Internazionale

Abusi in Argentina: mons. Zanchetta andrà in carcere

Si è concluso il procedimento penale a carico di Mons. Gustavo Óscar Zanchetta, vescovo di Orán (Argentina) dal 2013 al 2017. Il monsignore era accusato di abuso sessuale continuato e aggravato. Nella diocesi sono stati indagati altri quattro ecclesiastici. Due sono stati portati a processo. Il primo è padre Agustín Rosa Torino e il secondo è, appunto, Mons. Gustavo Zanchetta. Torino è stato condannato a 12 anni di reclusione per aver abusato di tre persone. Anche la Congregazione per la Dottrina della Fede lo ha ritenuto colpevole dei delitti contestati e lo ha condannato alla pena della riduzione allo stato clericale. Il secondo è stato condannato oggi dal Tribunale penale di Salta a quattro anni e sei mesi di reclusione. Il tribunale ha disposto l’arresto immediato.

La dinamica di un caso che ha fatto molto discutere

Entrambe le violenze riguardano una preventiva forma di abuso psicologico nei confronti delle vittime. Padre Rosa Torino addirittura era fondatore di una comunità religiosa nuova gli Hermanos Discípulos de Jesús de San Juan Bautista nata nel 1998. Come succede in altre di queste realtà, quest’uomo si era trasformato, da fondatore a «santone» ed aveva ridotto la sua realtà religiosa in un «setta». Tutto questo ha reso molto semplice la possibilità di abusare dei suoi membri. La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica nel 2015 ha decretato la soppressione dell’Istituto.

Nel caso di Zanchetta, il presule, forte della sua posizione sociale e gerarchica dato che vantava un’amicizia con il Papa, – come è emerso in sede processuale – si permetteva di abusare di seminaristi della sua diocesi, che sottoposti alla sua giurisdizione, si sentivano totalmente dipendenti da lui riguardo alla possibilità di proseguire il loro cammino oppure interromperlo. Ovviamente i giovani non erano liberi di ribellarsi come avrebbero fatto con chiunque perchè sapevano quali potevano essere le conseguenze. Il procuratore ha sottolineato come è stata messa in atto, da parte di Zanchetta, anche una macchina per far ritrattare coloro che lo avevano accusato.

In entrambi i casi si tratta – come ha spiegato la giustizia argentina «di persone che abusano psicologicamente e fisicamente su subordinati e sottoposti».

fonte: ilsismografo (adattamento red)

4 Marzo 2022 | 18:50
Tempo di lettura: ca. 1 min.
Condividere questo articolo!