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Domenica 9 ottobre a Roma il Beato Giovanni Battista Scalabrini sarà proclamato Santo

«Abbiamo aspettato tanto questa proclamazione. Ma la Chiesa richiede un miracolo. E i miracoli non capitano spesso. E soprattutto, non sembrano qualcosa alla nostra portata. Noi possiamo pregare, ma non possiamo fare miracoli, almeno non di quelli che la scienza considera inspiegabili», scrive padre Battistella, postulatore della causa del Santo vescovo italiano che sarà canonizzato domenica 9 ottobre 2022 a Roma.

Scalabrini (1839-1905) fondatore delle congregazioni dei missionari e delle suore di san Carlo Borromeo (scalabriniani). È stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997. Entra in seminario nel 1857. Ha insegnato nel seminario minore di Como già dall’ordinazione sacerdotale (avvenuta nel 1863) e successivamente è diventato rettore dello stesso dal 1868 fino al 1870. Segnalato a Pio IX, da san Giovanni Bosco per lo zelo pastorale e per il devoto attaccamento alla Sede apostolica, fu eletto Vescovo di Piacenza all’età di 36 nel 1876.

«La gente ha sempre creduto che Scalabrini fosse un santo«, continua Battistella. «L’hanno creduto le migliaia di piacentini, le migliaia di pellegrini che sono passati nel duomo di Piacenza e hanno pregato davanti alla sua urna». E hanno lasciate scritte le loro invocazioni e i loro ringraziamenti. «Beato Scalabrini, tante volte ti ho scritto in questo libro e sempre mi hai aiutato». «Siamo venuti qui circa un anno fa, e le cose sono migliorate molto». «Grazie beato vescovo Scalabrini per aver salvato la mia cara zia». «Ti ringrazio beato Scalabrini della grazia ricevuta, mio figlio vive ancora». «Sappi che molta gente e molti sacerdoti grazie a te stanno facendo del bene. Sei stato un grande esempio per tutti noi». «Padre Scalabrini, ti ho pregato tanto, ora desidero ringraziarti per tutto ciò che ho ricevuto ma soprattutto della tanta fede che mi hai aiutato a crescere.» «Siamo qui per caso, aspettiamo qualcuno alla stazione in arrivo da Roma, ma ti preghiamo perché percepiamo qualcosa di grande in questo angolo di chiesa».

L’hanno pregato i migranti. «Padre beato, prega sempre per me, perché sono un migrante, e passo di luogo in luogo lontano dalla patria. Infondi nel mio cuore i sentimenti giusti». «Padre anche io sono un migrante. Fa per la tua intercessione che io possa trovare persone pronte ad accogliere e comprendere le difficoltà che si possono trovare quando si cambia paese e anche io possa accogliere con estrema fede le novità che incontro sul mio cammino». «Prego il Signore per mezzo di te che sei stato in emigrazione e conosci i nostri problemi come stranieri»«, continua il postulatore.

Come rammenta Battistella ampia è la devozione a Scalabrini . «L’hanno pregato i suoi missionari e missionarie, membri dei tre istituti di vita consacrata della Famiglia Scalabriniana, e anche i vescovi. Alle preghiere e ringraziamenti del popolo, si è unita la voce di cardinali e vescovi». Tra le tante postulazioni, Battistella cita una frase che riassume il riconoscimento della Chiesa per la santità di Scalabrini: «Fu un genio pastorale, molto prima che qualsiasi altro nella Chiesa riconoscesse le necessità pastorali dei migranti… I miracoli che sono avvenuti attraverso il lavoro delle Congregazioni da lui fondate sono una testimonianza della sua santità».
Sempre secondo il postulatore «Papa Francesco, che sembra aver ereditato la stessa passione di Scalabrini per i migranti, lo proclamerà santo per poter additare a tutti i vescovi come si possa avere un cuore grande, così grande che la diocesi non lo può contenere, un cuore che sa accogliere i lontani, gli scartati, quelli lasciati mezzi morti al bordo della strada perché è sui margini che si fa la Chiesa».

A questo punto per il postulatore c’è una responsabilità per chi segue Scalabrini che Battistella cosi riassume: «Non solo la responsabilità di mantenere vivo il carisma che Scalabrini ricevette dallo Spirito, non solo la responsabilità di rinnovare il suo genio pastorale, ma soprattutto la responsabilità di testimoniare la sua santità con una nostra vita santa. È qualcosa a cui aspirare, perché lui ce l’ha insegnato: «La santità è la vera sapienza, che bisogna invocare, desiderare, ricercare, come la ricchezza, scavare come un tesoro». Non si tratta di fare cose straordinarie. Si tratta di essere fedeli e poi sarà la Chiesa a riconoscere nelle nostre umili iniziative, nei nostri tentativi, nonostante i nostri pasticci, che Scalabrini era santo e la bontà di Dio continua a manifestarsi attraverso i suoi seguaci».

p. Graziano Battistella, missionario scalabriniano, postulatore della causa di canonizzazione di Scalabrini

Guarda anche il sito DEDICATO ALLA CANONIZZAZIONE DI GIOVANNI BATTISTA SCALABRINI

7 Ottobre 2022 | 06:40
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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