Renzo Petraglio

Festa dell’Ascensione

Quest’oggi è la festa dell’Ascensione. L’Ascensione è menzionata negli ultimi versetti del Vangelo di Luca dove si legge: «E avvenne che, mentre Gesù benediceva (gli apostoli), si separò da loro, ed era portato su nel cielo. Ed essi, dopo essersi prostrati davanti a lui, ritornarono a Gerusalemme con grande gioia» (Lc 24,51-52). La menzione dell’Ascensione sarà evocata anche nella finale che è stata aggiunta al Vangelo di Marco. Qui si legge: «Il Signore Gesù, dopo che ebbe parlato (con gli apostoli), fu assunto in cielo e si sedette alla destra di Dio. E quelli andarono e annunciarono dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con segni che l’accompagnavano» (Mc 16,19-20). E qui il racconto dell’Ascensione di Gesù, che presuppone l’immagine biblica del mondo, è descritta con riferimento alla salita al cielo di Elia (2 Re 2,11; 1 Maccabei 2,58) [1] e di Enoc (Siracide 49,14). Quanto a Gesù seduto alla destra di Dio, il Vangelo evoca e attualizza il Salmo 110,1: «Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra». Questo è un salmo regale. Ma nessun re, né in Israele né altrove, potrà mai realizzare queste parole, se non Gesù con la sua Ascensione al cielo[2] presso Dio.

Quanto a noi, oggi leggiamo la prima pagina degli Atti degli apostoli come ci è proposto dalla prima lettura della liturgia odierna[3].

Luca comincia il suo libro con una dedica (vv. 1-2) a «Teofilo», un nome greco che significa «Amico di Dio». Per Teofilo – e anche per ogni amico e amica di Dio – Luca ha scritto il suo Vangelo e adesso si mette a scrivere anche il seguito: gli «Atti degli apostoli».

Parlando del suo Vangelo, Luca insiste: egli ha scritto «tutto ciò che Gesù ha operato e insegnato». Dunque: innanzitutto le azioni, poi l’insegnamento. E il suo racconto è un racconto completo, fin dall’inizio e «fino al giorno in cui fu assunto (in cielo)».

Dopo questa breve dedica a Teofilo, la narrazione continua con tre piccole sezioni.

Nella prima (v. 3), Luca ricorda i quaranta giorni che Gesù – dopo la Pasqua – ha vissuto con i suoi apostoli. Nella tradizione giudaica, il numero quaranta è il tempo di un apprendistato completo[4]. Quanto a Gesù, durante questi quaranta giorni, egli dà una formazione ai suoi apostoli, egli parla loro del Regno di Dio.

Nella seconda sezione (vv. 4-8), l’autore evoca l’ultimo pasto di Gesù con i suoi. È un pasto d’addio, un pasto nel quale Gesù insiste sul dono dello «Spirito Santo», il Soffio Santo che i profeti avevano annunciato per gli ultimi tempi. Questo dono avverrà con una generosità estrema: «voi sarete battezzati in Spirito Santo». E’ in un Soffio Santo che voi «sarete battezzati» (v. 5). E qui è utile  ricordare che il verbo «battezzare» significa, alla lettera, «immergere profondamente».

Sempre durante questo pasto, Gesù è interrogato sul Regno che verrà. Nella sua risposta, Gesù fa cadere ogni barriera: il Regno non sarà limitato a Israele. E l’attesa di questo Regno non sarà passiva e paralizzante[5]: i discepoli, animati dal Soffio Santo,  si metteranno in cammino, «fino all’estremità della terra» (v. 8), per essere i «testimoni» di Gesù.

Infine, nell’ultima sezione (vv. 9-11), ecco l’evento: Gesù «levato in alto». Come nel secondo versetto c’era «fu assunto (in cielo)», anche nel verso 9 c’è il verbo passivo «fu levato in alto» e il complemento d’agente – ovviamente sottinteso – è Dio: Gesù fu levato in alto… da Dio. Ma Luca parla anche di una «nube». E la nube, nella Bibbia, evoca l’intimità con il Padre. È una nuvola che sottrae Gesù agli sguardi dei discepoli. Ma la nube suggerisce anche la sua presenza, come quella di Dio che dice a Mosè: «Ecco, vengo verso di te nello spessore della nube» (Esodo 19,9)[6]. D’altra parte, i due uomini in vesti bianche che Luca menziona, ce l’assicurano: «Questo Gesù che è stato assunto di mezzo a voi verso il cielo, verrà così, in quel modo come lo avete visto andarsene in cielo» (v. 11). E questo è certamente un testo di speranza: Gesù non ci lascerà soli.

Lettura dagli Atti degli apostoli (1,1-11)

1 Il libro precedente l’ho dedicato, o Teofilo, ad esporre tutto ciò che Gesù ha operato e insegnato dall’inizio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, fu assunto (in cielo).

3 E’ a questi stessi apostoli che si era mostrato vivo dopo la sua passione, con molte prove convincenti: durante quaranta giorni era apparso loro e aveva parlato delle cose del Regno di Dio.

4 E stando con loro a tavola, diede loro ordine di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di aspettare la promessa del Padre, «che – disse – avete udito da me: 5 Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo, di qui a non molti giorni». 6 E i convenuti lo interrogavano dicendo: «Signore, è questo il tempo in cui tu intendi restituire la potenza regale ad Israele?». 7 Ma egli rispose loro: «Non sta a voi il conoscere i tempi e le circostanze che il Padre ha determinato di propria autorità. 8 Ma lo Spirito Santo verrà su di voi e riceverete da lui la forza per essermi testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino all’estremità della terra».9 E dette queste cose, mentre essi lo stavano guardando, fu levato in alto, e una nube lo sottrasse ai loro occhi. 10 Stavano con lo sguardo fisso verso il cielo, mentre egli se ne andava: ed ecco che due uomini in vesti bianche si presentarono loro 11 dicendo: «Uomini di Galilea, perché ve ne state guardando verso il cielo? Questo Gesù che è stato assunto di mezzo a voi verso il cielo, verrà così, in quel modo come lo avete visto andarsen


[1] Cf.  J. Gnilka, Marco, Cittadella editrice, Assisi, 1987, p. 941s.

[2] Cf. B. Maggioni, Davanti a Dio. I salmi 76-150, Vita e Pensiero, Milano, 2002, p. 164.

[3] Un commento recentissimo a questo passo lo si può leggere in Atti degli Apostoli. Nuova traduzione ecumenica commentata, a cura di E. Borghi, Fondazione Terra Santa, Milano, 2022, pp. 49ss.

[4] Cf. R. Fabris, Atti degli apostoli. Traduzione e commento, Borla, Roma, 1977, p. 69.

[5] Cf. D. Marguerat, Les Actes des apôtres (1-12), Labor et fides, Genève, 2007, p. 41.

[6] Cf. Ph. Bossuyt et J. Radermakers, Témoins de la Parole de la Grace. Actes des Apôtres, vol. 2 : Lecture continue, Institut d’Études Théologiques, Bruxelles, 1995, p. 120.

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18 Maggio 2023 | 08:58
Tempo di lettura: ca. 4 min.
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