Locandina dello spettacolo "Diversodachi?"
Ticino e Grigionitaliano

«Diversodachi?» Al Foce di Lugano va in scena il tema della «diversità»

di Silvia Guggiari

Ama scrivere fin da quando era ragazzino Gianmarria Terrani, tanto che nel corso della sua vita ha scritto una biografia recentemente pubblicata dal titolo «Pensieri sensibili» e ben 43 diari all’interno dei quali «ha documentato la sua quotidianità, i suoi sentimenti, e le sue avventure in giro per il mondo». Nato 51 anni fa a Lugano con la sindrome di Down, Gianmaria ha trovato nella scrittura il modo di esprimere sé stesso e tutto ciò che lo circonda e ora i suoi scritti sono diventati uno spettacolo teatrale.

Gianmaria Terrani

Lo spettacolo

«Diversodachi?» è il titolo della pièce che debutterà al teatro Foce di Lugano il 23, 24 e 25 febbraio e che andrà in scena il 2 e 3 marzo al teatro Paravento di Locarno; successivamente verrà portato in alcune scuole del Cantone. Sul palco Emanuele Santoro, regista e attore, che si esibirà in un monologo tratto dagli scritti di Gianmaria. A raccontarci della genesi del progetto è il papà di Gianmaria, Graziano Terrani, ex giornalista della RSI e fondatore dell’Associazione «Archivio Diversità Cognitiva». «Mio figlio imparò a scrivere all’età di 10 anni e da allora non si è più fermato: si è sempre espresso scrivendo, ovviamene a modo suo, ma con un senso compiuto veramente importante e chiaro». Ma come è nata l’idea dello spettacolo teatrale? «Durante una delle prime assemblea dell’associazione «Archivio Diversità Cognitiva» venne ospite Emanuele Santoro, lettore professionista, attore e regista, che lesse alcuni scritti di Gianmaria e ne rimase positivamente stupito. Qualche tempo dopo, Santoro mi contattò dicendomi che desiderava fare uno spettacolo con gli scritti di Gianmaria. Ne rimasi entusiasta, così all’inizio della scorsa estate ci incontrammo e gli raccontai di Gianmaria, della sua vita e della sua passione per la scrittura». Quello che metterà in scena Santoro a Lugano è un’operasulladiversitàconildesiderio di affrontare questo tema ancora così delicato per la società moderna. Ad arricchire lo spettacolo vi sarà anche qualche spezzone del documentario dal titolo «Quando sarò grande» firmato da papà Graziano per la RSI: «Quando nacque Gianmaria, – ricorda papà Graziano – sapevo pochissimo sulla sindrome di Down e non mi sarei mai aspettato di fare i passi che abbiamo fatto negli anni. Le cose nella società sono molto migliorate anche se c’è ancora una certa «attenzione» nei confronti delle persone che hanno in qualche modo diversità cognitive o fisiche. Tante volte devono lottare ancora per essere riconosciute e rispettate. Il nostro desiderio è dunque quello di affrontare il tema della diversità perché, come disse un giornalista de «La Repubblica» per commentare la partecipazione di alcuni atleti alle paraolimpiadi di Tokyo, «siamo tutti persone diversamente normali»».

L’Archivio diversità cognitiva

Negli anni papà Graziano e sua moglie cominciarono a pensare come poter raccogliere gli scritti di Gianmaria per valorizzarli e tutelarli. Nel gennaio 2019 venne organizzata la prima serata pubblica alla Biblioteca di Bellinzona intitolata «Diversi» che ebbe un successo enorme. Dagli incontri avvenuti quella sera, nacque l’idea di fondare un’associazione in collaborazione con l’Archivio di Stato con l’obiettivo di raccontare la vita delle persone con disabilità cognitiva attraverso le loro opere, gli scritti, i disegni e le fotografie. L’Associazione «Archivio Diversità Cognitiva» venne così fondata a Lugano nel 2020. «Attualmente abbiamo cinque fondi, ma presto ne arriveranno altri – ci spiega Graziano –. Siamo convinti che è attraverso gli stimoli che le persone con diversità cognitiva possono sviluppare le proprie abilità; il nostro progetto di archivio desidera dare visibilità a persone che hanno capacità incredibili e che non sempre sono riconosciute ».

Locandina dello spettacolo «Diversodachi?»
21 Febbraio 2024 | 06:50
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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