Suor Sandra Künzli

La Domenica della Divina misericordia

di Suor Sandra Künzli

Il tempo pasquale dura 50 giorni, fino alla pentecoste, che per S. Agostino è il tempo che anticipa la beatitudine dell’eternità. Papa Francesco così si esprime: «Pasqua: il Signore è come il fiore di mandorlo, il primo fiore di primavera. Prima che vengano gli altri fiori, c’è Lui: Lui che aspetta. Il Signore ci aspetta e quando noi lo cerchiamo, troviamo questa realtà: che è Lui ad aspettarci per accoglierci, per darci il suo amore.»
La seconda domenica dopo la Pasqua è stata istituita da Giovanni Paolo II come la domenica della misericordia. Gesù, tramite Santa Faustina Kowalska, ha dato un messaggio semplice e concreto all’umanità. I tre punti cardini del messaggio sono: La festa della misericordia, la coroncina e l’immagine ormai nota, con i due raggi bianco e rosso; segno del Battesimo e dell’Eucaristia.
Santa Faustina scrisse nel suo Diario che la misericordia è il più grande attributo di Dio. Il suo padre spirituale restò alquanto perplesso quando lesse questa frase, ma poi, cercando negli scritti dei Padri della Chiesa, trovò quest’affermazione in S. Agostino.
Troviamo nei suoi scritti: «Il genere umano era oppresso da una grave infelicità e aveva bisogno della divina misericordia».
La misericordia e la giustizia di Dio non si contrappongono ma si completano. Dio è giusto perché è misericordioso.
Così scrive Papa Francesco nella «Bolla d’indizione del giubileo straordinario della misericordia»: «Giustizia e misericordia non sono due aspetti in contrasto tra di loro, ma due dimensioni di un’unica realtà che si sviluppa progressivamente fino a raggiungere il suo apice nella pienezza dell’amore».
In Dio la misericordia e la giustizia si sono baciate, come afferma il salmo 84: «Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo».

 

3 Aprile 2016 | 07:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
Condividere questo articolo!