L'inviato del Papa per le indagini in Cile, mons. Scicluna.
Chiesa

Abusi in Cile: il Papa accetta la rinuncia di altri due vescovi

Salgono a cinque i vescovi cileni le cui rinunce alla guida delle rispettive diocesi sono state accettate da Papa Francesco nell’ambito della drammatica vicenda della copertura degli abusi sessuali perpetrati da padre Karadima, oggi anziano e malato, un tempo sacerdote di spicco del clero cileno.

Dopo che Francesco ha ricevuto il 18  maggio 2018 le dimissioni formali di tutto l’episcopato cileno, da lui incontrato dal 15 al 17 maggio in Vaticano proprio per fare luce su questo tremendo dossier, il Papa sta procedendo, caso per caso, a confermare o non confermare le dimissioni inoltrate dai presuli. È di oggi la notizia che Francesco ha accolto la rinuncia del vescovo di Rancagua Alejandro Goic Karmelic, la cui diocesi sarà per ora amministrata dal vescovo Luis Fernando Ramos Perez, vescovo ausiliare di Santiago del Cile. E il Papa ha accettato sempre oggi anche la rinuncia del vescovo di Talca Horacio del Carmen Valenzuela Abarca, la cui diocesi sarà amministrata da un altro ausiliare di Santiago del Cile, Galo Fernandez Vilaseca. Nei giorni scorsi Bergoglio aveva accolto le dimissioni di tre presuli, tra i quali mons. Barros il contestato vescovo la cui storia non chiara e i cui legami con Karadima avevano fatto scoppiare il caso della copertura abusi in Cile.

Istituito un nuovo servizio per raccogliere altre denunce

Dopo queste dimissioni accettate, il caso degli abusi in Cile è tutt’altro che chiuso. Dopo che Francesco ha inviato alcuni giorni fa, per la seconda volta in pochi mesi nel paese mons. Scicluna, vescovo di Malta, già incaricato da Ratzinger per indagini di questo tipo, è stato annunciato che cinque laici, esperti del Consiglio di Prevenzione degli Abusi dei Vescovi, sarebbero stati incaricati di ricevere le nuove denunce. Si tratta di un servizio temporale, che permetterà di raccogliere le denunce che il vescovo Scicluna non ha potuto raccogliere. La mini commissione diventa parte integrante del Consiglio per la prevenzione degli Abusi. I cinque sono: Pilar Ramirez, Josefina Martinez, Marcela Saenz, Larry Yevenes e David Abornoz. Insomma, il tragico caso degli abusi in Cile è tutt’altro che risolto.

(acistampa/red)

L'inviato del Papa per le indagini in Cile, mons. Scicluna.
28 Giugno 2018 | 17:00
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Francesco (78), Papa (1255)
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