Felix Gmür, vescovo di Basilea e presidente dei vescovi svizzeri
Svizzera

Avvertimento del Dicastero dei vescovi al vescovo di Basilea sulla gestione di un caso di abusi

Il Dicastero per i Vescovi di Roma ha trasmesso un’avvertimento nei confronti del vescovo Felix Gmür per «mancanza di prudenza» e «disattenzione» in un caso di abuso sessuale di cui si è dovuto occupare. Tuttavia, si osserva che non c’è nulla che faccia pensare a un tentativo di insabbiamento o a una mancanza di rispetto per la presunta vittima. Anche la diocesi di Basilea sta facendo un bilancio della sua lotta contro gli abusi.
Nell’agosto 2023, il vescovo Felix Gmür ha ammesso errori procedurali nel caso di presunti abusi sessuali da parte di un sacerdote ausiliario su una minorenne che i media hanno ribattezzato Denise Nussbaumer. Secondo un comunicato stampa della diocesi, questi errori hanno causato ulteriori danni alla vittima.

Il vescovo di Basilea ha quindi deciso di sottoporre il caso a Roma. Nella sua risposta del 16 febbraio 2024, il Dicastero per i Vescovi ha rilevato due errori procedurali. Il vescovo Gmür ha effettivamente informato l’ordinario dell’accusato (il vescovo della sua diocesi di origine, ndr) del caso segnalato, come era suo dovere. Tuttavia, non è stato opportuno trasmettergli tutta la documentazione, come misura precauzionale per evitare che finisse nelle mani dell’accusato.

In secondo luogo, l’annuncio tardivo delle accuse contro il sacerdote al Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede è stato considerato un’omissione formale e non un tentativo di nascondere i fatti, come dimostra la cronologia del caso.

Il Dicastero vaticano è giunto alla seguente conclusione: «Alla luce di quanto detto sopra, questo Dicastero emette un’ammonizione nei suoi confronti per mancanza di prudenza sul primo punto e per disattenzione sul secondo. Tuttavia, rileva anche che nulla fa pensare a un’intenzione di occultamento o a una mancanza di rispetto nei confronti della presunta vittima».

183 rapporti di casi di abusi durante l’episcopato del vescovo Felix Gmür

Inoltre, sei mesi dopo la pubblicazione dello studio pilota commissionato dalla Chiesa cattolica romana all’Uni di Zurigo, la diocesi di Basilea ha riferito in un comunicato in merito alle segnalazioni di abusi sessuali. Durante i 13 anni di episcopato di Mons. Gmür, sono stati segnalati 183 casi di presunti abusi sessuali.

Un grande lavoro di coordinamento e ricerca

Ricevere e presentare i fatti e le ulteriori ricerche che richiedono, costituiscono un lavoro molto impegnativo per la coordinatrice indipendente dello studio legale di Sursee, Hess Advokatur AG, che prepara il dossier con le raccomandazioni per il vescovo. A Soletta, finora ha esaminato i documenti completi di 44 fascicoli personali, sei fascicoli parrocchiali e sei fascicoli delle vittime. 29 segnalazioni non sono state seguite, o perché la persona in questione rimane sconosciuta o perché non ci sono prove di abusi sessuali. 8 segnalazioni sono state chiuse secondo le raccomandazioni del coordinatore indipendente.

Richieste di risarcimento

La Diocesi di Basilea desidera inoltre sottolineare che, anche nel caso di reati per i quali la prescrizione è scaduta o se le persone coinvolte sono morte, è possibile presentare una richiesta di risarcimento. Lo studio legale indipendente Kellerhals Carrard di Berna si occuperà di redigere il dossier per tale richiesta. Dal 12 settembre 2023, il vicario generale Markus Thürig ha incaricato lo studio di presentare le richieste di risarcimento per 8 casi. Il vescovo Felix Gmür ha incaricato lo studio di condurre 3 indagini canoniche preliminari.

Colloqui con le vittime

Il 28 febbraio 2024, il Consiglio episcopale della diocesi di Basilea ha incontrato Vreni Peterer e Walter Holenstein, rappresentanti della Comunità di interesse di lingua tedesca (IG-M!kU), e Marie-Jo Aeby del Gruppo di sostegno per le persone abusate nei rapporti con l’autorità religiosa (SAPEC). Hanno raccontato le loro esperienze di vittime di abusi sessuali. I membri del Consiglio episcopale sono rimasti particolarmente colpiti dalle descrizioni di come gli abusatori abbiano prima costruito consapevolmente un rapporto di fiducia, per poi distruggerlo brutalmente. Le vittime spesso soffrono per tutta la vita di una mancanza di fiducia in se stesse, negli altri e anche in Dio. Le conseguenze possono essere fisiche o psicologiche, oltre che professionali ed economiche.

Le vittime hanno bisogno di consulenti professionalmente preparati che le aiutino a raccontare e ad affrontare le loro storie. Un unico punto di contatto, indipendente dalla Chiesa, non è sufficiente. È necessaria una varietà di punti di accesso e di contatti (anche regionali) per soddisfare le esigenze spesso molto individuali delle vittime. Anche i gruppi di auto-aiuto sono particolarmente importanti.

Il M!kU e il gruppo SAPEC hanno anche insistito sulla necessità di garantire i diritti delle vittime (sapere cosa è successo – diritto alla giustizia – diritto alla riparazione – garanzia che non si ripeta).

Il lavoro di prevenzione sta avendo effetto

I dati presentati dalla diocesi di Basilea mostrano anche che gli sforzi di prevenzione sembrano dare i loro frutti. Delle 183 segnalazioni di presunti abusi sessuali, l’87% riguarda episodi avvenuti prima del 2010 e il 13% dopo. Il numero di sospetti reati sessuali è diminuito significativamente negli ultimi vent’anni. Dal 2004, per gli operatori pastorali sono stati organizzati corsi di prevenzione obbligatori sul tema «vicinanza e distanza». Dal 2019, gli operatori pastorali con missione canonica devono presentare ogni tre anni un estratto del casellario giudiziale. Dal 2020 è stato aggiornato il concetto di protezione per la prevenzione e l’intervento nei casi di abuso sessuale nel contesto ecclesiale.

(cath.ch/com/mp/traduzione e adattamento catt.ch)

Felix Gmür, vescovo di Basilea e presidente dei vescovi svizzeri | © cath.ch/bernard hallet
6 Marzo 2024 | 16:17
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