Il briefing del Sinodo in sala stampa, 20 ottobre 2023. Foto Vatican Media.
Papa e Vaticano

Briefing del Sinodo: tra i temi trattati nelle scorse ore anche gli abusi e il clericalismo

L’autorità — che nella Chiesa è «servizio» che si «esercita a piedi scalzi» — e la questione degli abusi sono stati tra i temi affrontati negli interventi della tredicesima (presenti in 341) e quattordicesima (presenti in 343) congregazione generale della prima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltesi ieri pomeriggio e stamani, sempre con la modalità degli interventi dei Circoli minori seguiti dagli interventi liberi. Lo ha reso noto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, nel briefing con i giornalisti, che ha avuto inizio alle 14.20, nella Sala stampa della Santa Sede, ed è stato introdotto dal vice direttore Cristiane Murray.

L’autorità non è dominio ma servizio

In riferimento agli interventi di ieri pomeriggio e di oggi sulla sezione B3 dell’Instrumentum laboris — il cui titolo è «Partecipazione, compiti di responsabilità e autorità» — Ruffini ha spiegato che è stato riaffermato l’impegno a «evitare gli autoritarismi» e che «l’autorità non è dominio ma servizio». Riportando, in particolare, una delle espressioni più significative utilizzate in Aula, il prefetto ha detto appunto che l’autorità si «esercita a piedi scalzi». Chi «ha autorità — è stato detto in Aula — non deve controllare tutto ma avere la capacità di delegare»; e al vescovo, è stato detto, «spetta l’ultima parola ma non l’unica parola». Tra gli argomenti trattati ci sono «il ruolo dei pastori a servizio dei poveri», proprio sullo stile anche della preghiera presieduta, ieri sera, dal Papa in piazza San Pietro per i migranti e i rifugiati. Occorre prestare attenzione — è stato rilevato negli interventi — «al grido di coloro che soffrono per strada». Inoltre «i vescovi devono chiamare alla conversione del cuore affinché si riaffaccino sentimenti di umanità in coloro che, trafficando armi, contribuiscono alla «terza guerra mondiale» che causa sofferenze di milioni di persone».

La corresponsabilità nella Chiesa

«Corresponsabilità» è una delle parole che più ricorre negli interventi, ed è intesa «come il coinvolgimento e il coordinamento dei carismi», ha riferito Ruffini. A questo proposito nei lavori è stata messa in rilievo l’importanza di valorizzare figure, competenze e in particolare l’impegno dei laici. Il prefetto ha poi voluto chiarire la questione del numero dei partecipanti al Sinodo: sono 365 con il Papa. Ricordando le diverse modalità di partecipazione, Ruffini ha fatto presente che, in tutto, sono coinvolte un altro centinaio di persone — si arriva così al numero di 464 — ma la loro presenza non viene, ovviamente, conteggiata nelle comunicazioni ufficiali. Inoltre ha reso noto che la Segreteria generale dà la precedenza nel prendere la parola a coloro che finora non sono intervenuti nei lavori. Sheila Pires, segretario della Commissione per l’informazione, ha quindi proseguito nel briefing rendendo noto che, in Aula, c’è stato chi ha messo in guardia dal clericalismo, pure tra i laici, anche perché «ha portato agli abusi di potere, di coscienza, economici e sessuali». E gli abusi, ha insistito Pires, hanno fatto «perdere credibilità alla Chiesa», tanto da rendere necessario un «meccanismo di controllo» La sinodalità, è stato evidenziato negli interventi, secondo quanto ha riferito Pires, «può contribuire a prevenire gli abusi perché è un processo che ha a che fare con ascolto e dialogo».

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Il briefing del Sinodo in sala stampa, 20 ottobre 2023. Foto Vatican Media. | © vaticanmedia
20 Ottobre 2023 | 19:59
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