Rolando Leo

L’estate è finita, riapre la scuola! Tutti pronti a tornare sui banchi

L’estate sta finendo … recitava un brano dei Righeira di molti anni fa … e la scuola inizia.
Anche da parte nostra, come insegnanti di Religione, non possiamo che ripartire con gioia ed entusiasmo, rientrando nelle classi, soprattutto incontrando volti sorridenti ed abbronzati, ma anche un po’ timorosi, in particolare quelli dei più piccoli che iniziano il nuovo anno in un nuovo ordine scolastico.
Il fascino di iniziare con cura il percorso educativo in classe è grande. La gioia di rivedersi è sempre piuttosto rumorosa; ci si racconta, si fa spazio alle esperienze vissute durante le vacanze estive; estate che è come se venisse cancellata con un colpo di spugna in una giornata di lunedì, che ci obbliga a rimettere la sveglia, a riempire la cartella e a fare attenzione agli orari segnati sullo smartphone. Il fascino dell’inizio è contrassegnato, per noi docenti, da un’attenzione acuta in classe, nelle prime lezioni. I più giovani pendono dalle tue labbra, vogliono sapere, pongono domande, preparano il quaderno ordinatamente. Per le classi più navigate, tutto inizia di nuovo, sperando in qualche risultato migliore.
In questi giorni, il nostro amministratore apostolico Alain ha pure scritto una bella lettera ed una preghiera indirizzata ad allievi dei vari ordini scolastici, a maestri e professori.
Senz’altro l’attenzione di docenti e discenti su ciò che accade nelle sedi è ad alta tensione in questa fine di agosto: aule, materie, riunioni d’inizio anno per noi, cura e preoccupazione nel voler cominciare col passo giusto. Tutti siamo animati di buona volontà, tutti abbiamo qualcosa da dire, da insegnare ma anche da imparare. Vorremmo essere adulti incisivi ed educanti. Lo si fa attraverso la disciplina che ognuno di noi padroneggia, lo si fa con le migliori intenzioni, con delicatezza, sperando di non turbare nessuno.
Ho visto anch’io le vignette dell’agenda scolastica criticata in questi ultimi giorni. Considero il percorso educativo globale proposto di buon livello educativo (aiutarsi, ascoltarsi, imparare un metodo di studio e supportare i più fragili, avere fiducia in sé stessi ed evitare le discriminazioni); rimango perplesso sulla discutibile modalità con la quale si è trattato il tema dell’identità di genere, per nulla facile da affrontare (ne conveniamo tutte e tutti). Un’altra pagina discutibile si trova nell’agenda scolastica in vendita nelle librerie e cartolerie ticinesi, dove viene esposta una definizione «scientifica» di identità di genere. Mi chiedo: le due agende sono il luogo e il contesto corretto e rispettoso per affrontare il tema? Cosa possono capire bambini ed adolescenti, se già noi adulti, leggendo queste frasi in anteprima in questi giorni, le abbiamo ritenute ambigue?
Il mio messaggio a colleghi e colleghe, ragazzi e ragazze, vuole però essere meno polemico, il più rispettoso possibile e positivo. Buon dialogo e confronto a tutte e a tutti, in buona fede. Condividere fa bene. Facciamolo. Buon anno scolastico!

25 Agosto 2023 | 13:30
Tempo di lettura: ca. 2 min.
anno scolastico (2), scuola (61), ticino (905)
Condividere questo articolo!