al Signore». Ordinato prete nel 1957 don Tarcisio ha servito dapprima la comunità di Corzoneso (Valle di Blenio), in seguito quella di Pura (Malcantone) per poi arrivare a Monte Carasso. In quegli anni è stato decisivo l’incontro con il carisma del movimento dei Focolari. «Nel 1974 – ci dice don Tarcisio – su invito di don Silvano Albisetti, con alcuni preti ticinesi mi sono recato a Frascati, vicino a Roma, nel centro internazionale dei Focolari. Per otto mesi ho seguito la loro scuola sacerdotale. Un percorso di formazione e condivisione, con persone provenienti da tutto il mondo, per approfondire il carisma dell’unità messo al centro da Chiara Lubich. Questa esperienza mi ha segnato profondamente: ho compreso meglio la necessità di costruire rapporti personali intensi con tutti. Siamo figli dello stesso Padre e quindi siamo chiamati ad accoglierci vicendevolmente senza pregiudizi».

Prete di grande umanità, don Tarcisio è sempre pronto a rispondere alle esigenze concrete di chi ha più bisogno. «Ricordo – prosegue – l’accoglienza dei profughi provenienti dal Vietnam quando ero parroco a Monte Carasso. Un’esperienza arricchente per tutta la comunità. Come anche il sostegno, quando ero parroco nelle Terre di Pedemonte, a padre Pierluigi Carletti. I mercatini, che tutt’ora vengono organizzati, per raccogliere offerte per la sua missione in Ecuador, sono un segno tangibile della generosità dei ticinesi». Persona socievole e sorridente, sempre pronta ad ascoltare tutti don Tarcisio si mostra prete umile e ottimista capace di infondere speranza alle tante persone che ascoltano i suoi incoraggiamenti. Nonostante l’età, grazie anche ad una salute invidiabile, è stato ancora capace recentemente di mettersi in gioco al servizio degli altri: in tempi di Covid19, per non lasciare soli gli anziani ospiti del San Donato, costretti all’isolamento, don Tarcisio si era spontaneamente trasferito per diverso tempo all’interno della casa anziani, per offrire la sua vicinanza agli ospiti confrontati con i disagi della pandemia.

Federico Anzini

Don Tarcisio.
10 Aprile 2022 | 06:31
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