Il Santuario di Balerna dedicato a Sant'Antonio da Padova.
Ticino e Grigionitaliano

A Balerna la tradizionale festa di Sant'Antonio

Le origini della devozione al Santo 

La devozione per Sant’Antonio a Balerna risale al 1675 ed è facilitata dalla presenza del Santuario dedicato al Santo. Fu la popolazione di Balerna a volere, a erigere e a gestire l’oratorio poco fuori dall’antico abitato, nel luogo dove probabilmente esisteva già una piccola cappella.

Il santuario dedicato a Sant’Antonio a Balerna è un luogo che fa memoria di una storia di accoglienza ancora viva oggi. Gli abitanti di Balerna chiedono che vi si trasferisca in forma stabile un guardiano, possibilmente «un eremita impegnato il più possibile dal profilo spirituale e assistenziale», come recitano le fonti del tempo. Proprio grazie alla presenza amica di un eremita, tra il 1855 e il 1867, il Santuario si fece «casa accogliente» per numerosi balernitani, confinati nel romitorio adiacente la chiesa, a causa dell’epidemia di colera in corso, proveniente dalla Lombardia.

Ad aprire loro le braccia, oltre che Sant’Antonio, fra Daniele Ortelli, eremita di cui Balerna ancora oggi fa memoria. Ortelli infatti si sarebbe prodigato lungo tutta l’epidemia nell’assistenza ai malati, suscitando la gratitudine della popolazione, particolarmente scossa in quei frangenti dalla virulenza di una malattia che avrebbe ucciso oltre la metà delle persone colpite. Una situazione drammatica, che per certi versi ricorda da vicino la pandemia di Covid-19 degli ultimi anni.

La statua di Sant’Antonio presente nel Santuario di Balerna.

La storia del santuario

La prima costruzione fu benedetta nel 1688. Nel 1752 si erigono le cappelle della Via Crucis, originariamente ornate da pregevoli affreschi di Raffaele Suà di Sagno (1708-1766). Tra il 1830 e il 1850 lo scenografo balernitano attivo al teatro della Scala di Milano, Giovanni Tarchini, esegue i decori geometrici della facciata e la finta abside prospettica di gusto neogotico sulla parete posteriore della chiesa che si possono vedere in antiche fotografie. Altri lavori si fanno nel terreno circostante, usato come cimitero delle vittime del colera.

Verso il 1855/60 Antonio Rinaldi di Tremona (1816-1875) esegue buona parte dei dipinti della Vita del Santo nell’atrio davanti alla porta principale, probabilmente ricavato chiudendo l’antico portico. Diversi lavori si registrano nel primo decennio del Novecento, ma è nel 1930 che si incarica il giovane scultore Fiorenzo Abbondio dell’esecuzione dei pannelli in terracotta per le cappelle, ormai sbiadite, della Via Crucis. Poco dopo la chiesa subisce una radicale trasformazione, non completata: si voleva invertire l’orientamento, per cui fu costruita una nuova facciata davanti alla vecchia sagrestia, ornata dagli affreschi di Torildo Conconi, e per simmetria costruito il portico a sud, mentre anche l’area intorno fu risistemata con terrazze e nuovi viali d’accesso. Intorno a questi anni si fece anche la decorazione della volta.

Risale invece al 1956 la statua di Sant’Antonio che predica ai pesci di Renzo Fontana, collocata nel giardino davanti all’ingresso, mentre qualche anno prima furono eseguiti da Pietro Verzetti (Vercelli, 1876 – Como, 1952) i dipinti nel portico laterale. L’altare liturgico del 1962 era stato progettato dall’architetto Tita Carloni, poi (1972) soppiantato da uno di Alberto Finzi con un bel tabernacolo di Milo Cleis, sostituito da uno smaltato di Costantino Sassi nel 1985. Nel frattempo l’interno fu ritinteggiato e fu smontata e ridotta la bella balaustra settecentesca; anche il pavimento di marmo viene in parte demolito per posare il riscaldamento. Gino Macconi nel 1995 esegue il mosaico nella «finta facciata».

Infine tra il 2002 e il 2005 si compiono diversi lavori di restauro a numerose opere pregevoli non solo presenti nell’oratorio (la statua del Santo, il Crocifisso antico, numerosi dipinti, la cappella, gli arredi, ecc.), ma anche alcuni già da tempo trasferiti nella Nunziatura ma sicuramente provenienti da Sant’Antonio.

Il Santuario di Balerna dedicato a Sant'Antonio da Padova.
8 Giugno 2022 | 18:01
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