Rolando Leo

Sei pronto ad uscire un po’ da te stesso per andare verso l’altro?

di Don Rolando Leo
A Bellinzona sono partito con una nuova iniziativa per i giovani studenti, nell’ambito della mia pastorale scolastica, dopo un decennio più filosofico ed ermeneutico, alle prese con un film mensile da vedere, analizzare, interpretare, leggere …
Mi sono reso conto che i ragazzi, se sono toccati nel cuore, reagiscono, ci stanno!
Era tempo di un servizio concreto, caritativo da proporre loro, per farli sentire vivi, utili, anche preziosi per gli altri, uscendo da un tepore di quieto vivere, solo in funzione di scuola, test e prestazioni agonistiche.
Anche qualche sportivo già molto impegnato ha offerto il suo aiuto.
Ho cercato di leggere gli eventi, politici, umanitari, la realtà, i segni dei tempi; ho invitato in alcune delle mie classi una ex-allieva che studia a Vienna e che ci ha raccontato dell’emergenza migranti che hanno vissuto in primavera e durante l’estate e ci ha raccontato che molti studenti universitari in vacanza sono partiti alla volta delle frontiere vicine (Ungheria, Bosnia, …) per mettersi al servizio di questi disperati che cercavano alloggio, cibo, acqua, un riparo … i beni primari, minimi per la sopravvivenza. Le testimonianze di questi giovani volontari sono state molto forti e commoventi (da non avere il tempo di dormire e di mangiare, in quanto 24 ore su 24 i flussi di migranti, in un certo periodo, continuavano!). il cuore dei nostri ragazzi benestanti sono stati toccati e alla mia domanda Sei pronto ad uscire un po’ da te stesso per andare verso l’altro?, una ventina di ragazzi del liceo, delle medie e della commercio hanno risposto al mio appello.
Mi sono subito attorniato di volontari adulti, qualche donna, mamme e papà sensibili al tema. Ci siamo guardati attorno nel Bellinzonese, ho chiesto aiuto alle istituzioni per come muovermi (comune, fra’ Martino, SOS migranti, …). Siamo andati a visitare il centro asilanti a Chiasso per renderci conto del mondo in cui ci stavamo immergendo e siamo in contatto pure col centro di Losone.
Dopo un paio di mesi di riflessione assieme, seguiti i consigli, ci siamo mossi nella direzione più plausibile. L’idea di andare verso di loro, magari raggiungendoli nei loro alloggi, non era buona, in quanto i loro locali sono proprio miseri e stretti. Ci è stato chiesto piuttosto di accoglierli in una delle nostre strutture.
Così abbiamo fatto. Domenica scora, presso l’oratorio della Collegiata di Bellinzona, abbiamo accolto decine di famiglie con bambini ed adolescenti, offrendo ospitalità ed una buona merenda per gli adulti, giochi per i bambini e qualcuno ha già espresso il desiderio di essere seguito nell’apprendimento della lingua italiana (soprattutto gli eritrei che si presume che rimangano in Ticino).
Gli studenti della regione sono stati entusiasti e non vedono l’ora di rimettersi in gioco; qualcuno di loro ha anche creato subito un gruppo in whats’up per potersi scambiare opinioni, idee e progetti per il futuro.
E a me non resta che ringraziare il Signore per questa intuizione avuta, questa lettura dei segni dei tempi, che ha preso forma ed è cresciuta con il cuore dei giovani ed ora spicca il volo.
Chiediamo allo Spirito di illuminarci e preghiamo per avere le risorse di accogliere tutti in un progetto che prende carne di giorno in giorno, nel futuro.

28 Gennaio 2016 | 14:47
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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