Lugano: Curia Vescovile, Santa Messa delle Ordinazioni presbiterali. Nella foto un momento durante la Santa Messa delle Ordinazioni presbiterali.
© Ti-Press / Curia Vescovile / Pablo Gianinazzi
Ticino e Grigionitaliano

Don Molinaro: «Noi preti ticinesi e il bisogno di confronto su quel cambiamento d'epoca che riguarda tutti»

Siamo alle porte di un’Assemblea del clero ticinese particolare, almeno per i tempi, i temi proposti e i relatori invitati: non un evento formativo soltanto ma un momento di dialogo e confronto ampio, di tre giorni, per guardare a quel «cambiamento d’epoca» che stiamo vivendo tutti e che riguarda anche i preti. Così il 29, 30 e 31 agosto prossimi al palazzo dei Congressi di Lugano ci sarà un’Assemblea dei preti in Ticino che vedrà lo studio e l’approfondimento, nonché il confronto e la riflessione su temi che coinvolgono i numerosi e rapidi cambiamenti sociali e l’identità del prete. Il convegno «Essere preti insieme: oggi, qui, per?» sarà scandito da diverse sessioni in plenaria, con contributi di relatori e relatrici esterni, e momenti di lavoro in piccoli gruppi. «E’ un evento di speranza, che ci fa stare dentro il cambiamento d’epoca descritto dal Papa guardandolo come una crisi di crescita, in modo positivo. Desideriamo cogliere le potenzialità di questo tempo, senza fermarci alle cose negative«, spiega a catt.ch don Italo Molinaro, parroco del Sacro Cuore a Lugano e prete della Diocesi di Lugano incaricato degli aspetti comunicativi di questa tre giorni. Con lui facciamo il punto sull’assemblea, le attese e le sfide.

Don Italo Molinaro, da dove nasce questo incontro?

«È da tempo che, come preti, sentiamo il bisogno di confrontarci su tanti temi che ci riguardano ma anche sulla vita della Chiesa in Ticino, sul suo presente e sul suo futuro, sul nostro essere in relazione con la Chiesa, con la società e il mondo. E tutto questo alla luce del nostro tempo e anche delle fragilità emerse tra noi, di cui si è anche parlato nei media».

Cosa vuol dire essere preti dentro un mondo che va velocissimo, dove il cambiamento costante e rapido è la regola?

«Questo cambiamento ha delle ripercussioni enormi sia sulla nostra identità, sia sulla nostra missione, sia sul nostro modo di rapportarci con le persone.»

Nelle riflessioni sinodali che si stanno raccogliendo nei diversi Paesi, la figura del prete esce come bisognosa di essere riletta. Questo lo avete notato anche in Ticino?

«La realtà di noi preti è un po’ misteriosa anche a noi stessi. In tempi recenti è un po’ mancata un’occasione prolungata e costante di un confronto aperto e generale su questioni molto attuali. Ci siamo trovati per altri temi e scopi ma occorreva ora anche un’occasione per parlare di noi, del nostro vissuto, del nostro modo di essere a servizio delle sorelle e dei fratelli. Abbiamo bisogno di leggere meglio la nostra realtà: quella che c’è nel nostro cuore, quella attorno a noi. Abbiamo bisogno di leggere insieme il cambiamento d’epoca in cui siamo tutti inseriti. Abbiamo bisogno di capire, interpretare, di raccontarcela questa realtà. Prima di fare grandi progetti, vogliamo capirci e dare voce ai nostri vissuti, sensazioni, parole e sogni che hanno bisogno di emergere. Anche questo è un frutto del Sinodo: possiamo dire che sia il Sinodo sia questa nostra dinamica sono frutto dell’epoca che viviamo e servono a dare un nome alla nostra crisi per scoprirla non come fatto negativo ma come crisi di crescita».

Oggi tutto è rapidizzato, direbbe il sociologo Bauman. Tanto rapido che eventi stravolgenti come la pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici arrivano e non lasciano a nessuno, neppure ai governi, il tempo per riflettere. Voi preti come vivete questo contesto mondiale che tocca la gente, anche qui da noi?

«Personalmente aspetto un confronto proprio su questi temi. La mia sensazione – mi riferisco ad esempio alla pandemia – è che noi preti abbiamo vissuto uno shock generale che ora è necessario tematizzare. Già prima della pandemia le relazioni erano messe in crisi dalla preminenza dell’individualismo sulla comunità, dall’avanzata dei nuovi mezzi di comunicazione come i social che rinchiudono il singolo nel suo piccolo mondo, dalla crescita della generale tendenza a un narcisismo diffuso che colpisce tutte le persone e soprattutto chi ha uno stile di vita individuale, come ad esempio i preti. Cosa questo voglia dire alla nostra vita è la grande domanda. Per questo c’è bisogno di confronto, di interrogarci, di dialogo e di un cammino. Poi c’è chi ha delle idee e delle chiavi di lettura, come gli ospiti invitati all’Assemblea, dai quali ci aspettiamo un aiuto, senza facili ricette, perché alla fine siamo tutti in cammino, come ricorda il Papa».

In questi tre giorni darete appunto la parola a relatori, persone in cammino come tutti, con profili e competenze diverse: laici, donne e uomini, preti, teologi, esperti di comunicazione, psicologia, letteratura, filosofia e teologia. Come mai la scelta di farvi incontrare da competenze diverse?

Ci interessa capire cosa possono dire delle donne della vita dei preti. Ci interessa capire cosa pensano laici con competenze diverse da noi o cosa ne pensano altri preti molto attivi nell’ambito della formazione.

Pensate ad un futuro dove una forma di incontro – scambio di questo tipo si possa estendere coinvolgendo anche il laicato?

Mercoledì 31 lavoreremo a gruppi per capire cosa ne faremo del cammino emerso. Il risultato sarà consegnato al vescovo. La nostra sensazione è che ci troviamo all’inizio di un percorso. Sarebbe bello dare degli strumenti ai nostri confratelli perché non si sentano nelle loro comunità dei funzionari anonimi ma abbiano elementi per attivare e vivere dinamiche relazionali. C’è chi viene da esperienze poco positive e ha un certo disincanto pastorale. Non ci sono soluzioni magiche, ma in questo cambiamento d’epoca siamo convinti come gruppo promotore che qualcosa possa comunque attivarsi. Abbiamo bisogno di tornare alle piccole cose che possono far crescere qualcosa di buono.

Cristina Vonzun (catt.ch/catholica)

nb: Don Italo Molinaro, attuale parroco del Sacro Cuore a Lugano ed incaricato della comunicazione per questa assemblea diocesana del Clero ticinese è stato per anni giornalista, già vicedirettore del Giornale del Popolo e responsabile della trasmissione Strada Regina in onda su RSILa1 e della redazione cattolica della trasmissione radiofonica «Chiese in diretta» in onda su Rete Uno.

don Italo Molinaro con papa Francesco

Le statistiche riguardanti il clero nel mondo

Il programma dell’evento su sito della diocesi di Lugano

Lugano: Curia Vescovile, Santa Messa delle Ordinazioni presbiterali. Nella foto un momento durante la Santa Messa delle Ordinazioni presbiterali. © Ti-Press / Curia Vescovile / Pablo Gianinazzi
29 Agosto 2022 | 11:07
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