Davide De Lorenzi

Madonna rossa ma non di sangue

Di Davide De Lorenzi
Negli scorsi giorni una statua della Madonna di Lourdes è stata oggetto di un atto vandalico. Come riportato dal Corriere del Ticino la statua collocata in una grotta all’entrata del Parco delle Gole della Breggia, al confine tra Morbio Inferiore e Balerna, è diventata completamente rossa e non di certo per una miracolosa fuoriuscita ematica. Su questo gesto di inciviltà compiuto da uno «sprayer» invero imbecille c’è ben poco da dire, se non che c’è da augurarsi che episodi simili non si ripetano più.
Mi chiedo solo che fine farà la «Madonnina rossa». Certamente sarà rimpiazzata un’altra statua «vergine» e poi gettata via. Ma non si potrebbe tenere e collocare da un’altra parte, magari in un contesto urbano, magari nei territori monopolizzati dagli «sprayer»? Per me è un’icona del disprezzo e dell’ignoranza che abbiamo verso il sacro. È un’icona di come macchiamo e profaniamo la parte religiosa della nostra vita. È un immagine contradditoria e scomoda che andrebbe invece tenuta come monito e come riflessione: fino al secolo scorso collocavamo Madonnine su ogni crocicchio e sui più aspri sentieri per invocare la protezione divina sugli uomini. Ora dovremmo mettere le Madonnine sotto una ramina o un vetro antigraffio per proteggere il sacro dalla mano umana?

La Grotta delle apparizioni a Lourdes
4 Gennaio 2016 | 07:25
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