Burkina Faso: nuovo attentato in una chiesa, uccisi 4 fedeli

Quattro fedeli uccisi in un nuovo attacco contro una chiesa cattolica durante la Messa domenicale in Burkina Faso, perpetrato ieri, a Toulfé, un villaggio a una ventina di km da Titao, capoluogo della provincia settentrionale di Loroum. Come ha spiegato a vaticannews  il vescovo di Kaya, mons. Théophile Naré, gli attacchi jahidisti hanno come scopo quello di destabilizzare il paese.

«Io vedo tutto questo come conseguenza di una precisa strategia dei jihadisti che con queste loro azioni cercano di infiammare il conflitto tra le comunità. Credo che forse non sono riusciti a farlo nemmeno uccidendo i capi tradizionali e cercando di mettere poi le loro comunità l’una contro l’altra. Ora si attaccano alle altre comunità religiose, in particolare a quelle cattoliche, forse nella speranza che i cattolici prendano le armi contro i musulmani: io penso che il pensiero che corre dietro a questi attacchi sia proprio questo, quello di accendere lotte inter-etniche, interreligiose e sociali tra le comunità».

Secondo le testimonianze raccolte da Fides, 8 uomini pesantemente armati sono arrivati nel villaggio intorno alle nove del mattino, a bordo di quattro motociclette. Sono entrati nella chiesa dove la comunità cattolica si era appena radunata per partecipare alla Messa, sparando all’impazzata. Tre persone sono morte all’istante, mentre un’altra è morta a seguito delle ferite riportate. Si registrano anche alcuni feriti.

E’ il quarto attacco ai cristiani nell’ultimo mese
Alla fine di aprile, uomini armati hanno ucciso un pastore protestante e cinque fedeli in un’altra chiesa nel Burkina settentrionale. Un sacerdote cattolico e cinque parrocchiani sono stati uccisi in un attacco nella città centrale di Dablo il 12 maggio e altri quattro cattolici sono morti in un attacco due giorni dopo nella città settentrionale di Ouahigouya. Nessuno ha rivendicato gli attacchi che minacciano di sovvertire i rapporti tradizionalmente pacifici tra la maggioranza musulmana e i cristiani che costituiscono un quarto dei burkinabé. Il governo ha accusato gruppi terroristici senza nome che operano nel Paese e nella circostante regione del Sahel. Estremisti islamisti con sede in Mali usano il nord e il centro del Paese per attacchi nei vicini Burkina Faso e Niger.

Il Burkina Faso sotto il mirino dei terroristi
Il Burkina Faso ha subìto ricorrenti attacchi jihadisti dall’aprile 2015, quando membri di un gruppo affiliato di Al Qaeda hanno rapito una guardia di sicurezza rumena in una miniera di manganese a Tambao, nel nord del Paese. Da allora, il numero di attacchi, attribuiti sia a gruppi affiliati ad Al Qaeda che al sedicente Stato Islamico terrorista, è aumentato in modo esponenziale. Secondo il Centro di studi strategici dell’Africa, gli attacchi sono aumentati da 3 nel 2015 a 12 nel 2016, 29 nel 2017 e 137 nel 2018.
Gruppi di jihadisti operano incontrastati nella regione del Sahel. La regione più colpita dall’insicurezza è il Sahel, situato a nord e confinante con il Mali e il Niger, dove ci sono attacchi e rapimenti da parte di diversi gruppi jihadisti. Tuttavia, anche la situazione nella parte orientale del Paese si è deteriorata dall’estate 2018. Il Burkina Faso è uno dei cinque Paesi che compongono il G5 del Sahel, insieme a Mali, Mauritania, Niger e Ciad, un gruppo che combatte il terrorismo jihadista nella regione.

fonte: vaticannews/red

Un appello dal Burkina Faso arrivato al sito catt.ch

27 Maggio 2019 | 18:10
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