Ticino e Grigionitaliano

Continua al Centro S. Giuseppe a Lugano la formazione Missio e Cmsi sul volontariato

Da quasi 30 anni la Conferenza missionaria della Svizzera italiana (CMSI) organizza campi di volontariato, durante il periodo estivo, inizialmente oltre oceano e da qualche anno anche più vicino a noi, in Italia. Nell’ambito dell’ottobre missionario straordinario, indetto l’anno scorso da Papa Francesco, con il motto «battezzati e inviati», è nata in seno alla Conferenza missionaria della Svizzera italiana e a Missio l’idea di un corso di formazione che oggi, sabato 1. febbraio, giunge al terzo incontro. I momenti formativi si svolgono al Centro S. Giuseppe di Lugano dalle 14 alle 16. «Tutti i battezzati – afferma Mauro Clerici, presidente CMSI – sono per natura inviati. Ma inviati non significa che si deve prendere la valigia e andare in terre lontane. La missione è anche qui, o forse soprattutto qui, nel nostro territorio. Vuol dire mettersi in cammino con chi vive delle fragilità, donando un po’ del nostro tempo. C’è un mondo, a volte nascosto, di povertà e di solitudine non lontano da casa nostra». Il corso è aperto a tutti. Attraverso testimonianze e riflessioni gli organizzatori desiderano porre l’accento sul senso del volontariato e su cosa una persona che desidera aiutare può aspettarsi incontrando le situazioni più diverse di disagio. «E’ bello che uno metta a disposizione competenze e capacità – prosegue Clerici – ma altrettanto importante è capire i contesti culturali che possono essere profondamente diversi rispetto alle nostre abitudini. Altrimenti si rischia di commettere errori, anche gravi, seppur in buona fede». Il corso desidera dare risposte concrete anche a chi vuole mettersi maggiormente in gioco, magari partendo per un periodo più lungo, di un anno o più. «Ma è fondamentale comprendere – afferma Clerici – che partire in missione non risolve eventuali problemi personali. Non si può scappare da una realtà con la speranza che il luogo lontano aiuti a risolvere le nostre fragilità. E’ necessaria una solidità interiore per affrontare contesti contraddistinti da degrado e miseria ». Durante l’incontro di oggi pomeriggio porterà la sua testimonianza una mamma ticinese che ha svolto un periodo di servizio, con le suore combo niane, a Betania, piccola città araba nella zona est di Gerusalemme. La conoscenza dell’altro è il primo passo per accogliere chi è in difficoltà. «Ci darà molti spunti di riflessione – conclude Clerici – utili in ogni contesto di missione in patria e all’estero». Il momento di formazione prevede anche una panoramica sui possibili servizi di volontariato in Ticino, nella vicina Italia e in altri continenti. L’appuntamento successivo sarà per sabato 14 marzo. L’incontro si svolgerà a Milano presso il Pontificio istituto missioni estere (PIME), occasione per visitare il loro museo, per conoscere le storie di tanti sacerdoti e laici che hanno dedicato la loro vita ad aiutare i più bisognosi.

Federico Anzini

1 Febbraio 2020 | 16:44
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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