© Barbara Ludwig/kath.ch (foto d'archivio)
Ticino e Grigionitaliano

Consiglio Pastorale Diocesano: l’auspicio di un cammino sinodale concreto e sempre più condiviso

Una Chiesa dallo stile sempre più sinodale, cioè che privilegia l’incontro, l’ascolto, la condivisione e la partecipazione. È l’auspicio sorto dal primo incontro del nuovo Consiglio Pastorale diocesano (CPD). Martedì 7 giugno, nel Palazzo vescovile di Lugano, si sono riuniti con il vescovo Lazzeri i rappresentanti laici, religiosi e anche qualche sacerdote, delegati dai diversi vicariati della Diocesi, da associazioni e altre realtà. Il CPD è un organo sinodale di carattere consultivo, «non è un parlamento», ha precisato mons. Lazzeri.

Un ambito quindi dove arriva la parola dei delegati, qualificata dalla propria esperienza locale, e dove si vive un ascolto attivo e reciproco tra i presenti e con il vescovo. Del Sinodo, di strutture e stile sinodale, ha parlato al CPD don Sergio Carettoni, coordinatore dell’équipe Zone Reti pastorali della diocesi di Lugano. Al centro dell’intervento il progetto delle Zone Reti e il Sinodo 2021-2023. Don Sergio ha riassunto la storia del progetto delle Zone Reti pastorali in Ticino: 24 territoriali a cui si aggiungono alcune reti di settore (elenco su catt.ch). Nate circa 4 anni fa ma a partire da una riflessione ben precedente dei vescovi Corecco prima e Grampa poi, successivamente rivista nell’episcopato di mons. Lazzeri, le Zone Reti vogliono condividere proposte, servizi e idee, costituendo degli ambiti ecclesiali di dialogo, condivisione e incontro a partire dal territorio.

Di fatto, queste Zone Reti rappresentano una proposta in stile sinodale che ha mosso concretamente i primi passi in Ticino, ben prima del Sinodo 2021-2023 voluto dal Papa e di cui lo stesso processo sinodale nella Diocesi di Lugano ha beneficiato: le Zone Reti, infatti, sono diventate nei mesi scorsi uno dei punti di coordinamento della recente consultazione sinodale. Don Sergio ha spiegato che ora, conclusa la fase sinodale di risposta al questionario inviato da Roma, si tratta di concretizzare sia le istanze sorte dal processo sinodale in Ticino, sia l’auspicio che mons. Lazzeri – nelle sue ultime lettere pastorali – aveva individuato e indicato come cammino della Chiesa in Ticino: la «conversione da una pastorale dei progetti ad una pastorale dell’accompagnamento delle persone». Da adesso, fino alla fine del 2023, «si proseguirà il cammino sinodale diocesano. Ci sarà la restituzione ai Consigli pastorali delle Zone Reti e alle realtà che hanno partecipato alla consultazione, di tutte le relazioni sinodali dei gruppi che sono state inviate in Curia. Tutti potranno quindi leggere e condividere impressioni e suggerimenti riguardo al materiale ricevuto. Al termine del passaggio, per ogni tema ci sarà una conclusione curata dal vescovo, con relativa indicazione pastorale», ha spiegato don Sergio. È arrivato il tempo che «dal basso», come ha esortato anche il vescovo, arrivino «prospettive ed idee». Per questo è stata ricordata la necessità espressa nell’ultima lettera pastorale di mons. Lazzeri: il necessario sviluppo – con il coinvolgimento dei laici – dei Consigli di Zona Rete.

I nuovi moderatori del CPD

Durante la seduta sono stati eletti i moderatori laici per la nuova legislatura. Due di loro sono stati riconfermati: Tiziana Zaninelli di Locarno e Mariella Nobile di Lugano mentre è stato nominato Luca Milesi di Lugano. (C.V.)

© Barbara Ludwig/kath.ch (foto d'archivio)
11 Giugno 2022 | 08:34
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